Ieri 2 maggio è iniziata la stagione degli incendi.
Che dire di fronte al primo forte incendio che colpisce la bella collina di Coreca se non che si tratta dell’ azione di un piromane?.
Nessun intervento nè da parte dei pompieri, né a parte della protezione civile amanteana( ma esiste ancora?).
L’ incendio ha corso per diverso tempo spandendosi orizzontalmente.
Poi per fortuna l’ incendio si è spento da solo.
Le foto ci sin state inviate da Luca Guzzo il volontario cletese che troviamo spesso in tutte le situazioni di emergenza e di difficoltà oltre che nei casi di bisogno di collaborazione.
Due suggerimenti:
-uno alle forze dell’ordine di fare presenza sulle aree collinare avvertendo i residenti del fatto che dare fuoco alle erbacce ed agli arbusti è un reato che può costare caro.
-uno all’amministrazione che faccia stampare appositi manifesti da far affiggere nelle principali zone del comune, cominciando dai mercati agricoli, dai lungomari, dalle strade statali, provinciali e comunali, oltre che, ed ovviamente, sul sito web dell’ente.
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Cronaca
Maledetti.
Erano da poco passate le tredici quando è stato lanciato l’allarme del fuoco sulla collina del castello.
Sembra, secondo i testi, sia partito da nord ovest, nei pressi della chiesa di San Francesco.
Immediata la presenza dei carabinieri e dei vigili del fuoco.
Ma la zona era non raggiungibile con gli automezzi.
Per questo è rimasta una pattuglia automontata per verificare l’eventuale avanzamento e sviluppo delle fiamme.
E così è stato!
Il fuoco ha bruciato tutto quanto c’era sul pianoro.
Poi le fiamme sono scese ed hanno toccato l’area del centro storico immediatamente sotto il castello.
Fiamme da far paura.
Ed allora il doppio, anzi triplo intervento.
Dell’elicottero del VVFF, dell’autobotte del VVFF e dell’autobotte del comune con Giuliano Rizzo ed Antonio Mosca.
Sul posto non solo i carabinieri ed i vigili urbani, ma anche il sindaco ed il consigliere Robert Aloisio
Ci sono volute le 17.30 per avere ragione delle fiamme, anche se in serata si vedevano ancora braci ardere sugli alberi, in particolare gli ulivi.
Per fortuna la strada che passa dietro la Chiesa del Carmine ha permesso ai mezzi Antincendio di giungere al centro storico e di evitare danni possibili alle abitazioni che vi insistono.
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Primo Piano
Deferito uomo per gestione illecita di rifiuti a Belvedere.
COSENZA 31 luglio 2017 - I militari della Stazione Carabinieri di Cetraro e di Scalea hanno nei giorni scorsi denunciato all’Autorità Giudiziaria due uomini per il reato di incendio colposo. Alla denuncia dei due, un operaio e il proprietario del fondo, si è giunti a seguito di una attività d’indagine in località Cicerello nel comune di Cetraro colpita da un incendio partito da un terreno che ha danneggiato anche alcune piantagioni di ulivo adiacenti.
A seguito di una denuncia di uno dei proprietari che hanno subito danni i militari hanno effettuato la relativa attività di indagine, mediante il MEF (metodo delle evidenze fisiche) che permette di stabilire l'evoluzione dell'incendio, mediante l'analisi di alcuni elementi o tracce che le fiamme lasciano sul terreno.
Questo tipo di attività ha accertato che l'incendio è scaturito a seguito la bruciatura dei residui vegetali derivanti dalle operazioni di pulizia dell'uliveto e a causa del forte vento e della pendenza le fiamme si sono propagate alle superficie vicine causando gravi danni.
Gli stessi militari hanno poi durante una operazione di controllo posto sotto sequestro in località “Piano delle Donne”di Belvedere Marittimo un piazzale posto all’interno di un terreno privato nel quale sono stati rinvenuti rifiuti provenienti da lavori di demolizioni edili mescolati con materiale plastico vario e ferroso, pari a circa.
Dai rilievi effettuati si è accertata la proprietà, una ditta edile, priva delle autorizzazioni rilasciata dagli Enti preposti per la gestione dei rifiuti. Pertanto il piazzale con i rifiuti è stato sottoposto sequestro penale, mentre l'amministratore unico della ditta è stato deferito per attività di gestione di rifiuti propri o di terzi senza le prescritte autorizzazioni.
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Alto Tirreno
Ai più creduloni è facile credere che da una cicca di sigarette può svilupparsi un incendio lungo i bordi di una strada.
Ma non è possibile certamente credere che una zona scarsamente abitata come quella di Chiaie sud-est sia diventata un luogo di passeggio per fumatori.
