L’assessore Concetta Veltri è stata costretta a fare un programma turistico estivo quasi senza soldi.
“Siamo in dissesto e non ci sono soldi”, questo è stato il leit motiv che ha guidato e guida il nostro comune.
Ovviamente noi non crediamo alla formula del “Non ci sono soldi”.
Tanto più che il comune di Amantea, come tanti altri comuni italiani, può finanziare la promozione turistica e svolgere manifestazioni significative con la tassa di Soggiorno.
Cosa è?
L’imposta di soggiorno, chiamata anche tassa di soggiorno, è un’imposta applicata su chi soggiorna in strutture ricettive alberghiere o extra-alberghiere di determinate città italiane o straniere.
Dispone l’articolo 4 del dl n°23 del 14 marzo 2011 al suo comma 1che : «I comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte possono istituire con deliberazione del consiglio, una imposta di soggiorno».
Chi la deve pagare?
Semplice. L’imposta di soggiorno, quindi, è un’imposta fissa richiesta ai turisti, ovvero alle persone che alloggiano presso le strutture ricettive di quei comuni che adottano lo strumento fiscale
Quale è la finalità della tassa di soggiorno?
Semplice. Si tratta di una tassa di scopo i cui introiti devono essere reinvestiti dal comune solo ed esclusivamente nell’ambito turistico. Sempre nel comma 1 dell’articolo 4 si legge che «Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali”.
In sostanzalLa tassa di soggiorno non può risanare il bilancio!
Quanto costa?
A Roma, la prima città italiana a istituire l’imposta di soggiorno, la tassa di soggiorno può arrivare fino a 10 Euro, ma nel resto d’Italia non può superare i 5 euro. Di solito i prezzi variano da 1 a 5 euro a notte in base alla tipologia d’alloggio e alle stelle dell’albergo. In alcuni casi si decide di applicare la tassa di soggiorno una tantum, indipendentemente dalle notti di soggiorno. In tutti i casi la tassa di soggiorno va pagata direttamente presso la struttura dove si alloggia.
Ci sono esenzioni?
Certo.
Di solito sono esenti dal pagamento dell’imposta:
I bambini fino ai 10 anni, a volte 14 anni ma anche 18, i malati, i disabili, un accompagnatore per paziente, i genitori di malati minori di diciotto anni, gli autisti e gli accompagnatori turistici (di solito uno ogni 20/25 partecipanti), eccetera.
Quanti incasserebbe il comune di Amantea?
Tantissimo. Davvero tantissimo.
Parliamo di centinaia e centinaia di migliaia di euro all’anno.
Soldi immediatamente disponibili.
Soldi programmabili sin dall’inizio dell’anno.
Sono tantissimi i comuni italiani che hanno istituito la tassa di soggiorno.
Diamante, per esempio, con la tassa di soggiorno finanzia il festival del peperoncino.
E democraticamente, magari creando una commissione (ovviamente senza indennità per i componenti) che formuli annualmente un programma e lo attui nell’interesse di Amantea e del turismo!
Su forza, signori amministratori e davvero avete a cuore la nostra città, utilizzate questa provocazione e cominciamo a parlarne!
Cosa potrebbe fare Amantea con queste rilevanti disponibilità economiche?
Tanto, davvero tanto.(Abbiamo un elenco incredibile di buone cose da fare e non sono sagre e spettacoli!)
Per esempio potrebbe, come previsto dal Progetto di rivitalizzazione del centro storico agli atti del comune, comprare due pulmini elettrici per collegare continuamente il centro storico con la marina di Amantea evitando l’inquinamento, l’eccesso di auto parcheggiate, le gravi condizioni di pericolo per i pedoni, eccetera!
Potrebbe……
Giuseppe Marchese