BANNER-ALTO2
A+ A A-

Pochi giorni fa, esattamente il 1 settembre 2014, Carmelo Zucco è andato in pensione.

Come noto Zucco ricopriva le funzioni di responsabile del settore tributi.

A tal punto, e tempestivamente, il sindaco ha firmato un decreto di sostituzione del funzionario in pensione.

La prima stranezza è la affermazione che “ si rende necessaria la sua sostituzione per garantire la continuità degli adempimenti d’ufficio e in special modo l’assunzione della responsabilità gestionale” .

Si tratta, cioè, di un ufficio vitale per l’ente.

Se non entrano soldi, non ne possono certamente uscire.

La seconda cosa strana è che il decreto afferma “che non è presente nel settore una figura con contenuto professionale idoneo d assicurare la sostituzione”.

Possibile ci chiediamo?

Possibile che un funzionario “unico” sia stato posto in pensione senza nemmeno bandire il relativo concorso?

Possibile che non si sia trovato come in altri casi un funzionario esterno all’ente, magari part time?

La terza cosa strana è la attribuzione del settore tributi alla segretaria Maria Luisa Mercuri.

Ma come, ci chiediamo, è possibile che in 15 ore a settimana la segretaria possa adempiere non solo ai gravosi adempimenti di competenza del segretario, ma anche a quelli di responsabile dell’ufficio tributi.

Chi parlerà con il pubblico?

La segretaria?

Francamente ci sembra impossibile

Ma la stranezza finale è quella che discende dalla lettura che il decreto ha decorrenza dal 1 settembre e fino alla riorganizzazione del settore.

Che significa che allora esiste nell’organico un soggetto qualificato che a seguito di riorganizzazione del settore potrà adempiere a tale competenze? Di chi stiamo parlando? Di un dipendente esterno all’ente? Ma allora perché non in caricarlo subito! Di un dipendente già nell’ organico? Ma se esiste ( e si è detto che non esiste) perché incaricare la segretaria? O forse si tratta di dipendente che dovrà seguire un corso di formazione con esame finale che garantisca la qualità professionale.

Sono i dubbi che politici locali ci hanno esternato e che saranno esternati al competente ministero delle Finanze al quale stando a quanto ci viene detto sarà posto quesito relativo.

Leggi tutto... 0

Riceviamo , ringraziamo e pubblichiamo l’ultimo “lavoro” diGigi:

“In questi primi giorni di Settembre proverò ad occuparmi di una questione che apparentemente non interessa nessuno di voi che leggete, perché ognuno sente solo i mali propri. Ma cerco di stimolarvi a volare al di sopra dei vostri interessi immediati; e vi richiamo ad osservare un problema che, in fondo, come illustrerò in seguito, è di interesse generale. Dal Mezzogiorno si trasferiscono al Parlamento Nazionale, quasi sempre deputati ministeriali! Le vittorie, in campo di politiche sul territorio, sono sempre più rare e di breve durata. E questo spiega, secondo la mia modesta opinione, l’odio, direi quasi personale, che hanno i meridionali, ma anche tutte le persone oneste, contro i poteri smisurati del Nord. Dagli inizi degli anni 50 ad oggi abbiamo avuto molti ministri che hanno calpestato, corrotto l’Italia meridionale; ma nessuno ha così sistematicamente e cinicamente calpestato il nostro onore e la nostra dignità di “Sudisti”.  Questa spiegazione è un pochino frettolosa ma necessaria. Giudicate Voi. Nel meridione, fare opera di rinnovamento, è quasi impossibile. Le persone dovranno ben presto avvedersi che manca loro il terreno sotto i piedi, manca l’aria per respirare. Si parla di un territorio, dove la gente che lavora ( una volta si sarebbero chiamati proletari) non riesce in alcun modo ad avere una certa influenza sull’andamento politico ed economico dello stesso. I meridionali, è risaputo, non godono di buona fama. Particolarmente i Calabresi. Se si mette da parte la retorica unitaria, un po’ retrò e umiliante per i meridionali, un fatto è certo non sono molto stimati in tutto il Nord a partire da quello italiano. Questo pregiudizio becero, chiaramente non tiene conto degli ottimi professionisti che imperversano, non solo in patria ma anche all’estero: “quando noi siamo buoni”,diceva Gaetano Salvemini, “siamo buoni per davvero e sappiamo essere anche migliori” fra i migliori al mondo. Purtroppo questi, calati in un ambiente diabolico, sotto la campana “protettrice”, esterna al loro territorio di origine, a volte, intristiscono e muoiono asfissiati. Si fa sempre un grande spreco di solidarietà; ma quando la parte dell’Italia più misera, più sfinita, più povera, quella più degna di simpatia e di aiuto, chiede un atto di vera solidarietà, allora non trova che scherno e ostilità.

