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Tenta di uccidere il padre ottantenne con una chiave inglese

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Un dramma della solitudine o della depressione? Non è dato ancora sapere.

Quello che è certo è che la figlia quarantacinquenne una volta arrestata in quasi flagranza di tentato omicidio” ha chiesto spontaneamente di essere tradotta in una casa di cura o presso una Casa Circondariale al fine di ottenere le necessarie cure mediche”

Siamo a Serra d’Aiello il paese dell’Istituto Papa Giovanni XXIII, dove la signora C.G.M. lavorava fino alla sua chiusura e dal cui lavoro trovava reddito , sicurezza e dignità

Alla base del dramma, forse, anche questo. Difficile, infatti, allevare due figli senza la sicurezza di un reddito e dovendo assistere l’anziano genitore che aveva l’unico reddito di tutta la famiglia.

Che cosa sia poi successo è solo ipotizzabile .

L’unica certezza discende dalle dichiarazioni del fratello C.G.S che ha riportato le parole della sorella “ mi sono litigato con papà perché non voleva mangiare”.

Un giustificazione incredibile tanto più per un evento che riguardava un ottantenne da poco rientrato da una lungodegenza in ospedale

Come incredibile sono le modalità del tentato parricidio.

La signora CGM ha colpito il padre alla testa con una chiave inglese “quella per stringere i bulloni”.

Il povero ottantenne CGS presentava” trauma cranico contusivo con multiple ferite lacero contuse da colpi contundenti. Contusioni multiple al volto con ferite lacero contuse. Segni di strangolamento contusioni ed escoriazioni multiple”.

Un raptus continuato fino a quando la figlia non rivolgeva la sua furia alla casa.

Poi lasciava il padre sanguinante sul letto , chiudeva la porta, vi poggiava un cassone per impedire ad alcuno di entrare in casa e si sedeva al tavolo.

Eppure secondo la guardia medica la signora era sì in cura per una forma di depressione ma non risultava affetta da patologie mentali

Pur tuttavia sembra che ella fosse stata visitata al centro di igiene mentale di Amantea.

Per fortuna il fratello CGF si era recato presso l’abitazione del padre ed era riuscito ad entrare in casa prendendo a spallate la porta , trovando la sorella con gli abiti macchiati di sangue, il padre sul letto e vicino una pozza di sangue.

Da qui la chiamata dei Carabinieri della lontana caserma di Aiello calabro ( Campora SG sarebbe più vicino ma non ha alcun presidio di forze dell’ordine)

Giungeva più rapidamente il 118 che provvedeva a dare il primo soccorso al povero ottantenne e provvedeva successivamente a trasporto preso il vicino nosocomio di Paola .

Ma le condizioni dell’anziano genitore hanno imposto il suo trasporto nel più attrezzato ospedale di Cosenza.

La quasi flagranza del reato, le macchie di sangue, la presenza dei mezzi di offesa hanno imposto ai Carabinieri di Aiello Calabro di procedere all’arresto della signora

Sul posto sono intervenuti i sanitari della Guardia medica che hanno ritenuto per la signora CGM e con il suo consenso il ricovero presso una struttura psichiatrica presso l’ospedale di Corigliano calabro.

Redazione TirrenoNews

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