La politica c’entra ben poco in un paese come Amantea, dove non ha nessun senso parlare di altro che di amministrare insieme le necessità spicce di circa 15 mila persone.
Senza schieramenti politici ma solo per la voglia di stare insieme, per vivere insieme un paese a misura d’uomo, rispondendo alle esigenze delle persone. Che sono diverse dalle esigenze della grande metropoli, a partire dalla necessità di un anziano di essere accompagnato in ospedale o a fare la spesa. Anche se non ci vogliamo fermare agli anziani, parlando di categorie deboli, perché in questo tempo è necessaria l’attenzione a tutte le fasce della popolazione e pensiamo molto alle famiglie che si ritrovano in difficoltà anche economiche, oggettive, e hanno dei figli. Sarebbe possibile aiutarle in molti modi. Amministrare un Comune è non più che la gestione di un buon padre di famiglia,o di una buona madre, concretamente, insieme alla salvaguardia del territorio.
Dovrebbero redigere un programma e strutturarlo in pochi punti snelli, e il primo dovrebbe essere i servizi alla persona. I servizi alla persona dovrebbero essere la priorità, voler tutelare tutte le fasce, perché a volte si fraintende parlando di fasce deboli, dando attenzione anche alle necessità dei ragazzi che crescono e alle esigenze della famiglia. Subito dopo viene la salvaguardia del territorio. Da parte di una buona Amministrazione non ci dovrebbe essere nessuna intenzione di stravolgere il ,anche se poco, lavoro svolto dalle precedenti amministrazioni, e per precedenti si deve intendere negli ultimi vent’anni. Bisognerebbe però calarsi anche nella realtà attuale e proporre qualche innovazione per l’intera collettività.
Questa Amministrazione non ha intenzione di attuare neanche il poco promesso un anno fa per farsi eleggere.
L’istruzione e la cultura è un discorso inutile. Invece di puntare ad un alto grado di efficienza di tutte le strutture scolastiche e a dare attenzione al diritto allo studio; si preferisce continuare a pagare l’affitto a strutture private per ospitare gli studenti senza il minimo di adeguati spazi e misure di sicurezza. Bisognerebbe migliorare il servizio di vigilanza del territorio, nei limiti di quanto può fare un’amministrazione comunale. Non si fa nulla per potenziare la vigilanza cercando di migliorare ancor più la collaborazione con i comuni limitrofi. Bisognerebbe essere in grado di amministrare un territorio ed una collettività con grandi passioni e senso civico. E’ ovvio che solcare la porta del Comune per molti anni anche per più volte al giorno “segna” profondamente.
Questa esperienza dovrebbe servire come crescita personale e professionale che sicuramente inciderebbe nella vita di chiunque.
Chi amministra un Comune dovrebbe pensare costantemente non a risolvere i propri “problemi” ma a quelli dei cittadini . Questo, a parere di tanti cittadini ai quali mi aggiungo, non è certamente un punto a favore, né per l’immagine della città, né per loro stessi. Dopo quasi un anno dalle elezioni, questa Giunta ne ha combinate tante che trovo difficoltà a ricordarle tutte. Stornare la somma che doveva servire alla ristrutturazione del lungomare. Somma che andrà a finanziare un ponte quello sopra il fiume Colongi che probabilmente non verrà mai costruito; assumere come consulente amministrativo il padre del sindaco a “costo zero”; il mancato impegno di trovare una soluzione al “porto”, si fa per dire, che rimane chiuso; una raccolta differenziata che fa ridere i polli e i gabbiani, la drammatica situazione stradale nei pressi della 24 ore di Campora, la vergognosa situazione del ponte sul fiume Savuto e non quello fantomatico del Colongi ecc., ecc.
Detto questo non ritengo sia oggettivamente normale che i membri della giunta o del consiglio comunale disertino un elevato numero di riunioni dei rispettivi organi, comportamento poco rispettoso nei confronti dei cittadini che li hanno eletti.
