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Il cancro delle palme continua a distruggere il patrimonio arboreo della città.

Non bastassero gli interventi umani( mi riferisco ai cipressi della Chiesa madre) continua la moria di palme canariensis determinato dal Punteruolo Rosso.

Scrivemmo che il comune di Amantea non era stato capace di difendere le palme intervenendo tempestivamente con cure adatte sulla piante esistenti nella città.

Non possiamo che confermarlo.

E’ di oggi l’intervento necroscopico del ns ente.

Le due belle palme impiantate dai cittadini nelle due aiuole antistanti il parcheggio dell’MP stanno morendo.

Anzi una di esse è morta.

I rami ed i grandi grappoli di datteri man mano si sono piegati verso il basso lasciando solo un ciuffo.

E finalmente ci si è accorti che la palma era ormai morta

E così sono stati tagliati i rami ed i grappoli di frutto.

Come se potesse bastare.

Il ciuffo dopo due giorni ha cominciato a piegarsi ed a breve cadrà da solo ed il servizio necroscopico cittadino provvederà a ritirare il tutto affidandolo ad una ditta specializzata che eviterà che il punteruolo presente in centinaia di unità si diffonda ancora di più? Ci credete?

L’altra palma ha cominciato anche essa a piegarsi e cristianamente il servizio “giardini e giardini” del comune di Amantea provvederà ad “intercedere” per una morte la più serena possibile

Poi arriverà con il camion e la motosega a scoppio e ne assicurerà il trasporto al destino finale.

La strage è quasi conclusa.

Resteranno le foto.

Al momento la pandemia ha lasciato vive solo pochissime piante e tra queste le bellissime Washingtonia.

Speriamo che almeno queste resistano.

Ovviamente da sole e senza contare sull’ente.

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Riceviamo e pubblichiamo:

“Ciao a tutti sono e mi chiamo Carmela Franco gestisco un'associazione di promozione sociale denominata Centro Italiano Femminile  comunale di Amantea quindi CIFAmantea, siamo tutte donne per le donne convinte che solo con l'impegno quotidiano di tutte le forze presenti sul territorio, insieme, si risolvono tutte le varie problematiche che un essere umano si trova a dover affrontare lungo il proprio percorso di vita, e condividiamo a pieno l'idea di Gigi, anche noi consideriamo il  Campus come un'Agorà della Demos, utopia forse, ma nessuno ci può impedire di sognare e provare a migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini amanteani e non, la parità del godimento dei  diritti umani e dei servizi che una società con alto senso di civiltà dovrebbe offrire, la partecipazione alla vita democratica di tutti i cittadini, sono fra i nostri scopi statutari.

Abbiamo presentato in data 17 dicembre 2013 e 30 maggio 2014, un progetto di segretariato sociale da sviluppare proprio presso il Campus Temesa ma ahinoi, c'è stato risposto con due missive quasi da copia incolla, cambiano le date dei protocolli e le firme dei due differenti sindaci, ai quali erano rivolte le richieste, che non c'è posto, l'Amministrazione Comunale, recente e attuale, ha altri programmi per quella struttura, uffici comunali, comando vigili e altro, e in più, vista la crisi economica non ci sono soldi anche se le leggi per svolgere tali tipi di servizi sono state finanziate sia dal Governo Centrale  che dall'UE e tal soldi mancanti potrebbero benissimo  arrivare ad Amantea su presentazione di progetti ai vari uffici di competenza, per via diretta o tramite la Regione Calabria, mah, i misteri della natura.

Se è possibile vorrei contattare Gigi chissà magari insieme potremo fare più rumore ed essere più incisivi affinchè il sogno possa realizzarsi, il mio cell. e dell'associazione è 3804764505, per cortesia  potete farglielo avere, e pure la email, per contattarmi o mi fate avere i suoi contatti . I ns progetti sono visionabili sul ns sito, certo un pò scarno e statico ma anzi senza mezzi e strumenti lentamente stiamo cercando di emergere, per una eventuale curiosità  li allego da qui . 

Grazie e buon lavoro. Carmela Franco .

Progetto Temesa1

Al Signor Sindaco D.ssa M.Sabatino del Comune di Amantea (CS) Corso Umberto I

Oggetto: Richiesta uso locali per segretariato sociale.

