Una volta all’anno si svolge nelle strade di Amantea la attesa processione del venerdì santo, altrimenti detta dei “Misteri”
Misteri, non mistero. Se il "Mistero Pasquale", infatti, certamente indica la passione, la morte, la risurrezione e l’ascensione di Gesù, "misteri" sembra indicare, sin dal Medioevo, “le rappresentazioni di drammi sacri aventi per oggetto episodi della Bibbia o più spesso del Vangelo”
Dunque i "misteri" sono le statue portate in processione per le strade del paese, statue che esemplificano nelle singole immagini le ultime vicende umane di Cristo, quel Cristo che è modello non solo per noi “cristiani”, ma che può esserlo anche per tutti coloro che hanno il piacere di conoscerne la storia e di incontrarlo ogni giorno nelle persone che si incontrano per strada, nei loro cari, nelle persone che ne hanno accompagnato i momenti felici e tristi delle sua vita.
Si tratta di una processione religiosa che si svolge in Spagna ed in Italia.
In Italia soprattutto in molte località della Sicilia, della Calabria, della Puglia e della Sardegna ma anche del Molise, della Campania, della Liguria, della Corsica e dell'Abruzzo.
Una processione le cui origini scendono nel medioevo- l'origine di tali processioni si ritiene possa risalire al XV secolo, ma risulta documentata nella sua forma compiuta, a partire dalla fine del XVI secolo- come può desumersi dal testo del Miserere (latino: "Abbi pietà") che è quello dell’opera a cappella di Gregorio Allegri basata sul salmo 51della Bibbia, composto probabilmente intorno al 1630 durante il pontificato di Urbano VIII, da eseguire a luci spente nella Cappella Sistina durante il mattutino come parte del servizio delle tenebre della Settimana Santa.
Ma il mistero più intenso è quello del volto di Cristo e della madre.
Un volto di intenso , immenso dolore
Il resto è partecipazione, intensa, corale, passionale quanto si vuole, ma solo partecipazione, fatta certo di preghiere, di canti, di cammino, e, soprattutto, di quel dolore inavvertibile ma che chi vuole può leggere nei volti spiegati al cielo dei cantori delle varie statue, ma soprattutto nei volti tristi e seri dei veri cristiani, attori inconsapevoli di una tragedia di ieri, di oggi e di domani, quale è quella della morte, della verità rivelata, che durante questa processione ricordano i propri cari che non ci sono più, i propri figli lontani, le angherie subite, le violenze inaccettabili, le difficoltà quotidiane da superare e che trovano la forza di superare tutto incantandosi a leggere i volti delle persone vicine e quello di Cristo in Croce e della Madonna Addolorata.
Intorno solo miserie umane e morali.