La società di riscossione non ha corrisposto ai Comuni di Cariati, Nicotera, Castrolibero, Lago, Morano, Casole e Marano i soldi incassati. Aperte inchieste dalle procure bruzia e vibonese. La compagine è coinvolta pure nell’indagine sull’eolico.
I soldi spariti. Denari incassati per conto di vari municipi calabresi, finiti nelle casse della società “Sogefil” e, poi, incredibilmente svaniti nel nulla. Un buco colossale che ha mandato a gambe per aria le casse di una decina di enti pubblici territoriali nostrani. La “Sogefil Riscossione spa”, negli anni scorsi era stata incaricata della riscossione dei tributi da vari centri: Casole Bruzio, Morano, Cariati, Civita, Zumpano, Paola, San Lucido, Amantea, Belvedere, Malito e Nicotera. Tutto sembrava filare liscio fino a quando non sono emerse gravi insolvenze. I soldi incassati, infatti, non erano mai stati trasferiti nei forzieri bancari dei municipi, così come prevedevano gli accordi contrattuali. La società per azioni, ritualmente contattata dalle varie amministrazioni, ha tentato di prendere tempo, accampando scuse legate alla mancanza temporanea di liquidità. Una assenza di disponibilità finanziaria protrattasi nel tempo che ha ineluttabilmente determinato l’avvio di una procedura di fallimento. Ai “fastidi” cagionati alla “S o g efil” dall’intervento della magistratura civile si sono ben presto aggiunti pure i guai provocati dai giudici penali. Due le inchieste aperte. GdS