Negli ultimi anni, il Sud e la Calabria hanno ripreso “le valige” e questo sta sconvolgendo tutto il territorio: è tornata l’emigrazione a dissanguare e dilaniare questa parte dell’Italia. Si continua, come negli ultimi 80 anni, a parlare della “quistione” meridionale, quale era tanti anni fa; mentre l’Italia meridionale di oggi è tutt’altra cosa. Il meridionale, ancora una volta, si vede costretto a prendere suo malgrado la strada per l’estero dove cercherà e otterrà una coscienza di cittadino, che gli viene negata nel Proprio Paese. L’Italia non può più ospitare i figli poveri del suo Mezzogiorno e se ne sbarazza mandandoli via per poi ritrovarseli sugli spalti degli stadi esteri a tifare per la squadra del Paese che gli ha dato i natali e non li ha voluti. Mentre succede tutto questo, a Roma si parla della necessità di combattere, si fa per dire, ogni aumento di spese militari. Parlare di non aumentare le spese militari, ora non serve a nulla, per il semplice fatto che già sono state aumentate. I mass-media, su questi argomenti, arrivano sempre con un po’ di “ritardo”. E, anche quando si dovesse correggere qualcosa, affermando la necessità di chiedere la diminuzione delle spese militari, il problema rimarrà. Ora, con quali intenzioni Matteo Renzi, (l’uomo dei mille giorni come Anna Bolena), come prima Berlusconi, Monti e Letta, parla di riforme? Promettendo alla gente che ancora spera in un lavoro, riforme dalla possibilità pratica inesistente? Oppure parlare di riforme solo per fare proseliti, per tener caldo l’ambiente, per avere una futura piattaforma elettorale? Non vi pare, cari concittadini, che sia giunta l’ora, finalmente di agire dal basso e riprenderci un Paese che sentiamo nostro fin nei più profondi meandri del nostro animo? I politici meridionali che ci hanno rappresentato in oltre 70 anni sono qualcosa tra il servo e il mafioso. Il politico meridionale si è sempre insediato, nel Parlamento Nazionale, con l’arrogante convincimento a curare i propri interessi e quelli dei suoi “sponsors” e facendo in modo, per dirla alla De Robertis, che “tutto cambiasse perché nulla cambiasse”. E’ risaputo che per un politico meridionale sensibile, ve ne sono decine e decine forniti di peli sullo stomaco per “traghettare il Paese fuori da imbarazzanti impaludamenti”. Come molti anni fa, l’onorevole Giuseppe Pica , abruzzese, il quale racchiudeva in sé il tipico atteggiamento del politico meridionale di denigrare la “truce” bassezza” del popolo che rappresentava. Oggi ci ritroviamo i Razzi e gli Scilipoti che perpetuano quella meravigliosa tradizione. Non intelligenti ma furbi, non lungimiranti ma abili nelle emergenze (soprattutto quando si tratta di far sparire i fondi), disinteressati al bene comune ma molto attenti a restituire i favori, soprattutto quando il creditore é utile o pericoloso. Una classe politica siffatta, deve essere tornata assai utile ai poteri forti, banchieri ed imprenditori visigoti d’Italia. Il piccolo e insignificante politico meridionale a questo punto, abbandonata qualsiasi rettitudine morale, si dedica con convinzione alla pratica del potere, scendendo a compromessi sempre più bassi e, alla fine, portando beneficio solo a se stesso e ai suoi mandanti.

Se si eccettuano rare e, tutto sommato, poco efficaci eccezioni (Salvemini, Fortunato, Sturzo, Dorso e qualcun altro), lo sciagurato e amebico politico meridionale é indistruttibile e si organizza su diversi livelli: quello che arriva ai vertici della politica italiana, quello che "fa numero" nelle varie sedi della iperburocratica macchina politico-amministrativa e quello che è addetto al controllo del territorio dal basso, non raramente in tacito accordo con le fiorenti associazioni a delinquere.

Settembre 2014          Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik

Leggi tutto... 0

incendio san giuseppeIl fuoco ha preso le mosse dalla stradella che passa sul ponte azzurro ed arriva ad Acquicella. La Chiesetta ha corso di recente il rischio di crollare data l'instabilità del terreno provocata dalle grandi pioggie invernali

Le Fiamme piano, piano hanno invaso il costone di Camoli salendo verso la vecchia Traianea sulla quale da oltre 200 anni la chiesetta traguarda la città di Amantea ed il mar Tirreno, storico punto di riferimento per chi partiva da Amantea, dovunque andasse.

Una chiesetta che ha corso recentemente il rischio di crollare sulla sottostante strada in quello che è un processo di instabilità conseguente a grandi piogge invernali, purtroppo affatto risolto.

E ieri anche il rischio del fuoco che poteva anche creare gravi problemi di instabilità.

Il fuoco stava per raggiungere non solo la chiesetta ma soprattutto la zona sottostante stabilizzata con reti che se percorse dal fuoco avrebbero potuto indurre il crollo del costone.

I catocastresi fortemente affezionati a San Giuseppe ed alla antica chiesetta rupestre hanno provato a sollecitare gli interventi opportuni .

Ma non è arrivato nessuno

Né i Vigili del Fuoco

Né la “mitica”protezione civile amanteana che ormai sembra si curi solo dei neri

Né l’autobotte comunale.

Nessuno

Solo un UVO (Unidentified “vespetta” Object) che ha dichiarato “ Me la vedo io!” andando poi via ma senza alcun risultato conseguente

Per fortuna che alcuni volenterosi abitanti del luogo hanno dato mano ad una pompa e spento il fuoco con l’acqua del rubinetto della fontana della chiesetta.

Ovvie le lamentele.

Ovvio che i catocastresi dichiarino “ Siamo abbandonati “, “Nemmeno in caso di incendio, qualcuno interviene!” .

Ce l’hanno con tutti, con i Vigili del Fuoco, con la protezione civile, con il personale del comune, con gli amministratori.

“San Giuseppe è di tutti, non solo nostro”

“Vorremmo vedere se il fuoco avesse messo a rischio il centro abitato o qualche chiesa di Amantea e avremmo visto gli interventi delle autorità! Ma per San Giuseppe nessuno!”

E ci hanno fermato per raccontare la loro verità attraverso il nostro sito.

Ora aspettano risposte. Se mai arriveranno.

Ma hanno fiducia in San Giuseppe che non dimentica chi lo onora (e chi no!)

I complimenti dalla redazione di TirrenoNews.it a tutti i volontari che hanno salvato la chiesetta di San Giuseppe

Leggi tutto... 0
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy