E’ domenica ed un gruppo di amici si trova intorno ad un caffè.
Si tratta di persone che non sono impegnati in politica.
Almeno oggi.
Ovviamente lo sono stati e sembra che potranno ancora esserlo.
Quando, casualmente, ci incontriamo non possiamo non parlare della “nostra” Amantea e non rammaricarci delle condizioni in cui si trova oggi.
Non è che anche loro non portino, più o meno, con sé – come, peraltro, tanti amanteani- piena responsabilità di come sia trova oggi Amantea, ma- vivaddio- non quanta se ne riscontra in questa ultima amministrazione e nella precedente.
Almeno questo credono.
E certo la pubblica opinione-sempre distratta, invero- ci crede o fa finta di crederci.
Si tratta di persone che, ovviamente, hanno il loro credo politico( come tutti, peraltro) e che hanno le loro supposizioni su come governare Amantea, anche in queste condizioni di dissesto.
Che poi ne siano davvero capaci , questo è tutto da dimostrare.
La novità è che finora sono stati in silenzio, hanno, sì, vissuto, con attenzione, l’evolversi della situazione amanteana, nel suo continuo aggravarsi, senza prendere decisa posizione.
Ne hanno certamente parlato ma tra di loro e tra i loro amici.
Poi qualcosa è scattato.
E’ bastato che uno solo di loro abbia avanzato la ipotesi di una “loro” lista e subito sono scattate le adesioni.
Tante adesioni.
Al punto che stamattina, accortisi di tali qualificate adesioni mi hanno palesato questa possibilità, anzi questa necessità.
Sono già tanti, quasi una intera lista, ma ho capito che esiste spazio per nuovi candidati.
Ad una sola condizione quale è quella di lavorare per condurre Amantea nella direzione di un nuovo sviluppo .
Sanno bene quanto sia difficile in una città che non è amata, ma usata, anzi abusata.
In una città alla quale ognuno chiede, anzi dalla quale ognuno pretende.
In una città dove si pretende troppo dalla ex classe media, poco dalla classe povera, dove i ricchi sono protetti ed esentati.
Dove ci sono figli e figliastri.
Dove si inventano nuove regole per favorire sempre gli stessi.
Auguri a questi coraggiosi futuri governanti.