Io sottoscritta Carmela Franco, nata a Cosenza il 24.10.68 e residente in Amantea alla Via Monte Rosa,21, rappresentante legale dell’Associazione di promozione sociale Centro Italiano Femminile sezione comunale di Amantea, d’ora in poi CIF Amantea, con sede in Amantea alla Via Monte Rosa,21,                                                                                    

VISTI:

- la Carta dei diritti fondamentali dell’uomo proclamata solennemente dall’Unione Europea il 7 dicembre 2000;

- il Decreto Legislativo 112/98 sul conferimento delle funzioni dello Stato alle Regioni ed altri Enti locali, in attuazione della Legge 59/97;

- l’Art. 3 della Costituzione Italiana che afferma: «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. »

- la Legge quadro 328/2000 per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali che dispone e ne rimanda la competenza della programmazione e dell’organizzazione agli enti locali, i quali devono riconoscere e agevolare il ruolo degli organismi non lucrativi di utilità sociale stipulando patti, accordi o intese per la gestione dello stesso. Inoltre, prevede tra gli scopi la promozione della solidarietà sociale con la valorizzazione delle iniziative delle persone, dei nuclei familiari, delle forme di auto-aiuto e di reciprocità e della solidarietà organizzata.

- la Legge Regionale 23/2003 che, in attuazione della legge n. 328/2000, promuove la partecipazione attiva dei cittadini, delle Associazioni sociali e di tutela degli utenti per il raggiungimento dei fini Istituzionali, assume il confronto e la concertazione come metodo di relazione con i suddetti soggetti, e riconosce la centralità delle comunità locali, intese come sistema di relazioni tra le Istituzioni le persone, le famiglie, le Organizzazioni sociali, ognuno per le proprie competenze e responsabilità, migliorando così, la qualità della vita e delle relazioni tra le persone, riconosce e sostiene il ruolo peculiare delle famiglie nella formazione e nella cura della persona, nel benessere e nella coesione sociale. Al fine di ottimizzare la qualità e l’efficienza degli interventi coinvolge e responsabilizza le persone e le famiglie nell’ambito dell’organizzazione dei servizi, ne favorisce la pluralità dell’offerta, garantisce al cittadino la scelta, permettendo di sostituire una prestazione economica con un servizio;

- il Decreto Legislativo sulla privacy 196/03.

PREMESSO che                                                                                                                                                                          

Il Comune di Amantea non è dotato di alcuna struttura o servizio specificatamente finalizzato all’ ascolto dei bisogni e all’accoglienza della domanda del cittadino singolo e del nucleo familiare e né volto a favorire il dialogo, il confronto, l’incontro e la socializzazione e, che, per contro, è fortemente sentita da tutta la Comunità amanteana e anche dal territorio limitrofo corrispondente al numero di Comuni del distretto socio-sanitario.

CONSIDERATO CHE

la complessità del vivere quotidiano moderno che condiziona pesantemente le famiglie, penalizzate da ritmi sempre più oppressivi, sia dall’assenza di reti familiari che di sostegni territoriali nonché del vecchio ma utile rapporto di buon vicinato.

PRESO ATTO CHE

nonostante i continui mutamenti sociali, la famiglia rimane comunque il nucleo primario educativo di socialità, di comunione, del relazionarsi con l’altro, un ambiente di vita in cui la persona può e deve sviluppare le sue capacità e potenzialità, consolidare l’autostima, apprendere che cosa vuol dire amare ed essere amati, in concreto essere una persona di sani principi morali, conscio della sua dignità personale e sociale.

RILEVATA

la consapevolezza dell’importanza della famiglia, e che, nonostante le rivoluzioni legislative-teoriche, le donne sono in pratica il perno intorno al quale ruota tutto il menagè familiare, con le relative responsabilità da svolgere e a cui fanno fronte da sole sia fisicamente che psicologicamente.

ASCOLTATE

le continue richieste pervenute allo sportello di segretariato sociale,   presso la nostra sede CIF Amantea, sita in una strada di difficile individuazione, poco visibile e male strutturata, nonché inidonea per svolgere al meglio l’attività,

                                                                           C H I E D O

alla S.V. la disponibilità in comodato d’uso gratuito, presso il Campus Temesa di, almeno, n°2 stanze, una per l’accoglienza, l’ascolto e la conservazione dei documenti privati, opportunatamente chiusa a chiave, attrezzata di una postazione PC, stampante e collegamento a Internet, l’altra per i laboratori e le attività meglio descritte in allegato, complete dei servizi igienici e utenze necessarie per un salubre e buon vivere civile, e un minimo di contributo economico per le spese necessarie al buon funzionamento del servizio.

Appurata l’esigenza e l’utilità della richiesta in oggetto, e certa della Sua sensibilità e di un Suo gentile sollecito riscontro a riguardo porgo distinti saluti.

Amantea lì__________________        La Presidente     Carmela Franco

Progetto una tata fuori orario

Gent.ma Ass. Pari Opportunità     Dott.ssa Monica Sabatino del Comune di Amantea                                                                                                              

Oggetto: Progetto una tata fuori orario.

                                            Informazioni sull’associazione CIF Amantea

Il Centro Italiano Femminile è un’associazione di donne, senza fini di lucro, costituita ai sensi degli artt.36 e ss. del codice civile. Opera in campo civile, sociale e culturale per contribuire alla costruzione di una democrazia solidale e di una convivenza fondata sul rispetto dei diritti umani e della dignità della persona secondo lo spirito e i principi cristiani, la Costituzione e le leggi italiane,, le norme del diritto comunitario e internazionale. Ispirandosi ai principi di sussidiarietà e solidarietà, elabora proposte e organizza attività e servizi, con particolare riguardo ad una politica della famiglia. Promuove azioni positive in favore delle donne nel quadro di una politica di pari opportunità. Istituisce e gestisce servizi sociali ed educativi tra cui:consultori familiari, centri per la famiglia, asili nido, scuole dell’infanzia, elementari, doposcuola, palestre, parchi gioco, ludoteche, attività ricreative, servizi a: persone in difficoltà, diversamente abili, anziani, donne e minori, centri antiviolenza,centri di formazione sociale, segretariati sociali e stipula convenzioni con istituzioni pubbliche e private.

                                          Informazioni sull’iniziativa progettuale

La complessità del vivere quotidiano moderno condiziona pesantemente le famiglie penalizzate da ritmi sempre più oppressivi, dall’assenza di reti familiari e sostegni territoriali. Nonostante i continui mutamenti sociali la famiglia rimane il nucleo primario educativo di socialità, di comunione, del relazionarsi con l’altro, un ambiente di vita in cui la prole può e deve sviluppare le sue capacità e potenzialità, consolida l’autostima, apprende che cosa vuol dire amare ed essere amati, in concreto essere una persona di sani principi morali, conscio della sua dignità e prepararsi ad affrontare il suo unico e irripetibile destino, personale e sociale. La consapevolezza dell’importanza della famiglia, e nonostante le rivoluzioni legislative-teoriche, le donne sono in pratica il perno intorno al quale ruota tutto il menagè familiare e relative responsabilità, in particolare la gestione della cura dei figli,e le continue richieste pervenute allo sportello di segretariato sociale presso la sede della nostra associazione CIF Amantea, sono i motivi per cui noi ciffine intendiamo alleggerire il carico familiare, rafforzando i servizi di cura per la prole, con l’avvio di servizi integrativi socio-ludico- educativi e permettere alle donne di scegliere se partecipare al mercato del lavoro.

                                                              Descrizione progetto

I servizi integrativi socio educativi consentono alle famiglie di esercitare il diritto soggettivo a beneficiare delle prestazioni di cura, educazione e benessere sociale in favore dei minori da zero a trentasei mesi nel rispetto della loro identità individuale, culturale , religiosa e secondo quanto previsto dall’art.3 della Costituzione e dall’art.3 della legge regionale n°23/03 , in armonia con la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia del 20 novembre 1989, con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea del 7 dicembre 2000 e della normativa statale (art.16,18,19 legge quadro 328/2000, 285/97). Permettono di dare risposte unitarie condividendo regole e obiettivi comuni, di offrire servizi flessibili e differenziati tra loro ma congruenti ai bisogni in evoluzione dei bambini e delle loro famiglie. Riducono il rischio di emarginazione sociale a causa delle difficoltà economiche nonché disgregazione familiare poiché le donne sottoposte a stress psico-fisico per arrivare a fine mese non hanno la lucidità giusta per prendere decisioni ponderate e vivere serenamente. Rimuovono gli ostacoli che impediscono alle donne di assumere un impegno lavorativo che potrebbe migliorare loro la qualità della vita.

                                              Modalità di organizzazione e gestione dei servizi

L’orario di apertura dei servizi è dalle 16,00 alle 21,00 salvo diverse esigenze riscontrabili nel corso dell’attività, di tutti i giorni compresi i festivi e i periodi estivi che sul nostro territorio sono di maggior movimento lavorativo essendo situato sulla costa , attraversato da un’importante e trafficata via di snodo per altre località ed è attrezzato con strutture per la ricettività e attività commerciali. Si organizzeranno interventi di sostegno al ruolo educativo della famiglia con:    

-   un punto di accoglienza e ascolto delle problematiche;

-   un aiuto concreto sia tramite altre mamme di comprovate esperienze che con figure professionali specificate in appresso:

n°2 psicologhe;

n°2 assistenti sociali;

n°1 neuropsichiatra infantile;

n°4 educatrici professionali;

n°3 insegnanti;

n°1 sociologa;

n°1 ginecologa;

n°1 dietista;

- per il supporto alla funzione genitoriale nelle situazioni di difficoltà socio-economico-culturale della famiglia, che comportano povertà relazionale e possibili situazioni di disagio, disadattamento e devianza minorile, nonché causa di patologie poco visibili, quali la depressione latente, gli stati ansiosi, che di fatto compromettono la salute complessiva e le capacità di autogestione delle proprie risorse e possono abbassare le difese verso altre patologie, o peggio scivolare in situazioni di irreversibilità.

- e per un corso alla genitorialità per far scoprire al genitore le proprie qualità, risorse e capacità rafforzando la fiducia in se stessi , rafforzare il fatto che ognuno ha il potere di operare su se stesso un cambiamento costruttivo, sviluppare competenze comunicative efficaci per il superamento dei conflitti familiari, facilitando così la comunicazione all’interno della famiglia e migliorando le relazioni intrafamiliari, che avranno ripercussioni positive in tutto l’ambito extra familiare .

n°1 cuoca;

- per la preparazione della cena e varie pappe in diversi orari in base alle esigenze dei piccoli.

n°1 infermiera professionale;

- per ogni eventualità.

n°4 ausiliarie;

- per la pulizia dei locali.

n°1 coordinatrice come punto di riferimento e per una buona qualità della gestione del servizio.

                                                                          Beneficiari

Sarà data priorità alle famiglie monoparentali (ragazze-madri, separazioni, vedovanze), donne disoccupate perché hanno dovuto licenziarsi e/o impedite a trovare lavoro per la mancanza di tranquillità a cui lasciare i figli, a seguire poi anche donne con partner ma che non lavora.

LUOGO: Presso asilo comunale di Amantea in Via Dogana,2.

                                                               Finalità e risultati attesi

La relegazione di una donna nella solitudine, sia essa materiale o morale, dinanzi all’impegno della maternità costituisce una violazione radicale della dignità umana della donna medesima e della sua prole, e nel contempo rappresenta il fallimento dei vincoli solidaristici fondamentali per la convivenza civile, e per ovviare a tutto ciò che la nostra prima finalità sarà attivare un collegamento tra tutte le persone partecipanti, creare un’intesa solidale e permanente fra genitori, insegnanti, operatori sociali, associazioni, istituzioni, favorire lo scambio di esperienze e la crescita delle competenze in modo collaborativo, responsabilizzare più attori sociali possibili, per una società attenta ai bisogni della famiglia.

Offrire alle donne la possibilità di rendersi economicamente autonome. Prevenire l’ansia per un futuro incerto.

Evitare l’isolamento sociale delle persona e della famiglia. Aumentare il movimento economico dovuto al maggior possesso di denaro. Promuovere la famiglia come soggetto sociale di primario interesse pubblico in termini di valorizzazione, per la rilevanza delle funzioni sociali che essa svolge, in particolare ai fini della umanizzazione delle persone, equità fra le generazioni e di coesione sociale     Il Presidente Carmela Franco

Progetto sull’autostima

Quando si parla di autostima, ci si riferisce all'opinione che noi abbiamo di noi stessi, come ci valutiamo, come ci giudichiamo, quanto stiamo bene ed in armonia. Una bassa autostima incide profondamente sul modo che abbiamo di vivere le relazioni con noi stessi per primo, ma anche con le altre persone e su come ci poniamo nei loro confronti, incide su come reagiamo quando le cose non vanno come avevamo previsto, sul raggiungimento dei nostri obiettivi.

