E lo fa con il titolo “ Uno sguardo sulla verità”
Ecco la sua nota
''Uno sguardo sulla Verità''
Con il seguente documento, rispondo in merito all'articolo ''Uno sguardo sul Ponte'' pubblicato qualche giorno fa dal Sig. Gigino A Pellegrini & G El Tarik sul quotidiano online Tirreno News, autore ''ignorante'' delle attività che ho, di mia spontanea iniziativa e senza aiuti esterni, iniziato e portato avanti in questi anni. Vorrei precisare che, onde evitare fraintendimenti, con il termine ignorante mi riferisco al primo significato che il vocabolario Treccani della lingua italiana fornisce [dal lat.ignorans-antis, ignorare], ovvero che non conosce una determinata materia, che è in tutto o in parte digiuno di un determinato complesso di nozioni. Mi riferisco a tutti i documenti (relazioni tecniche ed elaborati grafici, tra l'altro corredati da foto dettagliate della struttura) che ho redatto e consegnato ufficialmente presso l'Ufficio Protocollo del Comune di Amantea negli anni 2012, 2013 e 2014. Riporto di seguito, per completezza, i documenti a cui mi riferisco:
1) Analisi dello Stato Attuale ed Ipotesi di Adeguamento Statico/Sismico
(Caruso C., Dicembre 2012)
2) Linee Guida per la Caratterizzazione Statica e Sismica del Ponte in Ferro sul Fiume Catocastro (Caruso C., Agosto 2013)
3) Costruzione del Modello Matematico agli Elementi Finiti e Valutazione della Risposta Strutturale in accordo ai carichi del D.M. 14-01-2008 (Caruso C., Dicembre 2014)
Nella prima parte dell'articolo, l'autore scrive in merito alla tutela della cosa pubblica e dell'atteggiamento disinteressato con il quale si dovrebbe operare per salvaguardare i beni comuni. Concordo appieno, corretto! È per tale motivo che domenica 3 ottobre 2010 mi recai di mia spontanea volontà sul ponte in questione per eseguire un mero rilievo fotografico e geometrico di massima, al fine di familiarizzare con l'entità del problema statico che avrei dovuto affrontare. Le ragioni che mi spinsero a farlo: tutela della cosa pubblica, tenendo presente le precarie condizioni della struttura, di ciò che accadde l'anno precedente a L'Aquila (si tenga presente che la Calabria e' un territorio ad alta sismicità) e pura curiosità da giovane laureato in Ingegneria Civile, appassionato di ponti. Di seguito ripropongo, tra le tante foto acquisite, quella che più si avvicina all'immagine da Lei pubblicata nell'articolo di qualche giorno fa, tanto per fornire ai lettori un confronto tra ''ieri'' ed ''oggi'' e fare luce sulla questione ''solchi profondi''.
Le foto su mostrate, sono state scattate dal lato Centro Storico (la bicicletta blu sul lato destro della carreggiata è la mia) che mostra come i ''solchi profondi'' di cui l'autore ''ignorante'' scrive, sono in realtà già presenti nel 2010, circa quattro anni prima dell'esecuzione delle prove (Agosto 2014).
A meno che non si parli di ritorno al futuro o di magia nera, non riesco a spiegarmi come tali solchi possano essere stati causati dalle prove di carico statico/dinamiche che ho prescritto, pianificato ed eseguito con estrema cura ed attenzione, proprio come se la cosa pubblica fosse mia, senza arrecare alcun danno ad essa. Infatti, le prove di carico adottate per il ponte in ferro, a differenza delle tipologie di prove in-situ normalmente condotte (per mezzo di accelerometri - tecnica di contatto), tra l'altro molto più costose (altro che € 9.997,90), sono definite in ambito tecnico ''senza contatto'', proprio per il fatto che non prevedono l'installazione di strumenti ed apparecchiature sulla struttura da analizzare che possano arrecare danni o malfunzionamenti della stessa. Inoltre, le prove di carico approvate per il ponte sul fiume Catocastro, sono state eseguite con veicoli ordinari dotati di pneumatici in gomma e non con mezzi militari equipaggiati con cingolati in acciaio. Mi piacerebbe veramente capire come si siano potuti formare questi ''solchi profondi''! Ci tengo a precisare che il coordinamento e l'esecuzione delle prove di monitoraggio in-situ è avvenuto in soli sei giorni di lavoro (Agosto 2014), durante i dieci giorni di vacanza che avevo a disposizione: non rientravo in Italia da mesi ed invece di godermi la mia famiglia, che non vedevo da tempo, mi sono dedicato alla cosa pubblica, caro Sig. El Tarik! Non entro qui nel merito tecnico di quanto è stato svolto dato che, le relazioni depositate presso l'Ufficio Tecnico, ripercorrono chiaramente ciò che è stato fatto e sono liberamente consultabili. Ci tengo a sottolineare che il sottoscritto, è stato selezionato dal Politecnico di Torino ed invitato dalla stessa Università, ad esporre il lavoro di Assessment and Rehabilitation of an Existing Iron Bridge nell'ambito della 7th International Conference on Structural Health Monitoring of Intelligent Infrastructure Turin (Italy), July 2015, a cui parteciparono docenti provenienti da prestigiose Università e centri di ricerca internazionali, tra cui la Columbia University ed il MIT di Boston. Il lavoro svolto ad Amantea ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica, la quale ha deciso di pubblicarlo nel volume Conference Proceedings SHMII 7 Turin che sono pronto a fornire, qualora Le interessasse. A settembre di quest'anno, sono stato invitato dall'Institution of Civil Engineers (ICE - Regno Unito) a tenere una presentazione sulla riabilitazione strutturale di ponti nella prestigiosa Lecture Hall della Sultan Qaboos Grand Mosque, sita nel Sultanato dell'Oman, con successiva pubblicazione sul sito ufficiale ICE.
