«Ci sono le elezioni e magicamente non ci sono più sbarchi»
Ce lo spiega il generale di Corpo D’Armata Vincenzo Santo, capo di Stato Maggiore delle Forze Nato in Afghanistan.
Egli osserva: «Sono giorni che non si sente parlare di gente che sbarca sulle nostre coste o di poveri disgraziati che vengono portati nei nostri porti.
Non ci sono più immigrati.
Non sarà mai che qualcuno da qui riesca a dirigere quel traffico e dopo il 4 marzo farà riprendere quei viaggi della speranza?
Mai dire mai».
L’ex generale scrive queste parole su ReportDifesa, uno dei più autorevoli giornali di geopolitica e sicurezza. Qualche mese fa, su queste stesse pagine, invocava l’impiego dell’esercito come unica valida ed efficace alternativa per fermare l’ immigrazione illegale.
«In questi giorni – aggiunge l’ alto ufficiale – nessuno parte più dal Nord Africa.
Eppure sono tante le navi al largo che aspettano con una coperta e un tè caldo.
Ed i barconi non viaggiano sui binari. Forse perché» sospetta il generale «siamo a ridosso delle elezioni».
Scrive ancora Vincenzo Santo: «Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro dell’immigrazione.
Lo dico da cittadino, e ne sono preoccupato.
E il relativismo imperante ci porta a dover essere contenti persino del fatto che il numero degli sbarchi appaia in diminuzione.
Pazzia!
Non è questo il problema, il vero problema è che devono cessare gli sbarchi e che comunque l’immigrazione debba essere controllata e gestita con maggiore senso dello stato e, soprattutto, scrollandoci l’idea che ci vogliono inculcare che sia un fenomeno inarrestabile e ineluttabile.
Ci confrontiamo con due formidabili “opposizioni”: la convenienza economica (pecunia non olet) che ha garantito fior di milioni, nostri, a cooperative e onlus, e una convinzione dell’assoluto, che eticizza una visione utopica della promessa occidentale per cui… tutti dovrebbero potersi stabilire dove vogliono.
Una posizione radicale elevata a valore universale.
Chi la pensa diversamente è xenofobo, razzista.
E questa disgrazia del pensiero progressista occidentale copre i malfattori che di questo afflato se ne fregano ma solo gustano la possibilità di un grande guadagno».
di Sara Gentile
NdR. Se vero viene da chiedersi.
Ma è l’Italia che è capace di fermare i flussi dei migranti sotto le elezioni politiche? E come mai questa capacità si mostrerebbe “soltanto” prima delle elezioni politicamente più rischiose per i fautori dell’ingresso indiscriminato di immigrati economici?
O i flussi dei migranti sono governati da entità “sensibili” alle consultazioni politiche? E questa sensibilità è autonoma ed indipendente dal potere del governo italiano o piuttosto da esso governo in qualche modo sollecitata?
O è la stampa di regime che tace di eventuali sbarchi?