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Redazione TirrenoNews

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Riceviamo e pubblichiamo la forte denuncia del “Movimento Politico – Longobardi Domani” di opposizione nel comune di Longobardi.

Ricordiamo all’Amministrazione che siamo pronti a pubblicare eventuale risposta alla forte denuncia della opposizione. Ecco la nota della minoranza

“Sono ormai mesi che, per scelta, come minoranza al comune di Longobardi, abbiamo allentato la morsa viste le precarie condizioni, soprattutto economiche in cui versa l’Ente, frutto di sciagurate gestioni a guida alternata Garritano-Mannarino.

Come si sa da ormai 14 anni per ben tre volte consecutive il popolo di Longobardi ha scelto a grande suffragio questi signori. Le loro vittorie sono il frutto di tanti compromessi e di mille promesse elettorali e, i cittadini a volte ignari ma altrettante volte consapevoli di quanto poi è successo, hanno, con i loro consensi, contribuito al disastro che stiamo vivendo.

Lo sperpero di danaro pubblico è il credo di questi amministratori, fino a diventarne l’attività preferita. Allora si è pensato di fermarci, di cercare di farli ragionare, di allontanare quel fiato sul collo che un’opposizione dovrebbe avere, ma a nulla è servito i loro atteggiamenti i loro comportamenti ed il loro maldestro modo di amministrare è sempre lo stesso.

A parte il fatto che ormai, sono, in balia alle onde, senza risorse, senza la gallina dalle uova d’oro che era l’autovelox su cui avevano basato tutto, impossibilitati a pagare oltre cinque mesi di stipendi ai dipendenti, affogati dai debiti e da decine di pignoramenti da parte di creditori piccoli e grandi, non riescono nemmeno a garantire l’ordinaria gestione e le piccole cose, ignavi senza bussola non riescono più a navigare nemmeno a vista.

Complici di tutto ciò molti dipendenti e funzionari che da bravi soldati non riescono ad ammutinarsi per dare un freno alla valanga che li travolge, obbedendo ciecamente agli ordini dei capi che sono il frutto di quelle tante promesse elettorali non mantenute e che oggi con l’avvicinarsi delle elezioni del 2014 cercano di mantenere costi quel che costi.

In un paese dove gli indigenti sono una brutta realtà, essi si pregiano di utilizzare i fondi del sociale per fini diversi o per pagare dei lavori facendo diventare i lavoratori indigenti, senza considerare i veri bisognosi.

Oppure, come nel caso dell’ex sindaco, far passare per una normale prassi quella di avere in uso la macchina messa a disposizione da una ditta che svolge lavori in appalto dal comune, e che nottetempo viene data alle fiamme da ignoti e se non bastasse far credere a tutti, compresi i suoi consiglieri, che la macchina in questione è stata fornita dal partito.

Se poi si guarda l’insieme, emergono altri problemi che esulano da una cattiva gestione solo dal punto di vista amministrativo, siamo tenuti a credere che ormai è subentrata una certa cultura vagamente legale che li ha portati ai tanti problemi con la giustizia. Gli avvisi di garanzia i rinvii a giudizio di dipendenti ed amministratori ormai non si contano, essi spaziano da problemi amministrativi, autovelox in testa, concessioni edilizie, ma anche fatti privati come da ultimo, quello dell’attuale sindaco rinviato a giudizio per dei presunti falsi in corsi di formazione.

Questo è il quadro descritto in modo benevolo e senza un minimo di cattiveria, anzi fatto con molto buonismo, ma questo nostro dire serve da cappello a quanto vorremmo rappresentare di seguito: l’ultimo consiglio comunale tenutosi ne è la riprova la maggioranza si presenta in aula senza avere il numero legale assenti tre consiglieri di cui due assessori, la nostra minoranza si è assunto l’onere di mantenere il numero legale con senso di responsabilità non si è allontanata ed ha garantito la tenuta del consiglio.

Ovviamente ha spaziato con argomenti non compresi nell’ordine del giorno, fra questi il sequestro di Villa Caterina, cosa che ha suscitato stupore in tutto il paese, cogliamo l’occasione ancora una volta di esprimere la nostra solidarietà ai proprietari che sono delle persone perbene e sono figli di una Longobardi laboriosa che si è fatta da se con il sudore del lavoro quotidiano, capiamo e siamo vicini a loro in questa triste vicenda che speriamo possano risolverla nel più breve tempo possibile.

