E’ di ieri un servizio del TG3 su Amantea, servizio che definirei alquanto criticabile e spiego il perché:
- la Rai scopre ieri il mare sporco ad Amantea, fa un servizio denuncia, ottima iniziativa, ma mi chiedo perché non realizza un servizio denuncia sullo scandalo dei soldi stanziati alla Regione e ai Comuni, mal utilizzati se non SVANITI, per mettere a norma i depuratori. Perché non denuncia i ritardi della procura di Paola. Sono anni che si legge di depuratori sequestrati, si scoprono scarichi fognari direttamente nel mare, ma non si legge mai di nessun colpevole, principalmente i depuratori continuano a non funzionare, ma non si legge di amministratori condannati per disastro ambientale, ecc..
- Perché non fa un bel servizio denuncia sulle inadempienze delle amministrazioni e delle varie autorità preposte al controllo e alla sorveglianza delle spiagge e del mare e sui lavori mal eseguiti riguardanti la depurazione degli scarichi e sulle connivenze politiche fra regione, comuni e magari privati.
- Vengono pubblicate sempre analisi riguardanti la balneazione, perché il giornalista non si pone delle domande tipo: se le analisi sono buone e in mare galleggia la merda, dov’è l’errore??? Ma queste analisi quando vengono effettuate e come e da chi?? Vengono calcolate per esempio le correnti??
Naturalmente non è colpa del TG3 se il mare è sporco, nè tantomeno è il TG3 a dover risolvere i problemi.
Le colpe sono di questi amministratori capaci solo di curare il loro orticello di non saper curare gli interessi dei cittadini e degli operatori turistici.
Ma sono anni e anni che hanno queste colpe, come quelle di aver dilapidato quantità enormi di soldi pubblici, senza risolvere il problema.
Altrettante colpe sono dei cittadini e degli operatori turistici, che al momento di tuffarsi in acqua o in presenza delle proteste dei clienti, si lamentano, MA CHE MAI compiono atti di protesta reali, come quando per esempio votano sempre gli stessi amministratori.
Quando andranno nei vari municipi a pretendere dai loro eletti che compiano seriamente il loro dovere???
Un’altra colpa è quella dell’inciviltà dei tanti bagnanti, perché il mare è sporco anche di buste, bottiglie di plastica, carta, mozziconi di sigarette, che non vengono raccolti e buttati nella spazzatura, ma abbandonati sulla spiaggia.
Ripropongo quindi, in riferimento a quest’ultimo punto, quanto proposto in forma scritta tempo fa, proprio all’Amministrazione comunale amanteana, sperando che questi semplici suggerimenti vengano finalmente accettati:
- Si punti a ripulire la spiaggia, riempirla di cestini per i rifiuti, grandi e colorati come quelli della differenziata, che siano da stimolo ai bagnanti, e si metta qualcuno a sorvegliare ed invitare i frequentatori dell’arenile ad un maggiore senso civico e di rispetto del mare e della spiaggia. Dopo gli inviti , le sanzioni. La mattina presto la spiaggia va controllata e ripulita , come in quasi tutte le spiagge rinomate, magari rinomate proprio per questi servizi. Il costo non è eccessivo, ritengo che ci sia il personale comunale oltre a quello delle cooperative che può svolgere questo compito..
- Non dimenticando che non esiste solo la spiaggia di Amantea, ma esistono altre zone frequentate dai cittadini e dai turisti, come Coreca, la Tonnara, Colongi, Campora, ecc.. Anche quelle zone vanno trattate come il lungomare del centro cittadino, ANZI consiglio di usare dei giovani qualificati come “bagnini”, creando delle torrette di guardia nelle zone più isolate, con il duplice scopo di sorveglianza in mare, ma anche di “suggeritori” verso i frequentatori ad un maggiore rispetto dell’ambiente e dei luoghi.
Dopodiché le amministrazioni regionali e comunali dovrebbero già da domani riunirsi per affrontare seriamente il problema.
Perché l’anno prossimo non ci sia di nuovo un servizio sul mare sporco.
Ma spetta ai cittadini, insistere, spingere, perché questo avvenga.
Spetta ai cittadini controllare e spronare i loro eletti lautamente pagati a compiere il loro dovere.
La scelta di candidarsi è stata volontaria, nessuno li ha costretti, ora svolgano il compito per cui sono retribuiti, perseguano finalità pubbliche e non personali. I cittadini insorgano e pretendano rispetto e chiedano conto dei loro soldi.
Altrimenti i cittadini si facciano il bagno nella vasca di casa e gli operatori commerciali non si lamentino del calo turistico.
Anche perché il mare non è tutto. Il turista non vuole solo il mare.
L’Italia è circondata dal mare.
Se i turisti vanno in un posto più che in un altro e per scelte diverse: costi , servizi, spiagge pulite e comode, idee e proposte alternative al solo bagno nel mare, scoperte culturali, percorsi enogastronomici collegati alla storia e alle tradizioni, ecc..
Rosario Cupelli cittadino libero