Sono nato a Catocastro dove ho vissuto per 18 anni quando sono emigrato per il nord Italia , prima, partendone, poi, per fare il militare presso la scuola allievi ufficiali di Foligno, ed il capostazione presso Paola e Belvedere Marittimo, infine, prima di diventare comandante della Polizia Municipale di Amantea .
Per questo i pochi catocastresi mi chiamano ancora oggi per parlarmi dei problemi dell’antico quartiere.
Lo hanno fatto quando mi hanno chiesto di evitare ai pochissimi abitanti ( come ho detto) di dover fare un lunghissimo giro, per taluni versi impossibile, per ritornate a casa.
Ogni giorno, più volte al giorno.
I commissari straordinari dott. Giorgio Criscuolo, dott. Francesco Sperti e dott. Pietro Tescione, suggeriti non si sa da chi , avevano adottato una ordinanza che rendeva via Indipendenza senso unico a scendere.
Dovetti proporre ricorso al Presidente della Repubblica, al tempo ancora possibile, prima che Berlusconi sterilizzasse questa storica e democratica possibilità.
Il ricorso costò solo 3 marche da bollo.
Ed il dr Criscuolo revocò l’ordinanza.
E fu così che da quasi10 anni salendo dal Ponte di Catocastro si trova un divieto di accesso con l’aggiunta del cartello “ Eccetto residenti autorizzati” .
Un segnale ancora esistente .
Vicino alla chiesa madre, invece, c’è un segnale doppio.
Una freccia obbligatoria
Prima c’era un segnale che faceva comprendere a chi imboccava quel pezzo di Via Indipendenza che avrebbe potuto incontrare un traffico limitato ai residenti.
Quel segnale non c’è più.
E’ stato rimosso? Da chi?.
E perché non è stato riproposto?.
Di questa mancanza si lamentano gli abitanti di Catocastro che si vedono piombare addosso automezzi a “folle” velocità come capita a chi pensa di essere in una strada a senso unico.
A chi può interessare questa rimozione abusiva di segnaletica?.
Giuseppe Marchese