Segretario Nazionale della CGIL per la manifestazione “Nord e Sud insieme”. “Cancellare i diritti non crea lavoro”, questo lo slogan del sindacato che prepara lo sciopero del 25 ottobre.
A bordo del pullman di Mannarino Orazio siamo in cinquanta, tra giovani/e e pensionati/e, pieni di entusiamo. Non manca nessuno. Siamo in tanti ma ci sentiamo una sola persona.
Insieme al nostro Segretario della Camera del Lavoro siamo partiti dal centro della città alle ore 8,15. Dopo una breve sosta a Fiumefreddo Bruzio per accogliere tre carissime amiche, siamo ripartiti per affrontare la Crocetta e raggiungere la nostra meta.
In anticipo sul programma siamo arrivati in riva al Crati anche Noi della CGIL di Amantea. Diligentemente come tutti gli altri abbiamo formato il corteo che ha attraversato il centro storico della città dei Bruzi.
Tra noi tante persone ma soprattutto quelli che da sempre continuano a sostenere le battaglie per i diritti: gli anziani abituati alla lotta e giovani in attesa di trovare lavoro o che lo hanno trovato ma lontano dalla Calabria, alla quale hanno soppresso molti mezzi di trasporto.
Sono arrivati anche i rappresentanti della Camera del lavoro della Lombardia; non a caso la manifestazione si chiama “Nord e Sud insieme per il lavoro”.
A guidare il corteo il Segretario Nazionale Susanna Camusso, determinata, boccia la linea Renzi e spiega perché il sindacato è critico sul patto di stabilità e sull'abolizione dell'art. 18, Sostiene, infatti che:
• ”E' un principio di civiltà. Se si interrompe un rapporto di lavoro c'è un giustificato motivo. Toglierlo vuol dire semplicemente che un'impresa può fare quello che vuole dei lavoratori e li tratta come merce”
Non concede deroghe neanche sul Tfr in busta Paga:
"E' una scelta che deve essere volontaria da parte del lavoratore. Da quello che abbiamo capito finora della manovra sarà una perdita per i lavoratori perché perdono la tassazione separata e quindi determina loro un incremento della tassazione e non una riduzione”
Cancellare i diritti non crea lavoro è lo slogan della Cgil che scenderà in piazza a Roma il 25 ottobre. Ed allora ancora tutti insieme, stavolta in riva al Tevere, per aiutare il Paese ad approdare in acque chiare e sicure.
LA CAMERA DEL LAVORO DI AMANTEA