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Amantea, “merda”, quasi per arenam currens.

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cheSempre “LUI”. Anche se non soltanto “LUI”.( Altri lo hanno fatto e lo faranno finchè le cose non andranno-non dico bene- almeno meglio). Osserva, contesta, scrive. Su tutti i temi quotidiani del nostro( e del suo) paese.

Oggi parla dello scarico di Via Garibaldi, la mitica invenzione degli anni sessanta, di quando cioè, grazie alla Casmez( la cassa per il mezzogiorno) riuscimmo ad avere il primo impianto di depurazione, ahimè, localizzato a nord del paese( cioè, sopravento con effetti mefitici per la popolazione che stava a sud) e la prima rete delle acque bianche il cui scarico, ahimè, localizzato a nord del paese con la certezza quanto da esso portato a mare sarebbe poi stato distribuito sulle spiagge a sud.

Si tratta di quelle scelte approssimate ( od indotte dalla politica), fatte da tecnici approssimati, approvate da politici approssimati ( difficile che Amantea abbia la fortuna di averne di buoni) e che restano sulle spalle della città che ove mai riuscisse a capire di che cosa stiamo parlando dice che “ tanto così fan tutti”

Ma ecco cosa scrive Gigi El Tarik, il “provocatore” per eccellenza, o, meglio, una delle poche vici libere in un paese di omertà anche intellettuale:

“La Calabria ha circa 730 km di costa.

Su questa costa Legambiente monitora 24 punti e ne trova 17 “inquinati” con una carica batterica più alta di quella consentita dalla legge.

Anzi 14 su 24 sono “fortemente inquinati”perché hanno evidentemente cariche batteriche “fortemente “ più alte.

Contrariamente a quanto fatto nel 1982, quando l'Italia scelse la strada della severità e del rigore, costruendo una delle reti di monitoraggio migliori in Europa, stavolta il nostro Paese ha approfittato dell'opportunità concessa dalla direttiva comunitaria per allargare le maglie.

Un passo indietro normativo che ha fatto classificare come 'eccellenti' alcuni tratti di costa che lo scorso anno venivano dichiarati non balneabili, rimanendo tuttora inquinati.

Per citare qualche caso, solo in Calabria a fine giugno scorso, ossia con i nuovi limiti, sono stati classificati come balneabili 18 dei 22chilometri interdetti alla balneazione fino allo scorso maggio, quando la normativa di rifermento era ancora la ben più severa legge del 1982. Riaperte per decreto, queste spiagge sono state distribuite più o meno equamente in tutte le province.

Mi trovo, davanti al “colon- retto ” della città, alla fine di una delle strade che portano al mare, la famigerata Via Garibaldi.

Lì da quell’enorme buco che attraversa la ferrovia, fuoriesce un vero e proprio fiume-fogna .

Basta farsi una passeggiata sul lungomare nord e un tantino oltre per scoprire il meraviglioso spettacolo di merda che gioiosa si lascia trasportare dalle dense urine per poi tuffarsi nel mare di Ulisse.

Il denso fiume è proprio lì, alla luce del sole. Amantea e la Giunta comunale sembrano quindi aver dimenticato le origini del paese come “città d'acqua”, prima ricoprendo i suoi torrenti, ora riversando gli scarichi fognari nel proprio mare. Questo mitico Mare si ritrova invaso da una immensa "chiazza", marrone, putrescente, che interessa larga parte della spiaggia. Oggi è il giorno di San Valentino 14 febbraio 2015 l'Omerico mare, che bagna Amantea, oltre che una risorsa per i residenti, per i quali sarebbe assurdo andarsene in vacanza in altre località marine, lo è anche per una città, come la nostra, che vuol fare del turismo il settore trainante delle propria economia La cittadinanza e gli addetti al settore commerciale, artigianale, alberghiero e balneare dovrebbero indignarsi e ribellarsi. Un’azione che dovrebbe essere finalizzata a scuotere questa “Amministrazione” e gli organi deputati al controllo del territorio. In modo duro e risoluto, i cittadini dovrebbero ribellarsi a questa “classe dirigente” che continua a mandare in giro “Sparaballe” a divulgare il verbo del tutto OK! : “ Si tratta di stupide leggende metropolitane. Non si può parlare per sentito dire. Non possiamo più tollerare interventi di un folle che parla di cose che non sa. Abbiamo tanti di quei problemi reali in questo nostro amato paese che non dobbiamo inventarcene di falsi”. Intanto, sia la Giunta capeggiata dal Sindaco che il loro portavoce Sparaballe, non daranno nessuna rilevanza a questo video e si guarderanno bene dall’ annusare e respirare profondamente, senza mascherina protettiva, ciò che succede alla fine di Via Garibaldi e ai cittadini che vivono in questa maledetta strada. Gigino Adriano Pellegrini 6 G el Tarik”.

Redazione TirrenoNews

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