Le operazioni della commissione elettorale convocata per le 11.00 iniziano con notevole ritardo. La commissione nominalmente composta dal segretari comunale, dal sindaco Michele Vadacchino e dai consiglieri Mario Pizzino, Gianfranco Suriano e Antonio Rubino che ha sostituito Giuseppe Nesi , si riunisce irritualmente nella stanza del sindaco lasciando fuori il pubblico.
Dalla stanza limitrofa si sentono le voci, qualcuna dal tono alto.
Si discute.
Nella stanza anche altre persone tra cui il vicesegretario Sabatino, il dr Aloe.
Occorreva stabilire il metodo di determinazione degli scrutatori
Le linee era due , come richiamato nel ns articolo.
Una quella relativa al sorteggio tra gli iscritti negli elenchi comunali con un passo di estrazione a ua volta estratto manualmente.
L’altra quella della nomina sempre tra gli iscritti ma scelti con relazione allo stato di bisogno economico, quasi come se la indennità di scrutatore fosse un vero reddito
Poi quando ormai si disperava di giungere prontamente alle operazioni la porta si apre e la commissione elettorale muove verso la sala consiliare.
La commissione elettorale ha scelto il sorteggio automatico senza altre opzioni di selezione.
Eccola a sinistra il sindaco Vadacchino che infila 29 numeri nel bussolotto ff
Il M5S fa delle osservazioni sulla tecnica del sorteggio
Infine proprio la signora Francesca Menichino candidata a sindaco della lista M5S estrae il numero 9 quale numero di partenza del sorteggio.
Assistono la commissione come detto composta dalla segretaria comunale e dai consiglieri Mario Pizzino, Gianfranco Suriano e Antonio Rubino i dipendenti comunali Giancarlo che da i numeri successivi al 9, il vicesegretario Sabatino che da lettura dei nominativi estratti, Salvatore Aloe e Liliana Africano.
Lentamente, tra alcune proteste del pubblico per la lunghezza delle operazioni di sorteggio e di scritturazione dei nominativi da parte dei consiglieri comunali, si arriva a conclusione.
Folto il pubblico presente .
Un paio di loro sorridono per essere stati estratti.
La mancanza di lavoro e di reddito derivantene induce a ritenere la indennità da scrutatore una manna dal cielo.