Una bassa autostima può essere accompagnata o provocare insicurezza, paura del giudizio degli altri, timidezza, difficoltà nel controllare le emozioni, difficoltà a parlare in pubblico, ansia.

L’autostima è fondamentale per ottenere il meglio dalla vita. Poiché il proprio livello di autostima nasce da un confronto fra sé e il mondo circostante, se il confronto è errato, errate sono le conclusioni.

L´autostima è un insieme di atteggiamenti che una persona ha verso se stessa e verso gli altri. Tale atteggiamento prevede l´accettazione delle proprie risorse/competenze e dei propri limiti, la capacità di gestire e utilizzare le regole sociali in modo flessibile, il riconoscimento dei propri diritti e la capacità di agire assertivamente, sapendo gestire in modo appropriato le critiche.

Una buona stima di sé, permette alla persona che la sperimenta, di sentirsi fiduciosa delle proprie competenze, capace di prendersi cura di sé e degli altri senza prevaricazioni e senza imporre la propria personalità.

Il breve ciclo di incontri ha come scopo generale quello di fornire indicazioni utili per la costruzione o il rafforzamento dell’autostima. Gli spunti di riflessione e le di griglie di riferimento forniti inizialmente dal conduttore consentiranno di esaminare/valutare se stessi in maniera più ampia, più obiettiva e costruttiva e dunque di iniziare a mettere i primi mattoni dell’autostima.

Successivamente, a turno, chi vorrà, potrà parlare del proprio bisogno o della propria difficoltà in relazione al tema e il conduttore lo agevolerà in un lavoro di elaborazione/comprensione della problematica, al fine di dare avvio al processo di cambiamento.
La modalità di lavoro si avvale prevalentemente di tecniche psicologiche e consiste in un lavoro individuale in gruppo, nel senso che ciascuno a turno lavora con il conduttore, mentre gli altri ascoltano in silenzio. Inoltre sono previste attività dedicate al rilassamento psico – fisico con il training autogeno.

Questi, alla fine del lavoro individuale, possono intervenire per offrire – secondo specifiche modalità di comunicazione – confronto, feed-back e risonanze personali, dalle quali può prendere spunto un nuovo lavoro. La stessa modalità di comunicazione in gruppo è efficace per esprimere liberamente se stessi e distinguere sé dall’altro e dunque è di per sé funzionale al rafforzamento o alla costruzione dell’autostima. Verranno presi in considerazione i vari ambiti della vita: personale, relazionale, fisico, professionale e culturale, spirituale ed esistenziale.
Il metodo particolare con cui verranno esplorati porterà le persone a conoscere (o riconoscere) le proprie qualità, il proprio valore personale e la propria amabilità.

 

 

Obiettivi generali
Riconoscere il proprio valore personale, il miglioramento della stima di sé con l´acquisizione della capacità di mostrare, attraverso un atteggiamento assertivo, una coerenza tra pensiero, emozione e comportamento.

Destinatari:
Il corso è rivolto a coloro i quali siano motivati ad una esperienza di gruppo, come risorsa che facilita l´acquisizione della consapevolezza dei blocchi e limiti psicologici, che inficiano la realizzazione di sé e l´equilibrio psicologico.

Obiettivi specifici

-          Acquisire maggior consapevolezza delle personali problematiche relative all’Autostima con particolare riferimento alle implicazioni nelle relazioni affettive.

-          Sviluppare la consapevolezza personale e il contatto con le proprie emozioni, sensazioni e desideri.

-          Avviare o proseguire il processo di individuazione personale e di distinzione fra i propri bisogni e percezioni e quelli degli altri.

-          Porre le basi per creare o consolidare relazioni affettive serene e soddisfacenti.