A meno che non si tratti di fumatori come quelli che talvolta vanno nella villa comunale per farsi, non visti, gli spinelli.
E, comunque, resta sempre difficile credere che con quello che costa “il fumo”si butti via la cicca non tirata fino all’ultimo!
Per questo non resta che sospettare che il grossissimo incendio scoppiato nel fiume di Catocastro sia stato attinto da piromani o da imbecilli che per bruciare l’erba che infesta le colline amanteane le hanno gravemente incendiato.
E così stamattina 25 giugno due grossi canadair dei vigili del Fuoco hanno lavorato per mezza mattinata per avere ragione di un incendio che poteva attingere alle case della vicina e popolosa frazione di Chaie.
I due aerei antincendio hanno sorvolato a bassissima quota la città di Amantea portando l’acqua del mare sulla collina di Chiaie, guidati da un vigile del fuoco appostato su un cocuzzolo della strada provinciale per Lago.
Da terra proprio sulla collina anche uomini a terra per concorrere allo spegnimento.
Poi finalmente verso le 13.00 gli uomini del soccorso antincendio hanno avuto ragione di questo brutto incendio.
Non dispiacerebbe che venisse svolta una accurata indagine su punto di innesco dell’incendio.
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Comunicati - Sport - Giudiziaria
Sono le sette di stamattina 30 giugno e , ad est di Amantea, si nota un fumo densissimo.
La vicina mi chiede se stia bruciando qualche casa del centro storico
La tranquillizzo. Dal mio balcone, un piano più sopra il suo, si vede che l’incendio è dietro la collina del castello, dalla parte del fiume Catocastro
La prova è nelle vampoglie che riempiono l’aria e che spinte dalla brezza mattutina cadono su tutta Amantea nord riempiendo terrazzi, posandosi sulle auto, sulle strade, sporcando i panni stesi ad asciugare ed entrando dai balconi aperti.
Il fuoco è iniziato di buon mattino dietro il vecchio mattatoio ed ha cominciato a risalire la collina.
Non vediamo Vigili del Fuoco o la mitica Protezione civile amanteana che un tempo era sempre pronta per tali occasioni.
Nel corso della mattinata, poi, il fuoco arriva sul pianoro del castello per riscendere sul versante ad ovest.
Ovviamente, si tratta di un incendio casuale quale quello che origina dall’incontro tra l’erba secca e l’accendino che gli da fuoco, magari sorretto da un po’ di benzina
Ovviamente il piromane è una persona civile che ha pensato bene di dare fuoco il 30 giugno prima che arrivino i turisti e proprio per non dare lì’impressione di una città senza regole.
Volete sapere chi è stato a dar fuoco? Non lo sappiamo, ma anche se qualcuno lo avesse visto ad Amantea nessuno denuncia.
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Politica
Nocera Terinese .Dato a fuoco da piromani uno dei luoghi simbolo della archeologia calabrese.
Piano della Tirena secondo gli ultimi avanzati studi è insieme al territorio di Serra d’Aiello, al territorio di Campora San Giovanni , una delle sedi di Temesa.
Ieri sera ignoti poco prima del far della sera hanno dato fuoco al costone sud del pianoro.
Nella foto piccola scattata alla 19,39 del 4 settembre si nota infatti che il fuoco ha preso l’avvio dalla SS18 ed ha già raggiunto il primo pianoro prendendo vitalità.
La SS18, lo ricordiamo, è disutilizzata per la rottura del vecchio ponte sul fiume Savuto
Appare così logico supporre che i piromani sia venuti dalla parte di Campora SG
Che si tratti di piromani sembra logico atteso che il fuoco è stato attinto quando i canadair sono difficoltati se non impossibilitati ad intervenire dall’oscurità sopravveniente.
Specialisti del fuoco, allora?
Probabile.
Non sappiamo quanto cammino il fuoco abbia fatto e fin dove siano giunte le fiamme
Indipendentemente dai possibili danni arrecati ad un territorio archeologico ancora tutto da indagare ci sembra folle siffatto comportamento
Il problema degli incendi assume via via aspetti sempre più problematici e complessi.
Gran parte del territorio di Nocera in questi ultimi giorni è stato attinto dal fuoco e quando si tratta di luoghi che è impossibile raggiungere con autobotti il lavoro dei Vigili del Fuoco resta fortemente reso difficile
Oggi come ieri la soluzione resta la educazione al rispetto dell’ambiente
Una educazione che deve iniziare dalle prime classi delle scuole per continuare negli anni fino al raggiungimento della piena consapevolezza da parte delle comunità.
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Lamezia Terme