E’ mancato per molto tempo dalle nostre pagine. Ora ritorna con un suo cavallo di battaglia, cioè il rispetto della legge, il rispetto dell’ambiente, l’amore per Amantea. E forse non è un caso se ritorna subito dopo le tristi vicende degli ultimi giorni. Ma ecco cosa scrive:
“Più degli insulti, a rendere incerto e infido il pubblico è forse l’uso esteso di certi espedienti, ai quali ricorrono sempre più spesso gli amministratori della cosa pubblica ed in particolare quelli di Amantea, che ormai sono senza veli.
A tale proposito, basterà citare un breve passaggio di un documento redatto dall’Agenzia del Demanio, Direzione Regionale Calabria con Protocollo n. 2018/5563/DRCAL/CZ” del 20 Marzo 2018 e spedito fra l’altro al Comune di Amantea – Ufficio Tecnico Urbanistica Demanio.
Oggetto: Demanialità sita in Amantea: “In riscontro alla richiesta di definizione di definizione dei profili dominicali relativi ad un’area sita nel Comune di Amantea ed antistante l’albergo ‘La Scogliera’, si rappresenta quanto segue.
Preliminarmente, per chiarezza nella trattazione, appare opportuno rammentare che l’area in esame persevera sulla particella catastale n. 44 del foglio 24 del Comune di Amantea, che risulta in testa al Demanio Pubblico dello Stato sin dall’origine e che è individuata come area Demaniale Marittima dal SID.”
La gestione della cosa pubblica deve fare in modo che l’etica non venga mai trasgredita.
Chi amministra non può non sapere che ogni suo agire individuale, e anche privato, con ciò che è pubblico, include una responsabilità dell’altro.
Ciò che è pubblico non può mai essere “mio soltanto”, tanto meno quando sono io ad averlo direttamente, per così dire, tra le mani.
Al contrario infatti, in tal caso, la responsabilità dell’altro è maggiore, in quanto sono io il garante di ciò che è e deve restare di tutti. Potere e arroganza vanno spesso a braccetto, e in particolare se si tratta di un cosiddetto “politico” locale e meridionale.
Ancor più seccante se il potente di turno, arrogante e prepotente si rivela anche cretino, una sommatoria i cui effetti sono letali. Leonardo Sciascia, che di arrogantemente stupidi, stupidamente arroganti ne incontrò parecchi, compilò una sorta di “classifica”, delle “disgrazie” che possono capitare in un crescendo rossiniano:
1) L’invidia dei colleghi.
2) Gli intrighi.
3) Disprezzo dei potenti.
4) L’imbecillità.
5) L’imbecillità più il fanatismo.
6) L’imbecillità più il fanatismo più lo spirito di vendetta.
Non capita solo al singolo, anche ai paesi; che la Calabria sia un paese strano dove può capitare di tutto e di tutto capita, è cosa di sfolgorante evidenza.
Chi scrive non ha remore ad ammettere che non sa spiegare ad amici stranieri quello che accade in Calabria e particolarmente nel proprio paese d’origine.
Non è possibile che l’Amministrazione, dopo aver ricevuto, il documento sopracitato, in Marzo, non abbia fatto nulla per sottrarre al privato ciò che dallo stesso viene rivendicato come ‘suo’ e cioè l’area antistante all’albergo ‘La Scogliera’ che era e continua ad essere un bene pubblico e che va sotto la dicitura di ‘Demanio dello Stato’.
Chi scrive è sempre più convinto che Il misfatto non consiste in atti di ostilità o di violenza o in manifestazioni di odio: basta l’offesa ai concittadini, cioè un’espressione di ingiuria o di disprezzo che leda il prestigio o l’onore della collettività, a prescindere dai vari sentimenti nutriti dall’autore nei confronti degli altri.
Beaumont sur Mer 3 luglio 2018 Gigino A Pellegrini & G el Tarik