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Ma le case di Corso Umberto possono cadere?

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Sono decenni che le amministrazioni comunali che si sono succedute sembrano aver dimenticato lo stato di grave pericolo delle case di Corso Umberto primo.

 

Era, infatti, il 1989 quando si pose in opera una paratia con pali a grosso diametro sulla attuale Via Nazionale e successivamente si provvide ad espungere in parte le acque che avevano pervaso i terreni sottostanti Corso Umberto Primo, al punto da abbassare le fondamenta di una delle case fronteggianti il corso e da indurre il crollo del manufatto del vecchio ufficio postale.

 

Ora, dopo quasi 30 anni , finalmente, una prima attenzione.

L’amministrazione , infatti, allarmata per il persistente ribaltamento della stecca di case poste su Corso Umberto Primo e per il persistente distacco delle stesse dal marciapiede, ha commissionato un approfondito Studio Geologico di tutta l’area che insiste tra Corso Umberto Primo e Via Nazionale, compreso, ovviamente, il Supportico Piazza.

Sono stati eseguiti 3 Sondaggi Geomeccanici a carotaggio continuo spinti fino alla profondità, rispettivamente, di 15-20-15 ml dal p.c, nonché 9 prove SPT ed inoltre sono state definite le velocità sismiche dei terreni ed individuate le eventuali cavità sotterranee.

 

In buona sostanza il dissesto è caratterizzato dalla presenza di una frana per slide con meccanismo di tipo “scorrimento rotazionale” condizionato dalla variazione piezometrica della falda e dalla scarsa a regimazione delle acque meteoriche.

In sostanza i tecnici nel denunciare la gravità della frana hanno proposto la realizzazione di trincee drenanti, di opere di regimazione delle acque meteoriche mediante canali di scolo e canali, il rifacimento della rete fognante e della rete idrica, il rifacimento della pavimentazione stradale per evitare che le acque meteoriche abbiano vie preferenziali di ingresso nelle zone potenzialmente in frana.

Una proposta simile a quella fatta quasi 30 anni fa , ma mai posta in opera e della quale non si è tenuto conto quando venne realizzato l’acciottolato attuale di Corso Umberto Primo : della serie quando la forma vince sulla sostanza!

E contemporaneamente una serie di micropali a valle dei fabbricati più dissestati in modo da rafforzare i terreni di fondazione degli edifici ( si parla di circa 9/10 ogni metro di cordolo, con profondità di infissione > 16 m dal p.c.) ed una serie di paratie di pali di grande diametro collegate in testa da paratie in c.a.. . Un grande lavoro.

 

I tecnici sono convinti che in tal modo si ridurrà il rischio che oggi preoccupa gli abitanti della zona.

Una preoccupazione forte, e di più! Una preoccupazione che è vinta dall’amore per il luogo e per la propria casa dove ci sono memorie e ricordi che, diversamente, si perderebbero. D’altro canto questa situazione perdura da molto tempo ed è diventata una seconda pelle, glabra quanto volete, ma sempre pelle alla quale ci si è abituati. Anche se tutti sperano che nulla succeda e che comunque si abbia il tempo di scappare e di salvarsi!

All’amministrazione di valutare la opportunità ,alternativa e forse dolorosa, di trasferire gli abitanti della zona in luoghi più sicuri in particolare quando i costi delle opere di messa in sicurezza siano superiore a quelli di realizzazione dei nuovi fabbricati e di demolizione degli attuali. La vita è ben più cara delle memorie.

 

Quello che però appare incredibile è che l’autorità di bacino con delibera n 7 del 29.1.2004 dispose il declassamento da R4 ad R2 della frana del rione Piazza di Amantea senza che l’amministrazione comunale obiettasse alcunché ed oggi si ritrovi a dover intervenire temendo il crollo della case!!!!!

Ultima modifica il Mercoledì, 17 Febbraio 2016 15:21
Redazione TirrenoNews

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1 commento

  • Antonio

    Nel 2004 non c'era all'amministrazione GB Morelli con Cannata? Ora si muovono forse perchè ci sono parenti di assessori interessati?

    Rapporto Antonio Mercoledì, 17 Febbraio 2016 08:36 Link al commento

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