Spesso noi cittadini elogiamo e quasi invidiamo la presenza in comune e il coraggio di sindaci di città vicine, perché questo è ciò che si richiede a un buon amministratore e se i nostri rappresentanti non risultano essere, dati alla mano, sufficientemente presenti, è giusto che tutti siano liberi di criticare questa situazione per spronarli ad andarsene.
Amministrare è una cosa seria: oggi i cittadini, cui peraltro vengono richiesti consistenti sacrifici economici in termini di tassazione locale, vivono una realtà quotidiana piena di problemi, vedi acqua “potabile” nelle case, crateri e solchi per le strade, luci pubbliche non funzionanti da moltissimi giorni, questioni che richiedono risposte e interventi giorno per giorno da parte dell’amministrazione. La città non può essere amministrabile a part - time. Rendere dinamico, operativo e funzionale l’Ufficio del Sindaco, che dovrebbe comprendere, alle sue dirette dipendenze la “cabina di regia” per i fondi comunitari (il Sindaco deve essere considerato il primo responsabile se il Comune non accede ai finanziamenti europei, né a quelli statali e regionali).
Tenere sotto controllo: l’inventario immobiliare, lo stato di consistenza delle strutture, gli affidamenti, l’eventuale contenzioso, le locazioni attive e passive, le scadenze dei contratti, l’elenco dei debiti fuori bilancio riconosciuti e l’attivazione dell’azione di rivalsa; l’elenco dei debiti fuori bilancio non riconosciuti, né riconoscibili, per i quali avviare immediatamente eventuale azione di responsabilità; l’elenco degli espropri non definiti e non pagati; le posizioni assicurative dell’Ente e del Parco macchine delle Aziende e Società partecipate; le revisioni degli automezzi. Istituire i Vigili di quartiere e tante squadre di operai, addetti alle manutenzioni delle strade, rete idrica e fognante. Creare un “Ombudsman Comunale”,che accolga i reclami dei cittadini in difficoltà con la Pubblica Amministrazione e cerchi rapide soluzioni.
Disporre un monitoraggio dello stato delle strutture pubbliche e delle abitazioni obsolete e della precarietà del territorio comunale ed avviare o ordinare azioni immediate di prevenzione, messa in sicurezza e ripristino dei luoghi.
Ordinare interventi di sostegno, messa in sicurezza delle scarpate laterali alle strade comunali, vicinali e rurali, dei siti dove frequentemente si manifestano fenomeni di dilavamento ed erosione del terreno. Ordinare la pulizia dei torrenti e la regimentazione delle acque.
Rendere efficienti e funzionali i servizi sociali e di sussidio dei ceti più deboli (anziani, disabili, bambini, i senza fissa dimora, immigrati, ecc…), tenere in debita considerazione ed incentivare il volontariato.
Intercettare finanziamenti per lenire la disoccupazione, a cominciare dai cantieri di lavoro, dalle borse lavoro, dalla partecipazione al progetto regionale di un Piano del Colore per i centri storici e i borghi calabresi, lanciato dall’Unione Europea.
Ridurre al minimo le tasse comunali e se del caso, studiare la possibilità, per chi non può pagarle, di tramutarle in “prestazioni d’opera”.
Pagare i fornitori ed i lavori entro 30 giorni dalla messa al protocollo di entrata delle fatture; del resto le somme risultano impegnate e quindi la mancata liquidazione è addebitabile al dirigente e non al Sindaco.
Stabilizzare i lavoratori precari, senza problemi, sfruttando leggi esistenti, prevedendo nel Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi, la trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato ai sensi di legge rideterminando la dotazione organica; deliberando il programma triennale del fabbisogno ed il piano annuale delle assunzioni, unitamente alla modalità di accesso (dall’interno) ai posti disponibili in Pianta Organica.
Impegnarsi, attivarsi, dare l’anima perché i giovani possano trovare, nel proprio Comune o nella propria Provincia, il lavoro e possano veramente scegliere di rimanere o ritornare.
Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik