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Riceviamo e pubblichiamo:

“Plauso all’ottima iniziativa di costituire una Commissione Consiliare Mista per il recupero e la riqualificazione delle case “sciollate” di Amantea, anche se, in politica, si usa dire che quando una cosa la si vuole affossare basta darla in mano a una Commissione.

Recuperare memoria vuol dire recuperare cultura, fondamento dell’amor proprio e patrio perché il passato non è passato, è la nostra ombra che ovunque ci segue.

Una volta recuperato il sito, però, ciò non dovrà essere fine a sé stesso,

Qualche associazione, che potrebbe crearsi anche per lo scopo (l’accaduto, per la sua vicinanza temporale, può ancora essere definito un avvenimento personale o di famiglia), dovrebbe “adottare” il posto e recuperare quegli «eventi storici» (bombardamenti anglo-americani) lungo tutta la linea ferroviaria da Reggio Calabria a Salerno o Napoli.

Obbiettivo degli anglo-americani fu quello di mettere in fuga i tedeschi dal sud ed evitare che, attraverso il loro ritiro verso il nord, occupassero Napoli. Da qui la necessità di bombardare piazzali, porti, incroci stradali, posizioni difensive e soprattutto la linea ferroviaria su cui viaggiavano merci: viveri e carburante in modo particolare.

Oltre Amantea, bombardata nel febbraio del 1943 – presumibilmente dall’aviazione inglese poiché il grosso della linea fu interessata dal 320° stormo bombardieri americano, attivato il 23 giugno 1943 e dismesso il 14 dicembre 1945, il quale mosse le sue basi dall’Algeria alla Tunisia, in Sardegna e in Corsica a sostegno delle diverse armate nord-americane – furono bombardati:

il 17 luglio 1943 Napoli;

il 20 luglio 1943 Vibo Valentia;

il 22 luglio 1943 Salerno

il 24 e 26 luglio 1943 Paola;

il 7 e 8 agosto 1943 il viadotto ferroviario sull’Angitola;

il 15 agosto 1943, il 7 e 8 settembre 1943 Sapri;

il 17 agosto 1943 Battipaglia;

il 22 agosto 1943 ancora Salerno, per aprire la strada alla 5ª armata.

il 15 settembre 1943 Eboli e ancora Battipaglia.

L’Italia si arrese l’otto settembre e il giorno dopo gli americani sbarcarono a Salerno mentre i bombardamenti americani seguirono, via via, nei mesi successivi a salire verso nord.

Amantea fu colpita per errore di traiettoria dell’ordigno, la città di Paola non subì danni (una bomba che si dice inesplosa è conservata nel Santuario Francescano), mentre Sapri, per essersi allungato il paese verso la stazione ferroviaria prima di Amantea e Paola, ebbe danni notevoli dove ancora si riscontrano ruderi.

Sapri in quei tre bombardamenti ebbe anche un alto numero di morti: 94, tra cui un neonato di un mese e il più anziano di 96 anni.

Una associazione, a sue spese, nei pressi della stazione, ha eretto il cippo della foto.

Se dovesse essere accolta l’idea-invito, già fin d’ora, offro il personale contributo affinché le due associazioni, di Sapri e di Amantea, si collegassero per lavorare congiuntamente oltre che per organizzare eventi cultural-commemorativi.

Buon lavoro alla Commissione di Amantea. Ferruccio Policicchio”

Pubblicato in Cronaca

Sono decenni che le amministrazioni comunali che si sono succedute sembrano aver dimenticato lo stato di grave pericolo delle case di Corso Umberto primo.

 

Era, infatti, il 1989 quando si pose in opera una paratia con pali a grosso diametro sulla attuale Via Nazionale e successivamente si provvide ad espungere in parte le acque che avevano pervaso i terreni sottostanti Corso Umberto Primo, al punto da abbassare le fondamenta di una delle case fronteggianti il corso e da indurre il crollo del manufatto del vecchio ufficio postale.

 

Ora, dopo quasi 30 anni , finalmente, una prima attenzione.

L’amministrazione , infatti, allarmata per il persistente ribaltamento della stecca di case poste su Corso Umberto Primo e per il persistente distacco delle stesse dal marciapiede, ha commissionato un approfondito Studio Geologico di tutta l’area che insiste tra Corso Umberto Primo e Via Nazionale, compreso, ovviamente, il Supportico Piazza.

Sono stati eseguiti 3 Sondaggi Geomeccanici a carotaggio continuo spinti fino alla profondità, rispettivamente, di 15-20-15 ml dal p.c, nonché 9 prove SPT ed inoltre sono state definite le velocità sismiche dei terreni ed individuate le eventuali cavità sotterranee.

 

In buona sostanza il dissesto è caratterizzato dalla presenza di una frana per slide con meccanismo di tipo “scorrimento rotazionale” condizionato dalla variazione piezometrica della falda e dalla scarsa a regimazione delle acque meteoriche.

In sostanza i tecnici nel denunciare la gravità della frana hanno proposto la realizzazione di trincee drenanti, di opere di regimazione delle acque meteoriche mediante canali di scolo e canali, il rifacimento della rete fognante e della rete idrica, il rifacimento della pavimentazione stradale per evitare che le acque meteoriche abbiano vie preferenziali di ingresso nelle zone potenzialmente in frana.

Una proposta simile a quella fatta quasi 30 anni fa , ma mai posta in opera e della quale non si è tenuto conto quando venne realizzato l’acciottolato attuale di Corso Umberto Primo : della serie quando la forma vince sulla sostanza!

E contemporaneamente una serie di micropali a valle dei fabbricati più dissestati in modo da rafforzare i terreni di fondazione degli edifici ( si parla di circa 9/10 ogni metro di cordolo, con profondità di infissione > 16 m dal p.c.) ed una serie di paratie di pali di grande diametro collegate in testa da paratie in c.a.. . Un grande lavoro.

 

I tecnici sono convinti che in tal modo si ridurrà il rischio che oggi preoccupa gli abitanti della zona.

Una preoccupazione forte, e di più! Una preoccupazione che è vinta dall’amore per il luogo e per la propria casa dove ci sono memorie e ricordi che, diversamente, si perderebbero. D’altro canto questa situazione perdura da molto tempo ed è diventata una seconda pelle, glabra quanto volete, ma sempre pelle alla quale ci si è abituati. Anche se tutti sperano che nulla succeda e che comunque si abbia il tempo di scappare e di salvarsi!

All’amministrazione di valutare la opportunità ,alternativa e forse dolorosa, di trasferire gli abitanti della zona in luoghi più sicuri in particolare quando i costi delle opere di messa in sicurezza siano superiore a quelli di realizzazione dei nuovi fabbricati e di demolizione degli attuali. La vita è ben più cara delle memorie.

 

Quello che però appare incredibile è che l’autorità di bacino con delibera n 7 del 29.1.2004 dispose il declassamento da R4 ad R2 della frana del rione Piazza di Amantea senza che l’amministrazione comunale obiettasse alcunché ed oggi si ritrovi a dover intervenire temendo il crollo della case!!!!!

Pubblicato in Politica

Se c’era una cosa che mancava era la giusta e doverosa attenzione da parte della politica sul Centro storico di Amantea; una attenzione che sembra arrivata con la neo consigliera comunale Elena Arone

Nella sua nota stampa la consigliera delegata dichiara una cosa bellissima ed inusuale .

«Per attuare una politica di rivalutazione del centro storico ho pensato fosse giusto rapportarmi con le persone che ogni giorno lo vivono e lo amano come se fosse casa loro.

Ho raccolto idee e suggerimenti e grazie al loro contributo riusciremo quanto prima ad avviare e consolidare delle azioni di abbellimento”.

Siamo certi che la poca gente del posto avrà segnalato alla consigliera comunale la vergogna delle “Case Sciollate” che come acutamente ha osservato il vice sindaco GB Morelli durante la pregevole conferenza di fine anno sono “ una struttura privata ed una vergogna pubblica”

Due attenzioni, quindi, della maggioranza che si aggiungono a quella insistente e provocatoria del consigliere di minoranza Sergio Ruggiero.

Cancellare la immagine più negativa e contestualmente più pericolosa quale i ruderi di una guerra indimenticabile ma comunque lontana sembra il primo passo per aggiungere fascino al centro storico ed eliminare quanto di più disdicevole vi insiste

Lo afferma la consigliera Arone quando dice che intende portare avanti : “Un lavoro di conoscenza e di studio – del Centro Storico- che consentirà nei prossimi mesi di avviare le giuste sinergie operative ed istituzionali per rendere il centro storico di Amantea quanto meno più gradevole alla vista di turisti e visitatori”.

Non ci dispiacerebbe che, ed inoltre, il centro storico venisse reso gradevole anche alla nostra vista di cittadini amanteani che amiamo il centro storico ed apprezziamo gli sforzi seri e non occasionali che si fanno per la sua salvaguardia”

Ma ecco come continua la nota stampa della consigliera comunale Elena Arone sul centro storico di Amantea :

« Abbiamo iniziato con il riportare l’arte in quello che è il suo luogo d’origine naturale, agevolando l’opera di artisti e pittori che hanno rappresentato le proprie ispirazioni sui portoni delle case che si aprono lungo i vicoli e sulle vie che s’inerpicano fino al castello.

Nella prossima primavera proseguiremo con il posizionamento di piante e fiori e con le bandiere che riporteranno gli stemmi delle antiche famiglie nobiliari del luogo.

Allo stesso tempo verranno posizionate le insegne con la descrizione dei palazzi più antichi ed importanti. Amantea potrà così riappropriarsi della propria storia e della propria identità, dando modo alle nuove generazioni di conoscere una parte importante della propria memoria.

Molti di questi progetti sono frutto dell’ingegno di persone che come me amano il centro storico e che credono fortemente nelle potenzialità di un sito che deve tornare a splendere di luce propria e non solo per i ricordi del bel tempo che fu.

Da questo punto di vista un ringraziamento va alla Pro loco per le iniziative di sensibilizzazione programmate nei mesi scorsi che hanno consentito di ripulire parte della città vecchia e di organizzare delle degustazioni di prodotti tipici.

I passi da compiere sono ancora tanti.

Il mio augurio per l'anno che verrà è di riuscire a fare quanto più possibile per migliorare la percorribilità delle strade, il decoro urbano e la frequentazione delle case che devono tornare a nuova vita, per non parlare poi delle botteghe e delle gallerie d’arte».

Vista questa nuova e vitale attenzione la speranza di una reale e non illusoria speranza di vera attenzione verso il centro storico sembra reale.

A che servirebbe infatti abbellire con quattro piante il centro storico se poi le “Case Sciollate” restano non solo un pericolo ed un fatto disdicevole ma anche il luogo dove allignano e proliferano topi e serpi?

Auguri allora al Centro Storico. Che il 2015 sia almeno l’inizio di un vero rispetto alla nostra storia!

Pubblicato in Cronaca

Il Problema Sociale delle Case Sciollate viene affrontato dal Consigliere di minoranza, Sergio Ruggiero

 

Sarà contenta la signora Santa Gallo perché finalmente la politica amanteana ed i mass media si degnano di dare attenzione al vergognoso problema delle “Case sciollate” , cioè del rudere della seconda guerra mondiale che da oltre settanta anni è il simbolo del male e della morte

Il male della guerra ed il male della inedia e dell’abbandono

Il simbolo della morte degli uomini e della speranza

Ma ecco che dopo alcuni interventi anche in consiglio comunale, inascoltati, ovviamente “il consigliere di minoranza Sergio Ruggiero, rappresentante in Consiglio della lista Nuova Primavera–Spirito libero, ha presentato alla Giunta Comunale una richiesta di intervento sull’area delle “case sciollate” nel centro storico di Amantea.

A tal proposito, nei giorni precedenti era stata tenuta una riunione alla quale hanno partecipato lo stesso Sergio Ruggiero, Gianfranco Suriano e Biagio Miraglia della Nuova Primavera ed il presidente di Spirito Libero Amantea Robert Aloisio.

Ecco il testo della richiesta, protocollata al n. 19457 del 05.12.2014 e diretta al sindaco ed a tutti gli assessori.

Oggetto: Case sciollate

Intendo portare alla Vs attenzione la questione in oggetto, ribadendo il mio “sconforto” di fronte al piano delle opere pubbliche recentemente approvato dalla Maggioranza, che non ha inteso inserire, come da me segnalato in Consiglio Comunale, il recupero dell’area delle “case sciollate”.

Ancora una volta, dunque, l’Ente comunale rimane distante rispetto all’esigenza di porre rimedio a ciò che io reputo una vergogna cittadina, uno sfregio alla bellezza e all’integrità del nostro centro storico, scrigno di originalità e di unicità, di ricchezza materiale e immateriale.

Nella certezza che anche voi condividiate il mio pensiero, mi permetto di formulare alcune considerazioni, ed un invito.

Non riconoscere la necessità di intervenire sulle “case sciollate”, come da colpevole consuetudine pluridecennale ad Amantea, significa non riconoscere veramente l’importanza del nostro centro storico. Io dico qui, e sommessamente denuncio, che da troppo tempo se ne parla, talora se ne straparla, spesso se ne parla senza avere la giusta contezza di ciò di cui si parla. Non si spiegherebbe altrimenti come la classe dirigente della nostra città non abbia ancora rimediato ad una così grave ferita del tessuto urbano, visibile da dovunque ed oltremodo mortificante per la qualità del paesaggio, inaccettabile ad ogni ordinario barlume di sensibilità e di intelletto.

I centri storici italiani, e naturalmente quello di Amantea, sono la plastica testimonianza della nostra civiltà, e, nel processo di globalizzazione generale, beni essenziali di distinzione e caratterizzazione storica, identitaria, artistica, culturale e paesaggistica, e ambiti preziosi per l’attivazione di percorsi economici evoluti.

Amantea non può e non deve rinunciare ai propri caratteri di “unicità”, ma non rinunciare significa affrontare i problemi del degrado e dell’abbandono, senza per questo ricorrere, nel merito della “case sciollate”, a costosi progetti che parlino un linguaggio violento e approssimativo, a parer mio inadatto alla delicatezza di un contesto che fornisce referenti architettonici ed urbanistici cui far riferimento senza rischiare di commettere errori.

Segnalo peraltro, che la condizione del sito è fonte di un grave disagio di carattere igienico sanitario e di pericolo per la sicurezza. A tal proposito, le reiterate e inascoltate (ed io aggiungo legittime) richieste della signora Gallo, sottolineano definitivamente, semmai ce ne fosse bisogno, l’ammorbamento della questione con la solfa dell’indifferenza al degrado.

Propongo dunque che si intervenga, con un’opera dal costo contenuto, che sgomberi le macerie, recuperi uno spazio utile, conferisca al contesto ordine e bellezza, agevoli il percorso di via Duomo e reggimenti l’acqua meteorica. Questa, infatti, appantanandosi tra le macerie, penetra al di sotto del manto stradale e finisce per imbibire il corrispondente muro di contenimento il quale, temo, per questa causa presenti preoccupanti segni di deterioramento strutturale, come si può evincere ad un semplice sguardo. Pensate quanti problemi comporta il protrarsi dello scempio, problemi ai quali l’Amministrazione, io credo, abbia l’obbligo di rimediare.

In merito al piano delle opere pubbliche, come Vi è noto, io ho espresso contrarietà al relativo piano. Ma Voi siete stati eletti, Voi governate e dunque decidete. E allora, io dico, decidete di occuparVi dell’area delle “case sciollate”, con intelligenza (che non è mai spendacciona), magari ricorrendo ad una progettazione interna e utilizzando qualche possibile ribasso sulle opere che avete deciso di privilegiare.

Io “sto sul pezzo” rendendomi disponibile a fornire ogni possibile collaborazione, e utilizzando le mie attribuzioni di Consigliere comunale perché la cosa si faccia, non si strafaccia, e si faccia bene.

Segue l’elaborazione di una possibile sistemazione dell’area.

Cordialmente     Sergio Ruggiero

Pubblicato in Primo Piano

case sciollateNon si tratta di un effetto dello scorso Consiglio comunale nel quale lo Stato presente in forza ha ribadito la necessità di legalità in ogni atto, anche nelle piccole cose, ma certamente questo caso può essere ben posto all’attenzione degli amministratori locali e del sig Prefetto.

 

La signora Santa Gallo è una delle poche persone che abitano da anni il centro storico di Amantea.
E da anni è impedita ad andare nella sua abitazione per la via più diretta e semplice ed è costretta a seguire un percorso più lungo e difficile.
Tutto per colpa di un fabbricato cadente, anzi pericoloso, e che “occupa” il centro storico dal 1943 quando venne bombardato dagli angloamericani , bombardamento dal quale derivò la morte di decine di persone. E più passa il tempo più questo manufatto crolla pezzo dopo pezzo ed è diventato un ricettacolo di spazzatura ed il regno di serpenti e topi.
Tutte le sue iniziative sono miseramente finite. È venuta perfino Striscia la Notizia ma nemmeno questo intervento è riuscito a dare alla signora Gallo ed agli altri che abitano quella parte di centro storico la possibilità di accedere liberamente alle loro case.
Tra gli altri nella zona abitano anche anziani diversamente abili e perfino la famiglia di un italo canadese docente universitario a Toronto.
A raccontarla così sembra una barzelletta ma non lo è. Purtroppo è una profonda seppur terribile verità.
Ma la fede della signora Gallo è incrollabile.
E diventa certezza quando scopre che il sindaco Monica Sabatino ha adottato una ordinanza con la quale ai sensi del regolamento edilizio ha intimato ai proprietari di una casa cadente e pericolosa di metterla in sicurezza.
Ovviamente ha immediatamente plaudito e speranzosa ha chiesto la stessa attenzione, lo stesso trattamento.
Ed ancora al SU il Prefetto di “di accertare quanto da me segnalato ed a disporre la applicazione della giusta giustizia”.
E la signora Gallo letto che tutti vogliono la legalità anche nelle piccole cose adesso ha la certezza di ottenere presente la soluzione al suo problema.
Per questo ha chiesto la pubblicazione del suo caso.

 

 

Ecco la lettera:

Al sig Sindaco                                   Amantea
Al sig Prefetto                                   Cosenza

 

Oggetto: Richiesta eliminazione stato di pericolo “Case Sciollate”

Preg,mo sig Sindaco, leggo con vivo piacere che la SV ha emesso l’ordinanza n 166 del 3 novembre 2014 con la quale ha disposto carico dei legittimi proprietari di rimuovere lo stato di pericolo di un immobile cadente sito in Via Acquicella n 166, stante il suo stato di pericolo.
Leggo sempre con piacere che l’articolo 44 del vigente regolamento edilizio fa obbligo ai proprietari di provvedere alla pronta riparazione e/o demolizione delle parti pericolanti.
Leggo infine della sua competenza in materia di tutela e salvaguardia della pubblica e privata incolumità Non posso che complimentarmi, con lei ed i suoi uffici.
Ma, contestualmente, non posso non dispiacermi del fatto che nel mentre si procede con efficacia nel caso segnalato dai sigg Bazzarelli Giuseppe e Vittoria, non altrettanto si sia fatto per “le case sciollate” , caso da me ripetutamente segnalato, ed ancora oggi lì , pendule al tempo ed agli uomini e dimenticate dalla pubblica amministrazione.
Mi sento, a tal punto, vivamente oltraggiata non solo per la diversità di valutazione oggettiva e soggettiva, quanto anche per il fatto che da anni non posso giungere alla mia abitazione per la via più diretta e semplice.
Tanto richiamato mi sembra corretto, nell’invitare lei ed i suoi uffici ad una identicità di comportamenti amministrativi , chiedere al sig Prefetto di accertare quanto da me segnalato ed a disporre la applicazione della giusta giustizia.

 

Amantea li 6.11.2014 - Santa Gallo Via Duomo 87032 Amantea 0982 41530

Pubblicato in Cronaca

La federazione italiana donne arti professioni affari sezione di Amantea invita a partecipare alle celebrazioni del settantesimo anniversario del bombardamento di Amantea.

