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Scrive Gigino Pellegrino:

“In questi ultimi giorni mi è stato rimproverato di scrivere solo per alcuni e troppo.

Sono convinto che scrivere per gli “intellettuali” è sempre un errore politico, ed è anche una forma di privilegio che si maschera dietro una strana forma di rispetto astratto per la scienza.

Lo scrivere “difficile” lo considero, in primo luogo, un vero e proprio atto di presunzione.

Io scrivo per essere capito.

Scrivo per chiarirmi e chiarire a chi legge le cose che vado dicendo.

Scrivo prevalentemente ai miei compaesani nella speranza che facciano qualcosa per porre fine a tutta una serie di brutture croniche che soffocano il nostro paese.

Scrivo, avendo chiaro in mente che il diaframma che separa questa presunzione dal più salottiero snobismo intellettuale non è sempre palpabile.

Privati dell’utopia di un futuro possibile, incapaci di pensare alle infinite manifestazioni del divenire, viviamo soggiogati, in particolare le nuove generazioni, dalla sintomatologia dell’effimero.

Se lo spazio della comunicazione massmediatica è tutto occupato da “un’arma di distrazione di massa" come si fa a trovare spazi di discussione sulle cose importanti, come si esercita il senso critico sulle questioni fondamentali della vita di Amantea e degli amanteani, come si raggiunge un grado sufficiente di informazione per operare le giuste scelte al momento di scegliere chi amministrerà la città, con il voto?

Semplice .. non si fa, direbbe il semplicione non comprendendo che quello che oggi viviamo è un totalitarismo di tipo diverso, la coercizione non è effettuata con la forza, ma con distrazione, spettacolo, divertimento, argomenti leggeri, rissa anche perché no, attrae molto anche quella ma non suscita riflessione, anche il dolore stesso spettacolarizzato in tv minimizza le sofferenze reali della gente, inibisce l'empatia, ma l'importante è anche riempire di notizie, servizi, informazioni, impedendo che quelle davvero importanti possano imporsi all'attenzione generale.

Ed è un modo come un altro per censurare, senza che se ne abbia però la consapevolezza.

Dietro a simili atteggiamenti degli amministratori di turno della “Cosa Pubblica”, al limite tra paternalismo, prevaricazione e difesa di interessi di casta, non troveremo di certo l’altruistico desiderio di “proteggere” i più deboli, utilizzato solo come specchietto per le allodole e ottimo per garantire interessi egoistici.

Ciò che ho sempre riscontrato nelle persone vogliose di “amministrare” una qualsiasi istituzione pubblica, sono i loro atteggiamenti basati principalmente sulla finzione, sulla adulazione, sulla mancanza di sincerità e spontaneità, al solo scopo di promettere ai loro concittadini cose che si sa in partenza non verranno mantenute.

Credo sia inutile richiamare tutto ciò che è stato promesso da tutti (non solo dai vincitori) durante la recente campagna elettorale.

In questo contesto si inserisce “l’appropriazione indebita” perpetrata dall’Amministrazione Comunale di Amantea nei confronti dei diportisti che ignari hanno versato ognuno i soldi per l’affitto annuale o stagionale del posto barca presso il porto “abusivo”.

Se i diportisti ignoravano il furto che veniva effettuato nei loro confronti, la stessa cosa non può esser affermata per l’Amministrazione comunale che pur conoscendo l’illegalità della situazione “portuale,   ha continuato, negli ultimi anni, a pretendere il pagamento dei diportisti che hanno pagato fino a due giorni prima del sequestro.

Certo l’atteggiamento è mendace e falso, e fa dell’inganno e della menzogna gli strumenti privilegiati per trarre in inganno il prossimo.

Bisogna, comunque, riconoscere che chiunque creda veramente a tutto ciò che viene promesso pecca, se non altro, di dabbenaggine.

Inoltre, una società che finge di non vedere i propri giovani, che sera dopo sera vedo barcollare per le strade del paese, incapaci di dare un significato alla propria esistenza presente e futura, è una società indegna che mette in scena la commedia dell’esistenza concedendo di ripetere all’infinito sempre la stessa parte oppure di indossare ogni giorno vesti diverse e di recitare nuove battute.

Per creare un futuro migliore da quello attuale, serve ben altro.

Altro che celebrare l’assenza, quale unico simulacro di continuità.

Siamo costretti a vivere un interminabile presente che nasce e muore ogni giorno. Questo è inaccettabile!!

Gigino Adriano Pellegrini

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Appuntamento alle ore 1730 davanti al municipio

Non molti in verità ma Patrizia era venuta con tutta la famiglia; lei il marito i due figli.

Qualche altro della Pro Loco, presidente in testa, i due fratelli Perri dell’Associazione La Notte Bianca, mezza giunta e tra questi l’assessore Emma Pati, la delegata al centro Storico Elena Arone, l’assessore GB Morelli, la consigliera Francesca Menichino.

Si nota anche per l’efficienza Rosaria Perri la sorprendente candidata della lista “La nuova Primavera Spirito Libero”

Vengono distribuiti i guanti, i bustoni e gli attrezzi utili : le scope, le palette, ed attrezzi speciali per prendere carte ed altro

Si sale da Via Cavour.

