BANNER-ALTO2
A+ A A-

In questo periodo, distratti dalle vari performances pubbliche, qualcuno naturalmente ha messo da parte il pensiero di quello che il futuro ci riserva, a prescindere. Mi auguro che chi prenderà le redini, possa in qualche modo prendere ulteriormente atto di quanto sotto riportato (già oggetto di mio altro intervento in epoca prevedente sulla TARES) e che trovi la soluzione giusta.

La mia è: Deliberare i pagamenti in 12 rate annuali, (e non di più) che da un calcolo approssimativo (per le abitazioni Amanteane mq. 100) sulla base dell’intero importo da pagare, (397,00 € annui) risulterebbe più vantaggiosa a tutti, circa € 34,00 mensili (rifiuti).

Tassa rifiuti, scadenze e pagamenti

La Tari (tassa sui rifiuti) è stata introdotta dalla Legge n. 147 del 2013, meglio nota come Legge di Stabilità 2014. Insieme alla Tasi, costituisce la componente servizi della nuova IUC, (Imposta unica comunale), entrata in vigore il primo gennaio 2014.

Tari, una definizione. La Tari (tassa sui rifiuti) è stata introdotta dalla Legge n. 147 del 2013, meglio nota come Legge di Stabilità 2014. Insieme alla Tasi, costituisce la componente servizi della nuova IUC, Imposta unica comunale, entrata in vigore il primo gennaio 2014. La Tari, in ambito rifiuti, prende il posto della Tares: la differenza principale tra le due è che la vecchia tassa finanziava anche i costi di altri servizi comunali (ad es. illuminazione pubblica, polizia municipale, costi del personale degli uffici amministrativi).

A che cosa serve. Le entrate garantite dalla Tari serviranno a coprire i costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati. La tassa si compone di due parti: una fissa, per coprire i costi permanenti del servizio, e una variabile, che varia in base all’utilizzo del singolo utente.

Chi la deve pagare. Pagano la Tari i soggetti che possiedono o detengono a qualsiasi titolo (occupando in locazione, comodato o godimento di fatto) locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti. E’ escluso dal versamento chi detiene i locali per meno di sei mesi: in tal caso è proprietario a dover pagare la tassa.

Ma cosa succede se lo stesso locale o area appartiene a più proprietari? Tutti i soggetti sono obbligati in solido: le persone coinvolte sono obbligate per il totale dell’importo, ma il versamento di uno libera gli altri dal versamento.

Facciamo un esempio: la Tari da versare per un immobile è di 100 euro. La proprietà dell’immobile è di 4 individui, quindi ciascuno dovrebbe versare 25 euro. I soggetti devono necessariamente completare il versamento. Nella pratica, il pagamento può essere effettuato per quote (ognuno paga 25 euro) o anche da un solo soggetto (che versa 100 euro). Nel caso in cui nessuno paghi la propria quota, lo stato può richiedere l’importo totale (100 euro) a qualsiasi dei 4 soggetti fino al conseguimento della somma.

Non dovranno pagare la Tari, invece, i soggetti che detengono o posseggono aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili non operative, oltre che le aree condominiali non detenute o occupate in via esclusiva.

Come si calcola. Per quanto riguarda la parte fissa della Tari, è assoggettabile alla tassa l’80% della superficie catastale. Per la componente variabile, invece, sono presi in considerazione altri aspetti, come ad esempio il numero di componenti del nucleo familiare. Sul sito dell’Ama di Roma è disponibile un simulatore di calcolo per i cittadini.

Quando si paga. In termini generali, la Tari deve essere versata in almeno due rate, a scadenza semestrale: è consentito però anche il pagamento in un’unica soluzione entro il 16 giugno. In base a quanto stabilito dalla Legge di Stabilità 2014, tuttavia, sono direttamente i comuni a stabilire il numero preciso delle rate e le scadenze di pagamento del tributo. Per questo motivo è consigliabile interessarsi direttamente presso il proprio comune di riferimento per avere le informazioni necessarie.