Il programma prevede la Santa messa nella Chiesa di san Biagio alla ore 10.30,la deposizione di una corona di fiori in Via Indipendenza nello slargo delle “ Case Sciollate”con scopertura di una targa a ricordo della giornata e delle vittime con i saluti del Presidente della FIDAPA Franca Dora Mannarino, del sindaco di Amantea, della dirigente del C. Mortati e della dirigente del Liceo Scientifico

A seguire Flash Mob della memoria(-dall'inglese flash: lampo, inteso come cosa rapida, improvvisa, e mob: folla- è un termine coniato nel 2003 per indicare una riunione, che si dissolve nel giro di poco tempo, di un gruppo di persone in uno spazio pubblico, con la finalità comune di mettere in pratica un'azione insolita).

Ed ecco l’intenso messaggio della vicepresidente Fidapa Wanda Iorno.

Il bombardamento su Amantea, 20 febbraio 1943, è un pezzo della nostra storia che solo pochi ricordano e che molti, soprattutto giovani, ancora ignorano

“In quel tranquillo pomeriggio( ore 16,30 circa) di un sabato pieno di sole, la quiete fu improvvisamente rotta dal rombo sinistro di un aereo e dello scoppio successivo di una bomba.

L’obbiettivo strategico, il ponte di via >Indipendenza , fu centrato,ma con il ponte crollarono strade e case sotto cui morirono trentacinque persone “circa”( NDR il loro numero esatto non è a tutt’oggi definitivo).

Furono tredici bambini, tre giovani, sei madri, di cui due incinte, dieci uomini, le vittime innocenti di una perversa logica di guerra, rimaste sotto le Case Sciollate”.

Così chiamiamo quell’ammasso di macerie- mai rimosse- sotto cui potrebbero ancora giacere dei poveri resti umani, forse”

Ma sotto di esse giacciono, certamente, i giochi interrotti dei bambini, i sogni infranti dei giovani, gli affanni e le speranze delle madri e dei padri.

E domani, passando da quel suggestivo angolo di via Indipendenza,volgiamo lo sguardo verso le “Case Sciollate”, su quella fredda lapide su cui sono incisi dei domi e soffermiamoci a pensare che quei nomi erano bambini che giocavano, uomini e donne che soffrivano, lottavano, speravano in un domani migliore, in un’alba di pace che per loro non spuntò mai.”

L’evento di Amantea si inquadra in una “filosofia di guerra” che utilizza le forze aeree ( in particolare i bombardieri ) per creare uno stato di allerta e di paura. È un fiorire di bombardamenti quello che interessa tutta l’Italia ed in particolare le aree prossime al mare.

Tra i tanti bombardamenti ricordiamo:

Quello di Cittanova che fu pesantemente colpita da una squadriglia di aerei americani proprio il 20 febbraio 1943. La formazione aerea sganciò 23 bombe e una trentina di spezzoni incendiari che colpirono il centro dell’abitato. Morirono 105 Cittanovesi, furono distrutte 150 case e provocati danni ingenti per un disastro che nessun’altra città subì in Calabria.

Ma tantissimi altri :

-Il 3 febbraio bombardieri americani attaccano Palermo causando numerose vittime e gravi devastazioni

-Il 4 febbraio un’incursione aerea su Torino e La Spezia provoca numerose vittime e danni notevoli.

-Il 7 febbraio aerei alleati bombardano Cagliari e Napoli.

-Il 14 febbraio più di 100 quadrimotori della RAF investono Milano provocando vittime e danni molto gravi: è la prima di una lunga serie di incursioni.

-Il 15 febbraio una pesante incursione aerea anglo-americana su Palermo (almeno 100 morti) e Napoli.

-Il 17 febbraio un violento attacco aereo alleato su Cagliari e dintorni provoca più di 100 morti e danni ingenti.

-Il 20 febbraio ondate di bombardieri colpiscono Napoli causando, secondo fonti ufficiali, 119 morti e 332 feriti.

-Il 23 febbraio i quadrimotori americani devastano Messina

Il 26 febbraio ancora una volta Cagliari viene devastata da un’incursione di aerei alleati: i morti accertati sono 73, mentre i feriti sono 286.

-Il 27 febbraio una violenta incursione aerea alleata in Siracusa provoca numerose vittime e ingenti danni.

Tra i più gravi:

Quello del 6 maggio alle 11,30 in due ondate successive centinaia di quadrimotori devastano Reggio Calabria causando 250 morti e 277 feriti. Fu solo uno dei 24 bombardamenti subiti dalla città.

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