In realtà e contrariamente a quanto si sospettava il centro storico non è sporco, è solo abbandonato.

Foglie, si; erba si; terra e polvere, ma niente di che.

Patrizia e la simpatica amica della Biblioteca Tonino Morelli affrontano la polvere( alias la terra), Rosaria Perri utilizza il suo strumento per pulire i buchi dei muri da quanto in essi contenuto e segnala che gli stessi sono usati in luogo dei cestini( non ce n’è nemmeno uno)

Franco Perri e GB Morelli si danno da fare con terra-polvere e foglie. Insomma ognuno fa qualcosa, ma in realtà c’è poco.

Si scopre dopo che comunque il centro storico era stato oggetto di intervbenti di pulizia per una avvenuta esposizione pittorica

Anche noi segnaliamo la opportunità di utilizzare la tecnica della pulizia con l’acqua ( come fanno altrove, Francia ed Austria comprese); basterebbero qualche presa d’acqua ( utili anche in caso di incendio) ed un po’ di tubi e di notte si potrebbe liberare l’acqua ed agevolare l’effetto di trascinamento a valle. L’assessore GB ascolta ed accenna ad una attenzione

Si affaccia una delle poche abitanti ( la signora Veritiero) segnala la opportunità di pulire i muri dalle erbe infestanti e dai cespugli che possono spaccarli

La stessa signora segnala a tal proposito la presenza di ratti che vengono dalle case crollate ed abbandonate luoghi ora invasi da erbacce.

Le donne( in particolare) segnalano la tristezza dei vecchi vasi ( qualcuno è anche spaccato) ormai senza fiori o piante e che potrebbero essere riportati a vita e colore

Il pensiero va al colore artificiale dei ponti ferroviari.

Chissà che la delegata al centro storico non approfitti di questa passeggiata per far portare un po’ di colore in questi luoghi affascinanti ma grigi magari dopo che sono state allestite le prese d’acqua e ne affidi la sorte alla signora Veritiero.

Chissà!

Ma è scendendo che si nota che il problema del centro storico è ben altro( vedi ultime foto)

 

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Domani si riunisce la commissione tecnica per il collaudo del porto( vi presentiamo una esclusiva foto del porto prima della costruzione delle casette)

Chi ci ha informato ci ha anche riferito che la prescrizione del PAI sul fiumiciattolo “Vena delle Garrette” non potrebbe costituire una inibizione atteso che esso era sempre lì già al momento della realizzazione dell’opera portuale per cui si tratterebbe di un divieto inapplicabile .

Non sappiamo se sia vero ma sembrerebbe di si visto che il PAI risale al 2002-2003 ed il porto è stato finanziato ed approvato proprio dalla regione prima ditale data: d’altro canto se tali vincolo fosse preesistito la regione non avrebbe dovuto approvare il progetto!

Ma se la notizia è vera resta incomprensibile come mai , allora, non è stato collaudato il porto e regolarizzata la concessione demaniale.

Esistono altri problemi ancora non resi pubblici che rendono impossibile il collaudo? Se ci sono sarebbe onesto, giusto che vengano partecipati agli stessi amministratori ed alla comunità!

Se non ci sono resta come detto inaccettabile questo inspiegabile ritardo.

Salvo che tutto non sia riferibile ai mancati pagamenti dei canoni demaniali

D’altro canto, ancora, la Commissione straordinaria fece bene, dal punto di vista sociale e politico, ad aprire il porto dopo la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza, proprio per “ riavviare sotto l’egida dello Stato” che essa rappresentava un’opera importantissima come il porto per la economia amanteana dopo che era stata chiusa in conseguenza della operazione Nepetia.

E forse è vera la voce che il Commissario Criscuolo sia pronto ad essere sentito per dire proprio sulla importanza delle riapertura del porto da lui stesso presieduta e lui dice preceduta da pareri di alte cariche istituzionali

E fece anche bene l’ex sindaco Tonnara a chiedere per iscritto ai competenti uffici comunali già nel febbraio 2012 di ”procedere al rilascio della autorizzazione provvisoria all’utilizzo del Porto turistico di Amantea” .

Ed altrettanto bene fecero gli uffici comunali ad indire già nel marzo 2012 la conferenza di servizi alla quale parteciparono anche i rappresentanti della Agenzia del demanio, del Genio Civile per le opere marittime e della capitaneria di porto e che stando a quanto si legge giunse alla conclusione” di procedere al rilascio di una autorizzazione del porto turistico procedendo al pagamento di una indennità d’occupazione da parte del comune”

In conclusione allora sembra si tratti solo di soldi.

E non certamente come si dice di somme iperboliche come quelle esposte nell’atto di sequestro.

In siffatte condizioni è sperabile almeno il rinvio del sequestro ovviamente impegnandosi realmente ad ottenere il colludo e la autorizzazione magari con il solito piano di rientro del debito con il demanio.

Vedremo!

Amantea 30 giugno 2014

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