Destinatari:
Il Gruppo è rivolto a coloro che:

-          ritengono di non conoscere se stessi e i propri bisogni affettivo/relazionali;

-          osservano nei loro rapporti affettivi il ripetersi di dinamiche disfunzionali;

-          alla fine di una relazione sentono di essere senza quel supporto interno che consente di non sentirsi annientati in seguito alla perdita del partner;

-          hanno difficoltà a distinguere se stessi dal proprio partner e dunque a riconoscere le tre componenti della coppia (Io, Tu, Noi);

-          coloro che vogliono rafforzare la propria autostima e vincere le paure

Il progetto vi permetterà di :
notare aspetti positivi di voi stessi

-          migliorare l’idea e l’immagine che avete di voi stessi

-          sentirvi più sicuri e più forti

-          scoprire il vostro potenziale

-          piacervi decisamente di più

-          stare meglio con voi stessi e, quindi, con gli altri

-          volervi più bene

-          accettarvi di più

-          desiderare di amarvi di più

Descrizione della Attività

Il progetto si svolgerà in 2 fasi:

Prima Fase: Presentazione del Progetto e Informazione/Formazione delle persone coinvolte

La prima fase prevede un incontro della durata di due ore in cui saranno esplicitati gli obiettivi e le finalità del progetto al fine di incrementare le loro conoscenze sull’autostima. È previsto, previo autorizzazione dei dati personali, la somministrazione di un questionario per valutare l’autostima

Seconda Fase: Attività di gruppo rivolte a favorire la motivazione al cambiamento e al pensiero positivo

Questa seconda fase assume un carattere formativo esperenziale con un coinvolgimento diretto delle persone coinvolte Sono previsti 4 incontri di due ore ciascuno a cadenza settimanale in cui i partecipanti saranno divisi in gruppi per trattare i temi chiave del progetto di intervento. Il tutto attraverso l’utilizzo di varie tecniche quali brainstorming, focus group, circle time, roleplaying con l’obiettivo di incrementare l’autoefficacia, l’autostima e le strategie di coping. L’ultimo incontro sarà caratterizzato anche dalla valutazione finale attraverso la somministrazione di un questionario per verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Personale Coinvolto:

La trattazione dei temi che verranno affrontati richiederà un approccio multidisciplinare che prevede l’intervento di diverse figure professionali individuate a livello locale.

1 psicologa

1 istruttore di difesa personale

1 operatrice

Inizio: da concordare successivamente

Spazi: Le attività previste necessitano della disponibilità di un’aula spaziosa, dotata di sedie comode.

Strumenti: per le attività di cui sopra sarebbero necessari dei pennarelli di colore diverso, materiale di cancelleria e una lavagna.

Valutazione

La valutazione del progetto di intervento prevede una valutazione ex ante attraverso l’utilizzo di un questionario sulla percezione che le persone hanno in merito al problema trattato attraverso la prima fase delle attività.

Una valutazione in itinere attraverso osservazioni ed incontri tra gli esperti sull’andamento del progetto e una valutazione post ante attraverso la somministrazione di questionari per valutare il grado di gradimento efficacia e aumento dell’autostima. In una fase successiva, a distanza di 3 mesi è previsto un follow up per verificare l’efficacia del trattamento.

Diffusione dei risultati

I risultati del progetto saranno comunicati alla popolazione target e alle istituzioni locali attraverso un incontro da concordare successivamente e attraverso la pubblicazione sul sito internet del Centro Promotrice dell’iniziativa.

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Riceviamo e pubblichiamo la “ardita” proposta di Gigino Adriano Pellegrini che dal suo “Beaumont sur la mer” ha sempre attenzione alla “sua”Amantea, alla Cultura, e lancia la forte provocazione di uscire dal ghetto della sotto cultura per viaggiare verso nuovi cieli.

“Signori Amanteani, a me l’orecchio! Chi di voi osa sbarrar l’udito a ciò che reca il vento di Chiacchiera?
Io, dall’oriente al declinante occaso, faccio del vento il mio caval di posta per far palesi al mondo i fatti altrui come spuntano sul terrestre globo".

DALLA COLTURA ALLA CULTURA

L’osservare la struttura costruita nella zona sud di Amantea, denominata pomposamente “Campus Temesa” ha dato il via ad una idea che si regge su due principi: La casa come nuova forma associativa; la Casa come spazio fisico.

Una nuova forma associativa e spazio fisico dovrebbe rinforzare le capacità progettuali delle singole associazioni creando un punto di aggregazione, un riconoscibile laboratorio di idee: un’associazione e un luogo - quindi – in cui si possa produrre intercultura, intesa come valorizzazione della multi etnicità sia come cultura di appartenenza a valori e tradizioni dei diversi Paesi di origine. Tutto questo sembra un sogno. Ma è un sogno a cui si vorrebbe dare sostanza.