Ma abbiamo anche il dovere di fare alcune riflessioni, a parte il fatto che già in sede di approvazione del progetto originario la nostra minoranza in consiglio comunale si allontanò al momento del voto per altre motivazioni di carattere tecnico-politico, ma oggi a struttura quasi completata ed in parte funzionante a distanza di oltre dieci anni non riusciamo a spiegarci questo sequestro e ci chiediamo dove era il direttore dei lavori nel momento di posizionamento dello stabile ad inizio lavori, perché sulla carta scrive una cosa e sul posto si posiziona diversamente, dove era quando per ben due varianti nel corso del tempo scrive misure inferiori al progetto originale ma che rispecchiano il posizionamento attuale in pieno contrasto con le distanze del piano regolatore, dove erano gli amministratori e gli uffici preposti quando si approvavano le due varianti visto che erano difformi dal piano regolatore.

Oggi è facile da parte di qualche amministratore, implorare la Procura a fare presto e fare chiarezza o addirittura le forze dell’ordine sulla rigidità: questo è solo il pianto da coccodrillo, qui è in ballo il sistema messo in piedi da questi amministratori che ha prodotto negli anni numerosi sequestri di attività che sono tutt’ora ferme da ormai tanti anni, la politica adottata è stata quella di far credere che tutto era possibile. Si sono inventati persino le cantine al terzo piano, i sottotetti adibiti a locali di stenderia, e a garage che diventano appartamenti ad uso abitativo, il tutto per eluderne la volumetria e per consentire di edificare centinaia di mc in più. Il loro vanto era la politica del fare e che niente era impossibile, oggi ne vediamo i risultati. Strutture ferme e poste sotto sequestro per questo loro modo balordo di fare. Ci chiediamo chi tutelerà questi nostri concittadini illusi e abbandonati dopo aver investito i risparmi di una vita?  

I cittadini di Longobardi sono i maggiori responsabili di quanto è successo, e loro, solo loro potranno se non riparare ma quantomeno rimuovere l’ostacolo. Non basta più lamentarsi nelle piazze e nei bar di Longobardi, bisogna prendere coscienza di quanti e quali danni questi loro rappresentanti hanno prodotto e bisogna mandarli a casa.

Noi possiamo solo indignatamente invitare il sindaco e i suoi, a dimettersi anticipatamente, è giunta l’ora di tornare a casa per non far parlare più i giornali di sgradevoli cose su questo nostro paese e poi un pò di vergogna, possibile che siano insensibili a fatti di una sconvenienza tale che farebbero arrossire il peggiore degli esseri umani?.

Ormai la situazione italiana è grave. Non come la Grecia, la Spagna od il Portogallo, ma certamente è grave. E la cosa peggiore di tutti è che la verità viene raccontata quando va bene in modo tardivo e comunque parziale. Una mancata o parziale o tardiva verità finalizzata a non impaurire, utilizzata per giustificare il sistema politico attuale, resa obbligatoria dalla paura che se venisse detta sarebbe facile scoprire i responsabili e poiché la attuale classe politica e dirigente è quasi tutta responsabile è ovvio che partiti ,ministri, onorevole, presidenti, sindaci, commissari, dirigenti fanno come “Ministero della cultura popolare” fascista , cioè raccontino la loro verità. Tanto è difficile, Grillo a parte, che la verità venga detta.

E la situazione è talmente grave in Italia che se la verità venisse detta sarebbe difficile od impossibile crederle.

Per esempio parliamo dei rifiuti in Calabria?

C’è un commissario per la emergenza Vincenzo Speranza che si è auto prorogato in mancanza di decisioni governative( ma certamente con la tolleranza governativa) e nessuno contesta siffatto comportamento. Nemmeno la regione. Tantomeno la regione.

C’è una situazione grave che è stata addormentata perché adesso, pochi giorni prima delle elezioni , la Daneco & c. fanno entrare i rifiuti, ma si sospetta( ed è più che un sospetto) che siccome i comuni non pagano quanto dovuto, subito dopo le elezioni la spazzatura continuerà a restare in mezzo alla strada

I comuni sono debitori di milioni e milioni di euro e per quanto sollecitati dal commissario non pagano la Daneco e gli altri.

Ed allora Vincenzo Speranza scrive , cioè mette nero su bianco, racconta senza peli sulla lingua la “sua”verità. Lo dice al Segretario del Consiglio dei Ministri Antonio Catricalà( perché lo legga il prossimo CdM), lo dice al capo della protezione Civile Franco Gabrielli( probabilmente perché la situazione è ancora più grave di quanto si sospetti,al punto che si imporrà il riuso dei poteri della protezione civile per tentare una seppur impossibile soluzione), lo dice a Giuseppe Scopelliti( perchè se resta al governo della Calabria lo sappia e se se ne va lo sappia il prossimo governatore).

I comuni non pagano i servizi di trattamento e conferimento dei rifiuti.( Non paga nemmeno lo Stato)

Mancano le discariche, al punto che i rifiuti sono inviati in Puglia.

Manca l’inceneritore in provincia di Cosenza, quello che nessuno ha voluto, che la sinistra non ha voluto e che domani invece appena avrà responsabilità di governo andrà ad accettare.

Non si fa quella salutare e necessaria raccolta porta a porta che sola potrebbe anche migliorare il turismo calabrese.

I poteri sporchi ( politici e mafiosi) sono pronti ad entrare nel nuovo & vecchio business dei rifiuti

Settant'anni dopo il bombardamento: tra targhe e contestazioni

Martedì, 19 Febbraio 2013 17:06 Pubblicato in Politica

Domani 20 febbraio 2013 si celebrano i 70 anni dal bombardamento anericano di Amantea.

La Fidapa appone una targa (vedi foto) , fa celebrare una messa e ricorda l'evento. Ma c'è qualcuno che contesta. E' la signora Santa Gallo che ha appostouna lettera sul tazebao dell'edicola di Campaiola. Eccola:

"Perché la società amanteana pensa ai morti e non anche ai vivi?

La vicenda ha del grottesco.

Due istituti superiori( ITC Mortati e Liceo Scientifico) e la Fidapa hanno organizzato per il 20 febbraio2013 le celebrazioni del settantennale del bombardamento di Amantea

Trentacinque morti (circa). “Tredici bambini, tre giovani, sei madri( di cui due incinte), dieci uomini, le vittime innocenti di una perversa logica di guerra, rimaste sotto le Case sciullate”.

Non solo questo si legge sul verso dell’invito, ma perfino che ad Amantea “ Così chiamiamo quell’ammasso di macerie- mai rimosse- sotto cui potrebbero ancora giacere dei poveri resti umani, forse”

Una dichiarazione incontestata ed incontestabile quale è quella che da 70 anni quei ruderi sono abbandonati a se stessi, alle intemperie, vissuti da serpi e ratti.

Ruderi che da tempo cadono a pezzi, al punto che la stessa strada denominata via Duomo è chiusa per via dei crolli dei resti dei vecchi muri. Senza che nessuno e ne curi.

E dice bene la vice presidente della Fidapa quando scrive che “ Il bombardamento su Amantea, 20 febbraio 1943, è un pezzo della nostra storia che solo pochi ricordano e che molti, soprattutto giovani, ancora ignorano”

Aggiungo io “Ad iniziare dall’amministrazione comunale di Amantea che, giustamente, emana una ordinanza per tutelare la rocca di Coreca e la incolumità di improbabili accedenti, ma dimentica che via Duomo è chiusa al traffico pedonale , ormai da mesi”

Leggo che interverrà alla cerimonia addirittura il Sindaco di Amantea, oltre al presidente della Fidapa ed alle dirigente degli istituti scolastici, e che sarà apposta una corona e scoperta una seconda lapide a ricordo della giornata e delle vittime

Mi chiedo, allora. Ma come è possibile che la società amanteana pensa ai morti e non anche ai vivi?

Mi chiedo, come è possibile che dopo settant’anni ( 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10………….fine del secondo millennio …..68,69,70) nessun, insisto –nessun-, amanteano abbia tenuto in considerazioni il fatto che le case “non bombardate” possano avere crolli, figurarsi quelle bombardate?!.

Mi chiedo, come possa essere invitato a questa cerimonia il sindaco di una città( vale per tutti quelli che hanno preceduto quello attuale) che non ha imposto la eliminazione di un pericolo che dura da 70 anni ed accetti passivamente che tale pericolo continui ad esistere, ed al massimo faccia chiudere una strada pubblica sulla quale la gente ha il diritto di transitare?

Amantea 15febbraio 2013                                                    Santa Gallo.

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