T’accappuotti discende dal francese capoter ed ha il significato di capovolgersi, ribaltarsi, rovesciarsi.
E’ da sempre riferito alle imbarcazioni, e solo più recentemente ad aerei ed autoveicoli.
Nelle cronache dei giornali talora troviamo frasi del tipo «l’automobile, dopo il pauroso scontro, si è cappottata e tutti gli occupanti sono deceduti sul colpo».
Oggi può essere riferito a tutt’altro.
Magari ad una azienda che se continua in questo andamento problematico può fallire , faire capot.
Ma potrebbe essere riferita a qualsivoglia andamento negativo, rischioso di una qualsivoglia attività.
Attientu ca t’accappuotti, viene usato quando si viaggia a forte velocità, su strade in forte pendenza, con forti curve o su terreni accidentati o mari agitati!
Scherzosamente può essere usata anche come paradosso per segnalare magari l’immobilismo nelle scelte, nelle azioni, nei comportamenti.
Immobilismo anche scientifico.
Cioè quello dettato dalla scelta politica del minor danno
Alla#sicumufafasbaglimieglicaunfanenti#
La frase ci è stata detta proprio oggi da un amico che nel riferirci di un fatto dell’amministrazione comunale ha voluto significare questo fortissimo immobilismo politico che , ci sembra, stia per dare luogo proprio al cappottarsi, nel senso di trovarsi con le gambe all’aria, o se volete con le ruote in su od ancora se proprio volete colla chiglia fuori dall’acqua.
Ci sembra così ben opportuno pubblicare questo articolo per sollecitare scelte urgenti per la città di Amantea che ormai, come dice un nostro attento amico di via Margherita è talmente “cunchiuta” che come un bubbone sta per esplodere.
Vuole dire questo amico che ormai non sono soltanto i profughi che vanno a cambiare le monetine, ma anche gli amanteani.
Il problema vero , però, è quello che taluni sono così innamorati di se stessi e delle proprie idee da pensare di essere incorsa anche con le ruote all’aria.
In sostanza ad Amantea qualcuno pensa di essere sempre in corsa.
Non sanno che dietro l’angolo c’è la GIUSTIZIA.