La Calabria, come è noto ed almeno secondo i dati storici, è una delle regioni italiane dove si sono verificati i terremoti di magnitudo maggiore.
E proprio per questo è indicata tra le regioni ancora oggi a maggior rischio tellurico.
Dopo quelli del 1905 e del 1908( nella foto) in occasione dei quali, per gli edifici rimasti in piedi si inventarono le catene antisismiche( foto in basso), ma non il rispetto delle norme antisimiche
La approssimazione fu la regola, sia per la localizzazione del patrimonio abitativo, sia per le distanze tra i fabbricati, sia per la qualità dei materiali, sia per le tecniche costruttive.
Ora dopo i terremoti di Amatrice e seguenti leggiamo che oltre il 94 % delle scuole calabresi sono senza certificazione di agibilità.
Questo non significa che non ce l’abbiano, ma solo che si possono mettere in uso senza tale attestazione.
Facendo riferimento ai dati nazionali del Miur (Anagrafe edilizia scolastica, 2015), emerge che la certificazione di agibilità e' assente in oltre il 94% delle scuole calabresi e in circa la metà degli istituti di Lazio, Sicilia, Sardegna e Campania.
Esaminando le province coinvolte di recente da terremoti (Rieti, Ascoli Piceno, Fermo, l'Aquila, Teramo e Perugia) risulta che tale certificazione e' presente solo nell'8% delle scuole di Rieti e provincia, nel 23% circa di quelle di L'Aquila e Teramo.
Sui Piani di emergenza, i dati ufficiali risultano molto disomogenei a livello regionale: bene Veneto (dove le scuole che hanno il Piano sono più' del 90%), Basilicata, FVG, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia (tutte oltre l'80%).
Male l'Abruzzo, dove soltanto il 27% ha redatto il Piano. In Calabria l'informazione risulta addirittura assente.
Fra le province colpite di recente dai terremoti, male l'Aquila (ne e' privo l'80% delle scuole) e Teramo (72%).