… Gli uomini vincenti trovano sempre una strada, i perdenti una scusa.... John Fitzgerald Kennedy.
La nostra redazione spesso è tacciata di creare allarmismi, problemi e pensieri alla Commissione Straordinaria o al Sindaco di turno, tutt'altro ribadiamo noi, vogliamo spesso essere di sprono e di segnalazione ai problemi del territorio che vediamo, viviamo e ascoltiamo.
Causa di tanti disastri naturali, spesso purtroppo, sta nella mancata pulizia degli alvei dei fiumi e dei torrenti che provoca l’innalzamento degli alvei, dovuto alla cronica deposizione dei sedimenti e di trasporto solido, riducendo la sezione, che non riesce più a contenere il volume d’acqua del bacino scolante.
La maggior parte dei problemi sarebbe risolta con una manutenzione costante del corso d'acqua, liberandolo dai tronchi d'albero e dal materiale vegetale che ne impediscono il regolare deflusso, e con una pulizia del fondale dei fiumi e dei torrenti dalla deposizione della sabbia e della ghiaia trascinate dalla corrente, che ripristini la storica condizione dell'alveo e la sezione originale di deflusso.
Negli anni, di esperienza di vita vissuta, ci fa presupporre che immancabilmente, dopo ogni episodio di disastro o calamità ambientale, compaiono sulle prime pagine dei media dichiarazioni roboanti che offrono soluzioni che appaiono semplici e risolutive.
L’annoso caso dei sedimenti fluviali rappresenta proprio uno di questi esempi.
In pratica, è diffuso il luogo comune per cui la presenza di ammassi di materiali ghiaiosi nei nostri fiumi sarebbe da annoverare tra le cause delle sempre più frequenti alluvioni, in quanto questi materiali avrebbero innalzato il letto del fiume, riducendone la sezione di deflusso ed aumentando quindi i rischi di esondazione.
In primo luogo, occorre separare e distinguere gli interventi puntuali di rimozione degli inerti dall’alveo da una diffusa e generale operazione che dovrebbe interessare interi reticoli fluviali dalla rimozione di erbacce e "cannizzole".
Nel primo caso le opere sono inutili ed addirittura dannose, mentre nel secondo non solo sono utili, ma addirittura necessarie.
Le ragioni sono molteplici.
In primo luogo, mentre si sostiene che l’accumulo di inerti, come ghiaia, o sabbia, è andato aumentando negli ultimi decenni, è generalmente vero il contrario.
Il letto nei nostri fiumi non si sta alzando, anzi al contrario si sta abbassando.
L’eccessiva escavazione di sedimenti dall’alveo che si è verificata dal dopoguerra all’inizio degli anni Ottanta dello scorso secolo ha scatenato un impressionante fenomeno di erosione regressiva, con la conseguente massiccia incisione degli alvei.
Gli isolotti di ghiaia aumentano non perché il fiume li deposita di più, ma perché il fiume si abbassa, incide il letto e li fa emergere.
Togliere ulteriore materiale dai letti dei fiume potrebbe rivelarsi un’operazione controproducente.
Il problema della gestione degli eventi alluvionali non si risolve facendo scorrere più velocemente l’acqua, ma dissipandone l’energia.
E non si venga a dire che una volta si pulivano gli alvei e adesso no: un tempo si utilizzava lavoro manuale, non meccanizzato
Cosa occorre dunque mettere in campo per agire e prevenire nuovi disastri?
Dunque per prevenire nuovi disatri, a nostro parere, è necessario il rispetto e specialmente la conoscenza del terrirorio, e quindi quello che si fa. Tutto cio deve essere la base concettuale di chi governa l'operare sul territorio.