Ieri 1 ottobre il comandante Antonello Ragadale ha lasciato il Comando del Pattugliatore d’Altura della Guardia Costiera CP 904 “Michele FIORILLO”.
Ora promosso altri importanti compiti attendono l’amanteano Antonello Ragadale.
Ecco foto e comunicato della Direzione-
Alla presenza del Contrammiraglio CP Nunzio MARTELLO, Direttore Marittimo della Sicilia Orientale, si è svolta sulla banchina della 6ª Squadriglia della Guardia Costiera di Messina la Cerimonia del Passaggio di Comando del Pattugliatore d’Altura della Guardia Costiera CP 904 “Michele FIORILLO”, tra il Comandante cedente C.C. (CP) Antonello RAGADALE ed il Comandante accettante T.V. (CP) Luca TESONE.
Dal 26 ottobre del 2015 al 30 settembre del 2017, sotto il Comando del Capitano di Corvetta Antonello RAGADALE, il Pattugliatore CP 904 “Michele FIORILLO”, ha percorso 28.904 miglia nautiche solcando quasi tutti i bacini del Mar Mediterraneo, in attività sorveglianza marittima volta al controllo di flussi migratori provenienti dal Nord Africa, in attività di controllo pesca ed ambientale, sotto la Dipendenza Operativa del Terzo Reparto del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, portando a termine ben 73 missioni di soccorso che hanno consentito di prestare assistenza a 8.900 migranti tra cui moltissimi bambini e donne in stato di gravidanza e, una volta giunti in porto, a seguito delle attività investigative svolte durante le fasi del soccorso, a trarre in arresto, in collaborazione con le altre forze di polizia, numerosi scafisti.
Durante il discorso di saluto il Comandante Ragadale ha espresso il suo ringraziamento all’Equipaggio di Nave FIORILLO, il cui carico maggiore è stato sopportato dalle famiglie e dai figli dei militari, che spesso si sono privati della loro presenza per l’impiego prolungato della nave in mare.
Sacrifici, ha evidenziato il Comandante cedente, che vengono ripagati con lo sguardo di ringraziamento delle migliaia di persone salvate in alto mare.
Il C.C. (CP) Antonello Ragadale, recentemente promosso ad Ufficiale Superiore, viene trasferito sull’Ammiraglia del Corpo, “Luigi DATTILO” CP 940, attualmente di stanza nel Porto di Catania, ove andrà a ricoprire l’incarico di Comandante in Seconda.
L’Ammiraglio MARTELLO, al termine della Cerimonia ha ringraziando l’Equipaggio di Nave Michele Fiorillo, per quanto finora fatto a salvaguardia della vita umana in mare e per quanto faranno durante gli impieghi operativi dell’Unità nel Canale di Sicilia, dando il Buon vento al Comandante RAGADALE per il nuovo incarico a bordo dell’Unità maggiore delle Capitanerie di Porto e al Tenente di Vascello TESONE per l’assunzione del Comando di Nave FIORILLO.
Alla Cerimonia oltre a numerosi ospiti Civili, Religiosi e Militari, all’Equipaggio intero della Nave schierato in alta uniforme, era presente la Sig.ra Marina FIORILLO, madrina della Nave e figlia della Medaglia d’Oro al Valor di Marina Michele FIORILLO cui è intitolata la Nave, giunta da La Spezia per l’occasione e che al termine del passaggio di Comando ha preso la parola ringraziando ed augurando il buon vento ai due Ufficiali che si sono avvicendati al Comando, al C.V. (CP) Antonino ZANGHI’, Comandante della Sesta Squadriglia della Guardia Costiera di Messina, cui la Nave è assegnata e all’Ammiraglio (CP) Nunzio MARTELLO, per l’ospitalità ricevuta.
Al Pattugliatore CP 904, in linea dal marzo del 2003, una delle sei Navi della Guardia Costiera Italiana, della lunghezza di 53 metri, larghezza 7 metri e con 38 militari di equipaggio, in forza alla Sesta Squadriglia della Guardia Costiera di Messina, dipendente gerarchicamente dalla Direzione Marittima di Catania, è stato assegnato il nome del Capitano di Porto (CP) Michele FIORILLO, Medaglia d’Oro al Valor di Marina alla Memoria, che il 6 luglio 1966, Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marina di Carrara, durante una burrasca che colpì la costa toscana, intervenne con un battello per prestare soccorso ad un bagnante in pericolo di annegamento. Purtroppo, il piccolo battello durante le operazioni di soccorso si ribaltò e il Capitano FIORILLO con profondo altruismo si prodigò per portare in salvo i suoi uomini per poi perdere la propria vita sulla scogliera di Massa.
La cerimonia