Siamo al mercato degli agricoltori
Sul marciapiedi un ombrellone ed alcune persone inginocchiate a terra o chine su qualcuno.
Parcheggio velocemente e torno indietro.
Un vecchietto è sdraiato per terra .
Una ragazza gli tiene i piedi in alto per far defluire il sangue al cervello.
Marco Osso gli parla e lo rassicura.
Un altro ragazzo gli tiene il ghiaccio sulla fronte dove ha battuto.
Un migrante tiene aperto l’ ombrellone per fare ombra al vecchietto caduto davanti al mercato.
Qualcun altro osserva..
Una scena intensa , per alcuni versi dolcissima, che diventa sempre più bella quando scopro che nessuno di loro è parente od amico.
E’ stato un comportamento istintivo, figlio, certamente, del grande cuore della gran parte degli amanteani.
L’anziano, poi, stimolato dall’avvocato Osso riesce a far capire che ha parenti in via Nuova, lì nei pressi, e la ragazza inforca una bicicletta e parte per avvertirli.
Prendo il suo posto per tenere alzate le gambe.
E’ stato chiamato il 118 ma non arriva con la tempestività che la gente si attende.
Arriva intanto un parente , sorpreso e preoccupato.
Poi finalmente arriva l’autoambulanza del 118.
Il medico si china e tranquillizza l’anziano, controlla la piccola ferita, gli controlla il cuore mentre l’infermiere gli misura il tasso di ossigeno nel sangue. Sembra tutto a posto.
Lo caricano sulla autoambulanza per continuare i controlli.
Ora tutti i soccorritori civili si alzano e si tranquillizzano.
Hanno fatto il loro dovere civico, assumendosi una qualche responsabilità, mostrando quella solidarietà umana che talvolta sembrava essere scomparsa e che invece riappare quando è necessario.
Bene. Questa è la Amantea che vorremmo avere sempre.
A tutti loro il nostro grazie.
Ah, e grazie ovviamente al 118!