E’ riconosciuto necessario a tal fine un impegno di supporto e sussidiarietà da parte di tutti, coadiuvato da un fondamentale coordinamento contagioso e coinvolgente che riesca a trainare, a superare i personalismi e gli antagonismi.

La sussidiarietà ispira l’idea di uno scambio, tipo Banca del tempo, dove si sperimenta la disponibilità a donare competenze e tempo in forma in gran parte volontaria, non per un mero scambio di servizi utili ma per il bene comune di una convivenza migliore. Un luogo vivo, che susciti voglia di andare, un punto di ritrovo dove poter passare a dare un’occhiata in qualsiasi ora del giorno.

Soprattutto un luogo attraente per le famiglie e per i giovani e offrire spunti culturali e per il tempo libero che motivino alla frequentazione attiva e alla conoscenza di culture diverse, in una dimensione sentita come divertente e arricchente e che abbia come fine la promozione del miglioramento della qualità della vita nella nostra Cittadina. Creando una rete delle associazioni e dei cittadini in grado di sviluppare le risorse culturali locali per la elaborazione dei progetti e delle scelte che si operano nella e sulla città.

Una Casa dedicata all’incontro e alla contaminazione tra la popolazione autoctona e le diverse culture presenti nel territorio di Amantea e nei paesi limitrofi.

La Casa delle Culture deve appartenere ai cittadini del nostro paese e deve essere vissuta, oltre che dalle singole persone, dalle associazioni. La struttura deve essere uno spazio dove sia possibile contaminarsi con stili, culture, proposte, azioni, idee, una rete di enti e associazioni che operano nel territorio sui vari temi socio-culturali.

Alcune iniziative di promozione culturale dovrebbero nel tempo portare alla creazione di una nuova tradizione che inevitabilmente andrà a consolidarsi, stimolando una maggiore partecipazione di pubblico in produzioni di diverso genere: dalle rassegne di musica classica e moderna alla documentazione dei beni architettonici e ambientali, dagli abbonamenti a prezzi agevolati agli spettacoli teatrali. Ma anche iniziative nel campo degli audiovisivi, mostre artistiche e scientifiche. Senza dimenticare quei progetti che andranno a realizzarsi in collaborazione con i Comuni limitrofi e con le minoranze etniche presenti sul territorio.

Così facendo si otterrà, da una parte, la riaffermazione, dell’esistenza di un patrimonio storico-artistico di grande spessore. Dall’altra, emergerebbe l’esigenza di far diventare questo “Contenitore” uno spazio di condivisione, di conoscenza e di sperimentazione. Un luogo quindi che potrà essere al tempo stesso monumento, e quindi esercizio vivo di memoria, e casa, spazio abitato e punto di riferimento per tutti i cittadini.

Gli obiettivi principali che la Casa delle Culture dovrebbe perseguire sono:

1) offrire una valida opportunità di uscire dall’isolamento, abituandosi ad autogestire e a gestire determinati aspetti della vita associativa insieme alle altre realtà oltre a creare un vero dialogo fra persone di culture diverse;

2) promuovere le capacità dell’associazionismo straniero di trasmettere le proprie culture, in particolare, e di farle conoscere anche alla popolazione locale;

3) promuovere il protagonismo delle associazioni e i modelli di inserimento sociale;

4) sostenere le dinamiche di mutuo aiuto, in particolare, fra le famiglie;

STRUTTURA

Uno spazio organizzato in modo da costituire:

  • un punto di riferimento per le associazioni e per i rapporti tra queste e le istituzioni;
  • un punto informativo: internet gratis, giornali e riviste italiani e stranieri, opportunità di consultare vari progetti già sperimentati in Italia sull’intercultura e, se è possibile, una biblioteca da ampliare nel tempo e a seconda delle disponibilità economiche del Centro;
  • Una Pinacoteca dove ospitare…..
  • Un piccolo museo archeologico…..
  • Un Teatro dove poter programmare una vera e propria stagione teatrale con rappresentazioni di produzioni nazionali e lavori di gruppi locali.
  • La creazione di un vero e proprio laboratorio dove poter seguire corsi di Recitazione, Regia, Scenografia, Coreografia, Costumi e Luci.
  • Un piccolo museo musicale dove ospitare la grande tradizione musicale di Amantea e ospitare nuove forme musicali provenienti da altre realtà.
  • Un punto d’incontro: per favorire la socializzazione, attività ludiche e culturali scaturite dalla collaborazione tra associazioni, presenti e documentate, per permetterne la “riproduzione” e la proposizione anche all’esterno;
  • un luogo di formazione: sull’antirazzismo e sull’intercultura, che permetta di conoscere le varie culture presenti e non sul territorio. Elaborazione di nuove strategie di lotta al razzismo per superare gli stereotipi più diffusi;
  • un luogo propulsore di attività culturali ideate per rispondere alle esigenze della realtà amanteana ma capaci di essere adattate alla realtà nazionale ed europea;
  • un luogo di scambio di esperienze elaborate dalle associazioni italiane e straniere.
  • ATTIVITA’

