Una premessa: la storia che state per leggere è una storia vera, raccontata per la prima volta.
Un tempo nella mia famiglia si era usi celebrare tutti insieme le tre vigilie
Parlo della vigilia dell’ Immacolata, della vigilia di Natale e della vigilia dell’Epifania.
Erano ( e sono ancora) i tre giorni principali delle festività Natalizie.
In quei giorni si cominciava a lessare e friggere dalle primissime ore del pomeriggio, qualche volta distribuendo parte dei fritti, in primis le monacelle, nelle case degli amici, dei parenti e dei compari( al tempo con il termine compari ci si riferiva a persone che per qualche ragione erano così rispettate da essere indicate con tale termine).
Almeno nella nostra famiglia, per antica tradizione portata da mio nonno quando agli inizi del ventesimo secolo venne ad Amantea proveniente da San Nicola da Crissa, quando si cenava si chiudeva la porta.
Prima di chiudere la porta e di iniziare la cena che, comunque, era sempre preceduta dai primi bicchieri di vino rosso e da qualche pitticella calda , si preparava anche la cena per San Giuseppe, la Madonna e il Bambinello, nel caso fossero passati da casa nostra senza entrare per non disturbarci.
Papà riempiva una grande ciotola di creta smaltata con parte di tutto ciò che era stato preparato per noi.
Poi vi poneva sopra un piatto equivalente così da sigillare il tutto e mantenere caldo il contenuto.
Infine avvolgeva il tutto con un grandissimo fazzoletto da cucina di cui legava i 4 capi!
E poneva il tutto sul muretto davanti alla porta dove mangiavamo.
Poi cominciava la festa e si dimenticava tutto.
Quando ad una certa ora aprivamo la porta per andare a letto papà mostrando una forte meraviglia esclamava tutto felice
“Su passati, su passati”. E si faceva il segno della croce
E se ero ancora sveglio mi veniva spiegato che era un onore per la nostra famiglia essere stata scelta da San Giuseppe e dalla Madonna e che non era opportuno dirlo per evitare invidie da parte delle persone cattive.
La storia andò avanti così per diversi anni.
Almeno fino a quando un giorno vidi sul muretto la grande ciotola, il piatto grande ed il fazzoletto da cucina.
San Giuseppe e la Madonna avevano mangiato tutto.
Tutto durò fino alla mia prima indigestione
Quella sera o avevo mangiato troppo o qualcosa mi aveva fatto male.
Passai una brutta nottata tra il mal di stomaco ed i forti rutti.
La mamma mi aveva preparato una limonata ma non era stata sufficiente ad eliminare il disturbo.
E così era ancora notte quando, insonne, mi alzai e scesi in giardino per cogliere un limone e preparare un’altra limonata.
Salii su un ramo per prenderne uno grosso.
Stavo per scendere quando vidi la madonna che stava per poggiare la grande ciotola sul muretto.
Quando lo fece si segnò con la croce e poi giunse le mani come in preghiera e chinò leggermente la testa .
Scesi veloce dal limone per osservarla meglio.
Era una donna della età di mia mamma ma molto più piccola di statura.
Una mantellina sulla testa e sulle spalle la difendeva dal freddo pungente della notte.
San Giuseppe non c’era.
Le si allontanò in silenzio, quasi un fantasma.
Forse il freddo pungente che avevo preso o la seconda limonata mi fecero sparire il mal di pancia e fui vinto da un sonno ristoratore.
Mi svegliai tardi.
I miei stavano pranzando con quello che era rimasto della sera prima.
La mamma mi aveva fatto un po’ di pastina calda.
Quando la ebbi finita dissi ai miei: “ Mamma, papà, stamattina ho visto la Madonna” e raccontai anche a loro quello che ho appena detto a voi.
Papà chiuse gli occhi e fece segno di si con la testa.
Poi aggiunse: “ E’ un buon segno”
“Ma papà e perché tornare indietro per restituire la grande ciotola?”
E papà aggiunse: “Invece è proprio questo il segno buono! Significa che verrà anche l’anno prossimo. Capito? ”
Gli dissi di si.
Poi poco prima del natale successivo gli dissi “ Papà iu a madonna l’è canusciuta ! L’è vista alla chiesia”
“ Si-disse la mamma- è la Madonna du Carminu”.
“No, no, mamma, ere d’intra i banchi!”
Papà mi guardo con serietà, si mise l’indice sulle labbra e mi disse: “La madonna è più povera di noi ed ha 3 bambini da sfamare! Questo deve essere il nostro segreto!.”
E lo è stato per sempre.
Giuseppe Marchese