Molto probabilmente il Suo articolo è frutto di pomeriggi di noia e contiene, putroppo, informazioni completamente errate, almeno per ciò che mi riguarda. Fra qualche giorno inizierà l'inverno quindi, presumo, che Lei si troverà ad affrontare molti altri pomeriggi di noia. Per evitare ciò, Le suggerisco il seguente argomento di cui occuparsi, al fine di dare un contributo prezioso alla cosa pubblica: potrebbe indicarci Lei come migliorare le prestazioni del Ponte sul Fiume Catocastro e magari, a completamento del lavoro, scrivere un articolo dal titolo ''Uno sguardo sul Ponte Ristrutturato da El Tarik''.
Inoltre, egregio Sig. El Tarik, la frase ''non è dato sapere i risultati delle indagini'' presente nel Suo articolo, è anch'essa completamente errata. I risultati delle analisi sono chiaramente ed ampiamente riportati nel terzo documento sopra elencato, precisamente contenute nei paragrafi Principali Inefficienze della Struttura e Criticità e Conclusioni. Mi dispiace sapere che Lei sia arrivato a tali conclusioni senza senso, avrebbe dovuto semplicemente leggere le relazioni prima di scrivere inesattezze e fare il mio nome, tra l'altro non ci conosciamo.
Rispondo con ritardo al Suo articolo dato che mi trovavo in una zona remota, non distante dal confine con lo Yemen, per una missione di lavoro e non disponevo di una connessione internet efficiente. In Medio Oriente dove vivo da anni ormai, mi occupo principalmente di progetto e calcolo di ponti stradali, alcuni dei quali già aperti al traffico, e mi impegno affinchè la cosa pubblica venga realizzata rispettando le normative tecniche in vigore ed in tempi rapidi. Pur trattandosi di un territorio difficile in cui vivere e lavorare, devo ammettere che finora non sono mai stato ostacolato in nessun modo, anzi sono molto rispettato dai colleghi del Ministero dei Trasporti nello Stato in cui lavoro, e non ho mai ricevuto alcuna lettera del tipo da Lei pubblicata. Dalla mia terra invece, ricevo le peggiori risposte e considerazioni. E pensare che mi sono occupato della cosa pubblica da migliaia di chilometri di distanza da casa (per l'esattezza 4 700 km). Continui pure, tanto la mia coscienza è pulitissima e non mi fermo davanti a niente e nessuno. Io almeno, posso dire di essermi fatto avanti per cercare di risolvere alcuni dei problemi e criticità presenti sul nostro territorio, con l'etica professionale che contraddistingue la categoria degli ingegneri e non a chiacchiere.
Concludo la mia risposta, precisando che sono sempre pronto e disponibile a confronti costruttivi, perchè di questo Amantea ha veramente bisogno e non di critiche fondate sul nulla che invece non fanno altro che creare confusione e ritardi. La invito a rimuovere o correggere immediatamente quanto scritto in merito al mio operato, evitando di infangare la mia professionalita' costruita con sacrifici e duri anni di studio e lavoro, ed a pubblicare nuovamente l'articolo corretto, altrimenti ricorrero' alle vie legali.
Firmato, Clemente Caruso (17/12/2016, Medio Oriente)
NdR. La redazione invita Gigino a leggere la seguente nota ed a rispondere all’invito dell’ingegnere Clemente.