Come si paga. I comuni hanno ampio potere decisionale anche sulle modalità di pagamento. Ogni soggetto interessato riceverà in ogni caso un avviso di pagamento contenente le informazioni necessarie per rispettare l’adempimento. Le modalità di versamento più frequenti sono il MAV e il modello F24 (l’Agenzia delle Entrate ha fornito tutti i codici tributo necessari per la corretta compilazione del modello con la Risoluzione 45/E del 25 aprile 2014).

Archiviata l’Imu sulla prima casa, arriva la Trise, che mette insieme Tari e Tasi e servirà a finanziare smaltimento dei rifiuti ma anche strade, illuminazione e sicurezza pubblica. Come funziona e quanto ci costerà…

La tassa scioglilingua

Trise, lo scioglilingua che unisce Tari e Tasi. La Trise è la nuova tassa rifiuti e servizi con la quale dal 2014 faranno i conti proprietari di casa e inquilini. La componente rifiuti, simile alla vecchia Tarsu, si chiamerà Tari. L’altra componente, la Tasi, è una novità: servirà a finanziare strade, illuminazione e sicurezza, servizi fino a ora pagati con le restanti tasse. La Trise, quindi, mette insieme Tasi e Tari e andrà in parte a sostituire l’Imu (imposta municipale unica) sulle prime case, abrogata dalla legge di Stabilità.

A proposito di prima casa. La componente rifiuti, quindi la Tari, dovrà essere pagata anche sulla prima casa. Per la componente sui servizi, la Tasi, saranno i comuni a decidere se e quanto far pagare sulle abitazioni principali. La Tari sui rifiuti continuerà a pagarla chi occupa l’immobile, quindi il proprietario se ci vive o l’inquilino. La seconda componete sui servizi (Tasi) sarà dovuta invece in massima parte dai proprietari mentre gli inquilini dovranno versarne una quota che potrà variare tra il 10 e il 30%, a scelta dei Comuni.

Quando si paga. Anche se divisa in due, la Trise si paga in quattro rate: 16 gennaio, 16 aprile, 16 luglio e 16 ottobre. Chi vuole può pagare in un’unica soluzione, il 16 giugno.

Quanto si paga. La Tari sui rifiuti sarà rapportata alla superficie dell’immobile e al numero dei componenti della famiglia. La tariffe varieranno da comune a comune e dovranno coprire per intero il costo del servizio smaltimento rifiuti. La componente servizi (Tasi) si calcolerà, a scelta dei comuni, o sulla rendita catastale rivalutata del 65%, così come avviene per l’Imu, o sui metri quadrati. Definita la base imponibile si pagherà l’uno per mille sulla rendita o un euro a metro quadrato. Quote che i comuni possono aumentare, con un limite: la Tasi non dovrà comunque costare più dell’aliquota massima dell’Imu maggiorata dell’uno per mille, ossia non dovrà superare il 7 per mille sulla prima casa e l’11,6 per mille sulle seconde.

Le agevolazioni. La tariffa sarà ridotta per chi fa la raccolta differenziata. La Tasi diventa poi mini se il servizio raccolta rifiuti non è svolto o è interrotto per motivi sindacali. In questo caso si deve solo il 20%. Tariffe ridotte saranno fissate dai comuni anche per single, per chi vive oltre sei mesi in altra abitazione e per i fabbricati rurali a uso abitativo.

Chi continuerà a pagare l’Imu. Tutti i proprietari di seconde case e chi vive in dimore principesche, classificate A1, A8 e A9 continueranno a pagare l’Imu. Per tutte le altre prime abitazioni l’Imu nel 2014 è abrogata. L’Imu si continuerà a pagare anche per capannoni industriali e opifici ma sarà deducibile al 50% dall’Ires.

Una stangata per chi tiene le case sfitte. Che succede a chi possiede una casa e la tiene sfitta? Subirà una vera stangata perché, a sorpresa, nella bozza di legge di Stabilità oltre a Imu e Trise spunta anche il ritorno dell’Irpef, anche se in misura inferiore rispetto ai tempi dell’Ici. La casa sfitta “farà reddito” nella misura della rendita catastale rivalutata del 17% anziché del 34. I conti li ha fatti la Uil: per una casa di dimensione media in una grande città, chi ha un reddito di 40mila, euro finirà per pagare 114 euro in più di Irpef, che sommati a Imu e Trasi fanno un aggravio di quasi 200 euro.

Pagheremo meno del 2012. Secondo la Cgia di Mestre la Trise peserà mediamente 366 euro a famiglia. Facendo un raffronto con le attuali Imu e Tares, nel 2014 si pagherà un po’ di più rispetto al 2013 ma di meno rispetto al 2012.Amantea 24.05.2014     Cav. Giovanni LISCOTTI

Leggi tutto... 0

Riceviamo e pubblichiamo:

Relativamente a quanto appreso circa la pacifica manifestazione fatta da alcune componenti politiche (anche se il momento magari non era dei migliori) e da altri spontanei cittadini, cui va il mio plauso per l’iniziativa messa in campo circa la destabilizzazione del Distretto Sanitario di Amantea, vorrei riproporre all’attenzione di chi legge, quanto a suo tempo evidenziato dallo scrivente pubblicamente, (senza riportare anche l’impegno personale fatto in modo silenzioso con persone del settore) ed in merito, considerata l’odierna situazione mi chiedo:

  • a suo tempo i soggetti preposti (Direttori Sanitari – Forze Politiche – Associazioni di Volontariato - Dipendenti – cittadini ecc..) hanno fatto il possibile affinchè il Distretto Sanitario di Amantea non ricadesse nuovamente nella proposta di chiusura e/o riduzione dei servizi?

In merito a quanto pubblicato su di un sito web del nostro Comune, circa le dichiarazioni del Direttore generale dell’ASP di Cosenza dott. SCARPELLI, mi sia consentito di porgere le mie congratulazioni per l’interessamento del Distretto sanitario di Amantea, il quale sembra essere altresì destinato a fare da Capofila a tutto il territorio Regionale per la Distribuzione della Farmaceutica. Mi auguro che tale “progetto” sia al più presto realizzato e soprattutto sia, visto che se ne parla da troppo tempo, potenziata tutta la struttura sanitaria della nostra città, considerato che, come è ormai noto a tutti, non solo raggruppa il comprensorio, ma anche quello fuori provincia (Nocera Terinese – San Mango d’Acquino – Falerna – ecc..) segno che la struttura di Amantea, ha saputo esprimere nelle tante difficoltà un segno di professionalità, e accoglienza che di questi tempi non guasta, pur se dovrebbero essere rivisti in modo organizzativo alcune cose.”

Lo scrivente, comunque fa presente che già tempo addietro aveva per certi versi, commentato sulla eventuale chiusura della struttura di Amantea e precisamente:

24.08.2011

Prendendo spunto e notizia dell’articolo pubblicato dal Dott. Giuseppe Marchese, quale cittadino e volontario in alcune associazioni presenti sul territorio Amanteano, vorrei ulteriormente SPRONARE e far RIFLETTERE tutti i concittadini, circa l’eventuale chiusura del Laboratorio analisi presente presso il Distretto Sanitario Locale, eccellentemente diretto dal Dott. Pino Innamorato, collaborato da ulteriori figure professionali che, per diretta conoscenza o per sentito dire da turisti e altre persone provenienti dal comprensorio, sono state sempre disponibili e presenti con cordialità verso l’intera utenza. Quale volontario e Donatore di Sangue da diversi anni, posso ben dire che, la chiusura o lo spostamento in altri “lidi” del laboratorio analisi di Amantea, comporterebbe non solo GRANDI DISAGGI all’utenza, ma anche un mancato introito per il miglior funzionamento di tutto il Distretto sanitario, che accoglie oltretutto una miriade di persone provenienti anche da paesi vicini che si trovano per di più in un’altra provincia. La chiusura della citato struttura, a parere strettamente personale comporterebbe oltretutto la “disfatta” per tante persone che, appartenenti alla medesima associazioni di donatori di sangue (FIDAS- Gruppo di Amantea) si è prodigata per l’apertura di un probabile punto “fisso” per le donazioni, che a quanto di mia conoscenza è in corso di realizzazione, tramite contatti e richieste unitamente al Direttore del Distretto dott. Tullio LUPI, al quale rivolgo il personale pensiero, affinchè si adoperi con tutte le proprie forze per la NON chiusura del Laboratorio Analisi del Distretto Sanitario di Amantea. Per tale problematica, mi rivolgo a tutti gli attuali Amministratori locali ed in particolare all’amico Sindaco Franco TONNARA nonchè ai componenti di opposizione, che sicuramente, a prescindere da ideologie politiche e/o suggerimenti di svariata natura, sapranno prendere atto di tale “sciagurata” decisione da parte di altri organi governativi e intraprendere adeguate “contromisure” affinchè ciò non avvenga.. Mi auguro anche che l’intera cittadinanza, in tale circostanza e in quelle future riguardanti il bene sociale, sappia essere unita”.

Orbene, a tal punto, viste le dichiarazioni del Direttore generale dell’ASP Provinciale – Dott. SCARPELLI, non resta che pensare alle solite “destabilizzazioni” politiche che spesso, nei nostri territori provocano tensione e ansia nei soggetti in questo caso più bisognosi e non solo e cercano di destabilizzare e distruggere quello che in effetti funziona. Mi auguro che la positiva iniziativa dei Sindaci del comprensorio faccia ancor più chiarezza in merito alla vicenda del Distretto sanitario di Amantea, cosa che mi auguro faccia anche il Direttore del Distretto Amanteano per tranquillizzare ulteriormente gli utenti. Amantea 01-09-2012

Cav. Giovanni LISCOTTI

Leggi tutto... 0

Era il 10 giugno 1940 quando, dal balcone di una piazza Venezia riempita ad arte, come tante piazze di queste elezioni in corso, Benito Mussolini pronunciò il suo discorso più tragico.

Riecheggiano nei documentari la sue parole :”La parola d’ordine è una sola, categorica ed imperativa: Vincere. E Vinceremo!”

E poi le altre terribili parole:” Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra Patria. L’Ora delle decisioni irrevocabili”!

E fu guerra. E perdemmo.

Difficile non sentire riecheggiare quelle parole negli appelli dei politici di ogni livello di ogni ordine e grado.

L’Italia ed Amantea sono confuse come lo erano settantaquattro anni fa quando si entrò in guerra senza volerlo, costretti dalla Germania, con la supponenza degli arroganti, dei gestori del potere, pronti a perdere ancora una volta, pronti a lasciare sui campi la faccia di un popolo e la vita dei soldati, mentre i generali dietro le loro scrivanie continuavano e continuano a percepire alti stipendi senza rischiare.

Tanto si sa come finisce la storia.

I generali saranno sempre tali, i ricchi saranno sempre tali, ed il male sopravviverà cambiando partito o divisa e quelli che pagheranno saranno sempre coloro che non hanno la forza di opporsi a chi decide per essi.

C’è una sola possibilità :il VOTO.

Un voto responsabile, un voto dignitoso, un voto a coloro che vogliono affrontare i problemi di tutti e non soltanto i propri, a coloro che vogliono scendere in prima linea e non salire sul balcone a vedere la piazza osannante, a coloro che vogliono essere degni e riconoscere l’altrui dignità, a coloro che non vanno per fare la differenza tra figli delle galline bianche e figli delle galline nere, a coloro che non vanno per mettere le mani sulla città.

Attenti allora. Attenti ai falsi profeti, attenti a coloro che parlano senza dire nulla, attenti ai bugiardi, attenti a coloro che hanno 3000 voti e non riescono a mettere su una lista, a coloro che sono figli putativi del male e che hanno solo l’obiettivo di essere loro stessi il male, a coloro che credono solo in quello che loro stessi dicono, a coloro che salgono sul cavallo che passa diventando Amazzoni o piccoli Napoleoni e se ne immaginano perfino proprietari, a coloro che hanno una faccia d’angelo ed un animo da diavolo, attenti agli ipocriti, attenti a quelli che vendono i posti di lavoro o danno in posti di lavoro ai figli, agli amici e perfino agli amanti, attenti a coloro che vi riempiono di tasse solo per favorire gli amici.

Amantea ieri come oggi è di fronte ad un momento difficile ed è necessario far la scelta migliore

Auguri Amantea! Scegli il BENE! Di male ce n’è già troppo!

Giuseppe Marchese

Leggi tutto... 0
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy