
Presentata istanza di riesame, il Tribunale di Cosenza ha autorizzato il dissequestro dell’imbarcazione perché “non si ritiene configurabile l’ipotesi di reato contestata e posta a fondamento del vincolo cautelare reale de quo”
In riferimento al sequestro preventivo effettuato dalle Fiamme Gialle, di un’unità da diporto a motore, ritenuta profitto di reato di appropriazione indebita aggravata ai danni di una società di leasing di lunghezza superiore a 10 metri e del valore di oltre 200 mila euro, ceduta dalla società di leasing ad un professionista esercente l’attività di commercialista ad Amantea rispondono con una lettera i legali del commercialista, gli avvocati Antonio Cavallo e Pietro Sommella, chiarendo che su richiesta di riesame il Tribunale di Cosenza ha disposto il dissequestro dell’imbarcazione non essendoci reato di appropriazione indebita.
Si legge nel documento: ” I sottoscritti avvocati Antonio Cavallo e Pietro Sommella, preso atto della inesatta notizia diramata dagli organi di informazione on-line relativa ad un sequestro, operato dalla Guardia di Finanza su disposizione della Procura della Repubblica di Paola, di una imbarcazione perché considerata profitto di reato di appropriazione indebita aggravata a danno di una società di leasing, commessa da un “commercialista di Amantea”.
Nella qualità di difensori di fiducia del soggetto individuabile quale presunto autore del reato, contrariamente a quanto indicato dagli organi di informazione on-line, è stato eseguito un provvedimento, emesso dal Tribunale di Cosenza già in data 11 luglio 2018 ed allegato alla presente, di accoglimento della istanza di riesame del sequestro disposto dal GIP del Tribunale di Paola, con conseguente restituzione dell’imbarcazione al nostro assistito, nella sua qualità di utilizzatore-detentore qualificato.
Il Tribunale di Cosenza, difatti, in pieno accoglimento dei motivi di gravame, ha accertato che il predetto utilizzatore aveva preventivamente contestato la presunta morosità, da accertarsi eventualmente in sede civile ed, anzi, imputando alla medesima società di leasing un inadempimento delle proprie obbligazioni e che per tali considerazioni, “non si ritiene configurabile l’ipotesi di reato contestata e posta a fondamento del vincolo cautelare reale de quo”.
Riceviamo e pubblichiamo:
“Il documento, a cui si fa riferimento nell’articolo “L’Oltraggio” è stato ricevuto dal Comune di Amantea il 22/23 Marzo 2018 e viene precisato che, ‘per quanto attiene la natura giuridica, la perdita di demanialità pubblica’, dello spazio antistante l’hotel La Scogliera, ‘..debba essere decretata in forma espressa mediante uno specifico provvedimento di carattere costitutivo da parte dei competenti ministeri che evidenzi in maniera inequivocabile la volontà della pubblica Amministrazione di sottrarre un bene alla destinazione pubblica, previa apposita procedura di sdemanializzazione indetta ai sensi dell’art. 35 del C.d.N. dalla competente Amministrazione Marina’.
Il mancato intervento dell’Amministrazione nel tutelare i diritti di tutti i cittadini, permette ad alcuni privati di ritenersi legittimi proprietari di beni demaniali come risultano essere i circa 2000 metri quadri antistanti l’hotel ‘La Scogliera’.
Considerata la natura demaniale dell’area in argomento, il Comune di Amantea, a cui compete la gestione delle aree demaniali in questione, avrebbe dovuto attivare le procedure necessarie e dunque tutelare gli aspetti erariali e padronali ed evitare eventuali aspetti di danno tributario.
“ A tal fine, ove l'organo gestore non abbia già provveduto, si richiama la necessità di procedere alla riscossione delle entrate demaniali dovute a titolo di canone e/o indennizzo, previo le dovute verifiche finalizzate all'accertamento dell'effettivo utilizzo e dei relativi soggetti utilizzatori nonché l'attivazione delle azioni necessarie in ottemperanza all'art. 35 del DPR 300 del 2001 oltre all'adozione di eventuali ulteriori provvedimenti di propria competenza”.
E’ dovuto sottolineare come, per quanto attiene la natura giuridica, la perdita di demanialità pubblica di un'area debba essere decretata in forma espressa mediante uno specifico provvedimento di carattere costitutivo da parte dei competenti ministeri che “evidenzi in maniera inequivocabile la volontà della pubblica Amministrazione di sottrarre un bene alla destinazione pubblica, previa apposita procedura di sdemanializzazione indetta ai sensi dell’art. 35 del C.d.N. dalla competente Amministrazione Marittima”.
Inoltre, val la pena ricordare che per sdemanializzazione “si intende il procedimento amministrativo per mezzo del quale i beni dello Stato sono trasferiti dal demanio pubblico al patrimonio disponibile, con conseguente valenza pubblica di eventuali procedure di vendita ad esse connesse e previa acquisizione gratuita sulle pertinenze demaniali delle eventuali opere inamovibili ivi realizzate”.
Beaumont sur Mer 14 Luglio 2018 Gigino A Pellegrini & G el Tarik
Sempre attenta ed intensa la lotta allo spaccio ed al consumo di droghe da parte dei carabinieri della locale stazione dei carabinieri di Amantea coadiuvati dai Carabinieri della Compagnia di Paola.
Amantea non è certo indenne da questo grave problema.
Un problema che coinvolge anche i giovani ed i giovanissimi.
Senza dimenticare gli adulti, di ogni ceto, culturale, sociale, economico, professionale.
Ed in questa dura battaglia i carabinieri ci sembrano totalmente soli.
I soli a fare controlli sugli arrivi via treno, un metodo standard .
Li aspettano alla stazione ferroviaria
Li portano nei bagni pubblici.
Li controllano.
Insomma, fanno il loro dovere.
Tentano di spezzare il filo che collega Amantea, piazza di spaccio, con i luoghi di provenienza delle droga.
Ma istituzioni e società civile ci sembrano fortemente distratti.
Nemmeno una qualche indagine sulla entità quali-quantitativa del fenomeno.
Tantomeno analisi dei reati indotti dal consumo di droghe
Meglio non parlarne
Della serie “uocchiu c’un vide, coro c’un dole”.