Falcone e Borsellino: Amantea come Palermo.
Si è svolta in una atmosfera rarefatta la manifestazione organizzata dall’ amministrazione comunale per ricordare la strage di Capaci e l’esplosione nella quale persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti Rocco Di Cillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro.
Arriva ai pochi astanti la vigilessa (vedi foto)che porta i fiori che saranno posti sotto la targa a memoria dal sindaco Pizzino.
Si può cominciare.
Nella mattinata anche la piazzola era stata ripulita e abbellita con piante e fiori (vedi fiori).
I presenti osservano un minuto di silenzio( vedi foto), occasione per ricordare un eroe che taluni vogliono sia dimenticato forse per non dover ricordare la mafia che lo ha ucciso, trincerandosi dietro , aberranti ed insulse giustificazioni.
Segue un appassionato intervento del sindaco Pizzino che ricorda Falcone, Borsellino, Chinnici e diversi altri che hanno con coraggio proseguito nel loro lavoro di magistrati, di Forze dell’ordine di giornalisti, eccetera.
Anche il successivo intervento di Enzo Giacco segue la linea del sindaco Pizzino.
Ambedue gli interventi sono chiusi da applausi degli astanti.
Intanto su via Dogana passano decine e decine di auto, ma nessuna si ferma.
La breve ma sentita cerimonia si chiude con la posa del mazzo di fiori alla memoria di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti Rocco Di Cillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro.
Impossibile non segnalare ai nostri lettori la incredibile assenza di amanteani.
Una cerimonia ,quella di quest’anno, ben diversa da quella del 2017 e non solo in termini di partecipazione.
Erano presenti sono 8 agenti della FF.OO.( 3 finanzieri, 3 marinai d’Italia, 2 vigili), 3 politici, diventati 5 dopo la conclusione della cerimonia ( il sindaco Pizzino, Enzo Giacco, Emma Pati), 6 cittadini tra cui la presidente della Fidapa ( poi diventati 8).
Troppo pochi per non porsi la domanda: perché?.