Il successo e lo sviluppo della Casa delle Culture saranno determinati sicuramente dalla capacità di questo organismo di porsi, da un lato, come interlocutore significativo nei confronti delle Istituzioni e delle altre forme associative e, dall’altro, di soddisfare le esigenze e i bisogni, in continua evoluzione, di ogni singolo componente.

La programmazione delle iniziative dovrà pertanto essere sempre in sintonia con l’ambiente interno ed esterno alla Casa delle Culture e focalizzarsi soprattutto sulla realizzazione di:

Corsi di formazione inerenti:

  • la lotta al razzismo: come tematica proposta direttamente alle associazioni (che in questo modo avranno un linguaggio comune e un approccio corretto anche fra di loro), alle scuole o ad altre Istituzioni con moduli diversificati;
  • l’interculturalità: intesa come un modo di porsi di fronte agli altri (si possono prevedere corsi aperti anche ad operatori che lavorano a stretto contatto con gli stranieri, ma non solo);
  • la mediazione culturale: per formare soggetti che possano intervenire in situazioni diversificate;
  • la gestione dei conflitti: in quanto tematica di base per la formazione di ogni socio ed elemento centrale di gestione della Casa delle Culture e delle sue attività;
  • la conduzione dei gruppi: considerata come metodologia di particolare utilità per i leaders delle associazioni e più in generale per i membri del coordinamento e per gli “operatori volontari” dei vari progetti.

Attività estemporanee:

  • incontri tematici anche su semplici questioni legate alla quotidianità con l’obiettivo di far conoscere l’approccio della propria cultura riguardo l’argomento scelto e creare l’occasione per uno scambio di esperienze vissute affinché le persone si conoscano meglio e imparino a non diffidare dei diversi;
  • spettacoli teatrali, cinematografici e musicali (esclusi quelli che non consentono di contenere i suoni all’interno della struttura), ma anche laboratori di espressività che permettano ai partecipanti di inventare dei percorsi e un linguaggio di comunicazione innovativo con l’intreccio delle varie culture;
  • mostre anche di artisti stranieri, di prodotti artigianali, di oggetti realizzati nell’ambito dei vari laboratori;
  • incontri di approfondimento e dibattiti su questioni che riguardano i migranti, i rapporti con la cittadinanza, ma anche problematiche strettamente locali;

Alle donne che parteciperanno alle iniziative del Casa delle Culture sarà data la possibilità di usufruire di uno spazio arredato ad hoc per bambini piccoli. Tale luogo sarà custodito da una o più volontarie.

I PRINCIPALI INTERLOCUTORI DELLA CASA DELLE CULTURE

La Regione Calabria, La Provincia di Cosenza, Il Comune di Amantea, i Centri Stranieri sul Territorio, Centri per le Famiglie, Sindacati, Centri per il Volontariato, Associazioni di volontariato e culturali, laiche e religiose, cooperative sociali, organizzazioni sociali, istituzioni varie.

ALTRO

Nei locali e nella vita della Casa delle Culture non dovranno essere consentite le seguenti attività:

  • di carattere religioso;
  • di proselitismo politico o religioso;
  • che possano arrecare disturbo, in qualsiasi forma, alle abitazioni vicine;
  • di servizio, salvo brevi periodi per far fronte ad esigenze inderogabili.

DIREZIONE

La Casa delle Culture necessiterà di un Consiglio Direttivo di almeno 5 componenti provenienti dalle varie espressioni culturali di Amantea: esempio: un letterato, un musicista, un archeologo, un sociologo, uno Storico dell’Arte. In aggiunta, un Direttore organizzativo.

Gigino Adriano Pellegrini – G el Tarik

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