Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota dello storico Ferruccio Policicchio
Egr. Sig. Direttore,
spero che questo scritto possa trovare spazio nel suo Blog e perciò La ringrazio in anticipo.
La presente per dare seguito, augurando di aggiungere una pietruzza, ai suoi articoli dal titolo: “Amantea e gli antichi miracoli di S. Vito” e al successivo: “Papa Francesco ha eletto Vescovo della sede titolare di Amantea il Reverendo Mons. Alfred Xuereb”.
Perché Amantea, anticamente, fu sede vescovile e successivamente sede di emirato arabo?
Perché la sede del sedile dei nobili di Amantea aveva sede nell’ex cenobio di S. Basile e da qui il nome del sedile?
Come arriva ad Amantea il culto di S. Elia il giovane essendovi una Chiesa all’interno della città, ed avendo una frazione con lo stesso nome dove si pratica il suo culto?
Perché nella frazione limitrofa a S. Elia (Gallo) nacque e si sviluppò il culto dell’Arcangelo Michele?
Perché la toponomastica orale ad Amantea, ancora oggi, conserva l’appellativo «Pantalia» ch’è la deformazione di Pantaleo?
Perché fino alla metà del secolo XIX Amantea ha conservato un Eremo che era abitato?
Sciogliendo questi interrogativi si capirebbero la motivazione per cui le reliquie di S. Vito, da quel religioso, furono portate e donate alla città.
Agli studiosi si rivolge l’invito di occuparsi maggiormente del monachesimo orientale e della Calabria bizantina (nel nostro caso Amantea) nel periodo anteriore alla conquista araba della Sicilia. Periodo che, per la verità, le notizie sono scarse; ma che, invece, per il X e XI secolo esiste una documentazione abbastanza ricca.
Uno studio simile lo stava portando avanti, ed era quasi alla fine, il compianto Enzo Fera, attraverso fonti bibliografiche ed esplorazioni dei luoghi dell’entroterra amanteota.
Peccato che non ne abbiamo visto la luce.
Saluti. Ferruccio Policicchio”
Carissimo Ferruccio , senza anticipare nulla ritengo però utile evidenziarti che qualcosa si muove e tra breve vedrà la luce.
Per esempio grazie ai Lyons sarà presentato il bellissimo libro su Gli arabi in Calabria al quale sei già invitato.
Con altre associazioni amanteane stiamo concordando ricerche su San Nicola di Myra.
Con l’amministrazione comunale stiamo definendo un programma di ricerche e studi talmente ardito da sorprendere anche chi ci sta lavorando.
Le tue domande , ti assicuro, non cadranno nel vuoto. Stanne tranquillo.
Peppe Marchese.