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Era il 1995 quando il capitano De Grazia morì improvvisamente nei pressi di Salerno, dopo aver pranzato in una stazione di servizio sulla A3, in direzione La spezia, dove avrebbe dovuto arrivare per compiere alcuni accertamenti in merito alle fatidiche indagini.

Dopo 18 anni di dubbi, ora la Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti rassegna una relazione nella quale si afferma con certezza che il capitano De Grazia non è morto di causa naturale.

Ora 18 anni dopo l’ex ex pm della Procura di Reggio Calabria, Francesco Neri, nonché titolare dell'inchiesta sulle navi dei veleni, dichiara “il capitano è stato ucciso” spiegando che tutto questo può essere affermato “alla luce di quanto emerso dalla relazione conclusiva della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti".

Sottolinea Francesco Neri, oggi consigliere della Corte d'appello di Roma, che: "Le circostanze relative alla morte del capitano De Grazia le avevo già segnalate all'allora Presidente della Repubblica, Ciampi, con una relazione in cui, oltre a chiedere l'assegnazione all'ufficiale di una medaglia d'oro al valore militare, affermavo che nella malaugurata ipotesi in cui il capitano di corvetta Natale De Grazia fosse stato ucciso, chi aveva commesso l'omicidio aveva compiuto un'operazione chirurgica per bloccare le indagini, che poi effettivamente registrarono uno stallo essendo De Grazia un insostituibile esperto in questo tipo di indagini. Mi auguro che alla luce dei nuovi elementi emersi dall'indagine parlamentare la Procura di Nocera Inferiore disponga la riapertura dell'inchiesta sulla morte dell'ufficiale, così come invocato dalla famiglia".

Ed ora è un fiorire di articoli che richiamano il capitano De Grazia, al tempo in cui, ancora in servizio presso la capitaneria di porto di Reggio Calabria, iniziò una lunga collaborazione con la Procura reggina di cui faceva parte anche Neri, impegnato nelle indagini su traffico di rifiuti tossici e radioattivi nel mediterraneo.

Tra tutti anche chi ricorda che De Grazia era sulle tracce delle navi dei veleni che venivano utilizzate per inabissare sostanze tossiche. Ed era arrivato a scoprire storie pericolose. Il mistero dei cargo affondati nel Mediterraneo poteva essere risolto.

Natale De Grazia la notte in cui morì si stava recando a La Spezia, porto nel quale doveva fare una serie di approfondimenti, incontrando anche alcune fonti "riservate". A La Spezia, sapeva, essere in porto anche una strana imbarcazione la Latvia, una motonave dell'ex Unione Sovietica, che era stata dei servizi segreti russi.

Scrive la Commissione: "Dell'esistenza di questa nave si dà conto per la prima volta nell'annotazione di polizia giudiziaria redatta dal Corpo forestale dello Stato di Brescia in data 26 ottobre 1995, nella quale si evidenzia che la nave, venduta ad un prezzo superiore al valore reale, avrebbe potuto essere destinata al trasporto di rifiuti nucleari e/o tossico-nocivi". E ancora: "Nell'area portuale di La Spezia è presente la motonave Latvia adibita al trasporto passeggeri, ex-sovietica, giunta nei cantieri Oram prima della caduta del blocco orientale. Nave ritenuta come appartenente ai servizi segreti sovietici (Kgb) (...). Attualmente è ormeggiata alla diga di La Spezia, è stata messa in vendita (forse dal tribunale) ed acquistata da una società Liberiana con sede in Monrovia, tramite un ufficio legale di La Spezia. Da fonte attendibile risulta che il prezzo pagato è superiore di quello del valore reale, e questo fa supporre che potrebbe essere utilizzata come "bagnarola" per traffici illegali di varia natura, in particolare di rifiuti nucleari e o tossico-nocivi (...)".

Un indizio, una strada da percorrere per giungere alla verità? Forse. D’altro canto in Italia siamo abituati ad avere risposte molto tardive. Chi non ricorda il caso delle 81 morti dell’Itavia al quale la cassazione solo pochi giorni fa ha data la risposta finale : missile, da tutti negata!!

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Attuazione della “legge sulla trasparenza”, l’amministrazione comunale di Amantea risponde all’interrogazione presentata nei giorni scorsi dal consigliere di minoranza Antonio Rubino. Ecco il testo della lettera:

“Oggetto: Interrogazione a risposta scritta. Ns protocollo n 1837 del 25.01.2013

Relativamente a quanto formulato nell’interrogazione a risposta scritta esplicitata in oggetto, siamo a comunicarle che, in ottemperanza agli obblighi di pubblicità degli atti imposti dalla normativa vigente, tutti gli atti riconducibili a procedimenti amministrativi, comunicazioni, ecc. sono stati finora pubblicati sul sito web istituzionale nelle sezioni “Albo Pretorio on line” e in quelle riconducibili ai singoli settori; gli atti sono inoltre consultabili nella sezione “Archivio” dei singoli Settori e pertanto sempre accessibili ai cittadini che ne volessero prendere visione.

Nel riconoscere un ruolo importante e fondamentale al principio della trasparenza, cui la Pubblica Amministrazione deve uniformarsi, gli uffici di competenza – in attuazione dell’art. 18 del Decreto Legge 22 giugno 2012 n. 83, convertito in Legge 7 agosto 2012 n. 134 - stanno adoperandosi a pubblicare e ricondurre tute le informazioni, in particolare quelle relative a “concessioni di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari alle imprese e l’attribuzione dei corrispettivi e dei compensi a persone, professionisti, imprese ed Enti privati e comunque vantaggi economici di qualunque genere “ nell’ambito dei dati relativi alla sezione “Trasparenza, valutazione e merito”.

Nel ringraziarla per il sollecito e fattivo contributo, siamo a ricordarle che al termine degli adempimenti necessari ad attivare e gestire la sezione “Trasparenza, valutazione e merito”, tutte le informazioni di cui all’art. 18 del D. L. 83/2012, convertito in Legge 134/2012, saranno consultabili da tutti gli utenti/cittadini in detta sezione.

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Da qualche tempo il comune di Amantea in luogo della resistenza nei procedimenti civili sceglie la linea della transazione. E’ avvenuto anche pochi giorni fa. Ecco la fattispecie che ha indirizzato l’ente verso tale scelta.

La delibera

E’ la numero 7 del 22 gennaio 2013 adottata su proposta del sindaco Tonnara e con il parere favorevole del funzionario dr Aloe

Il fatto.

Il 14 ottobre scorso intorno alla 21,00 circa il dr Ottorino Veltri transitava lungo la SS18, prossimo al civico 181 quando un palo della pubblica illuminazione cadeva sulla Peugeout 508 SW GT targata EI001NF , di proprietà dello stesso dr Veltri

I danni

Il palo danneggiava il cofano ed il parabrezza. I danno venivano quantificati in euro 3895,69

La proposta transattiva

L’avvocato del danneggiato partecipava al comune ( protocollo 819 dell’11.1.2013) proposta di transazione

Le ragioni della transazione

Il comune riconosce la propria responsabilità per l’evento occorso e quindi la opportunità della accettazione della proposta transattiva atteso il risparmio derivante dalla rinuncia al giudizio

L’accordo economico

La transazione è stata accettata sull’importo di euro 3.814,00 cioè 81,69 euro in meno del danno.

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