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Il legale incaricato dal comune di Amantea con delibera n 4 del 9 gennaio avente a titolo “ Costituzione parte civile nel procedimento penale n 1761/2017 RGNR-n 331 RGOP davanti al tribunale di Paola sezione penale”di costituirsi parte civile nel procedimento relativo alla operazione Apa Multiservizi che ha visto a marzo 19 persone ricevere l’avviso di prosecuzione delle indagini stamattina. si è visto accettare la proposta.

A fine mese la seconda udienza.

Resta confermata la richiesta di giudizio abbreviato da parte del comandante Caruso e del Vigile Bazzarelli.

Come noto con la scelta del rito abbreviato c.d. “secco” si ha il divieto di ulteriori acquisizioni probatorie, orali o documentali (tanto che anche le indagini difensive debbono essere presentate immediatamente prima della richiesta di rito, come ricavabile dal nuovo comma 4, secondo periodo, dell’art. 438 c.p.p.), salvo il mero potere di sollecitazione ex art. 441 comma 5 c.p.p. (Cfr. Cass., Sez. IV, sent. n. 51950 del 2016), o il consenso di entrambe le parti per le sole acquisizioni documentali.

In sede di prima udienza sono state presentate altre 3 richieste di giudizio abbreviato sulle quali il competente giudice si pronuncerà preliminarmente nel corso della seconda udienza.

Tra questi due ex dipendenti.

E’ anche noto che se il giudice rigetta la riproposizione di rito abbreviato condizionato (sulla base di una valutazione a seguito di visione del fascicolo del PM), solo al termine del giudizio lo stesso potrà applicare la diminuente del rito qualora ritenga ex post che il procedimento speciale de quo doveva invece essere ammesso in origine (in questo senso Cass., Sez. Un. Pen., sent. n. 44711 del 2004).

Ricordiamo che nel processo sono imputati Fabrizio Ruggiero, Domenico Pileggi, Emma Pati, Emilio Caruso, Giacomino Bazzarelli, Mario Aloe, Claudio Samà, Angelino Romeo e Pino Furfari, Marcello Gregorio Bruno, Gianluca Cannata, Linda Morelli,Anna Concetta Trafficante,Nicola Raso referente,Giuseppe Pino Bazzarelli, Pasquale Lo Cane.

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Ci siamo!

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Gianfranco Suriano sulla vicenda tra l’Associazione Artigiani e Commercianti di Campora e l’amministrazio ne comunale:

 

 

“Ho letto con molta attenzione la nota stampa diffusa in data odierna dall’Associazione Artigiani e Commercianti di Campora e indirizzata all’Amministrazione comunale di Amantea.

La nota stampa esprime tutto il disagio che la comunità camporese oggi vive per effetto di una discutibilissima azione amministrativa posta in essere dalla maggioranza targata Pizzino. Per ragioni di brevità, non entro nel merito delle singole questioni lamentate dai cittadini della popolosa e importante frazione di Campora San Giovanni, questioni gravissime e, peraltro, note a tutta la cittadinanza di Amantea.

Voglio soffermarmi piuttosto su un aspetto che riguarda il rapporto che hanno inteso istaurare il Sindaco, la sua Giunta e tutta la maggioranza con la cittadinanza.

Raccolgo in giro per Amantea e Campora, tra le tante lamentele, quella relativa all’assenza totale di dialogo, di presenza, di confronto tra chi è chiamato ad amministrare e, appunto, la comunità amministrata. E’ voce unanime in Città il fatto che questi amministratori mostrano nei confronti della cittadinanza lontananza e disinteresse verso le problematiche comuni. Il loro interloquire con la comunità è demandato solo a qualche apparizione sui social network attraverso post sui profili personali degli amministratori o a rari comunicati stampa.

E’ questa, evidentemente, una scelta comunicativa, ma non solo, posta in essere dal Sindaco e dalla sua maggioranza di governo all’interno della quale ci sono assessori e consiglieri eletti di cui non si sente più parlare oramai da mesi e mesi, in pratica come se non svolgessero più alcun mandato elettorale.

E’ certo questa una grande anomalia, per lo più in una fase di dissesto finanziario dell’Ente Comune dove il buon senso vorrebbe che amministratori e cittadinanza debbano stringersi in una collaborazione costante per tentare di superare le mille problematiche che attanagliano la Città. Niente di tutto ciò, gli amministratori comunali hanno deciso di chiudersi nelle loro stanze del potere per discutere non si sa di cosa.

E allora diventa inevitabile che il disagio dovuto alle innumerevoli inadempienze amministrative cresca a tal punto che i cittadini diligenti di questa nostra Città si organizzano per discutere, per urlare civilmente anche la loro rabbia, per chiedere conto del lavoro svolto da Pizzino e dalla sua maggioranza. Mi sembra un fatto assolutamente democratico, del tutto normale in una comunità civile che si definisce tale.

E come rispondono gli amministratori della Lista Azzurra dal chiuso delle loro stanze ai cittadini che si organizzano per discutere dei problemi che ogni giorno devono affrontare? Non andando incontro a questa esigenza di partecipazione democratica ma gridando ai gilet gialli e minacciando di riferire (immagino alle Forze dell’Ordine) eventuali azioni ingiustificabili.

Bene, il classico atteggiamento di chi pensa di essere onnipotente perché eletto, di chi pensa che la gestione del potere vada esercitata e manifestata in modo assolutamente autoritario perché tale atteggiamento affievolisce ogni velleità democratica di partecipazione e di verifica sulla gestione pubblica.

Cari amministratori comunali, gli artigiani e i commercianti di Campora San Giovanni con la loro dignitosissima iniziativa hanno messo a nudo, non solo la vostra totale incapacità a governare una Città importante come Amantea, ma soprattutto l’idea che avete di democrazia che grazie al cielo non trova più riscontro da anni nella stragrande maggioranza di chi vive ad Amantea e Campora.

E’ stata questa una grande lezione impartita dagli artigiani e dai commercianti di Campora agli amministratori della nostra Città. Dalle lezioni di solito s’impara ma ho l’impressione che anche questa volta gli amministratori tireranno dritto sulla strada dell’inedia.

Amantea, 12/1/2019                                  Gianfranco Suriano  

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Riceviamo e pubblichiamo :

E' imbarazzante quanto tutti gli eventi- e sono molti- drammatici e scandalosi passino inosservati. 

E' senz'altro una caratteristica del Bel Paese farsi scivolare le cose addosso, come se niente fosse, come se ci fosse sempre un'alternativa migliore a quella appena persa.

E' davvero straziante constatare il menefreghismo diffuso rapportato alla gravità della condizione generale.

Questo discorso si distacca dalle vicissitudini politiche che si sono succedute negli anni- dalle inchieste, alle storie di mafia, ai vari commissari che hanno fatto visita al municipio- poiché l'attenzione va alla base del sistema politico: la società.

Purtroppo Amantea è, al momento, la tipica cittadina del sud Italia: omertosa, in crisi profonda, dove tutto va secondo il volere di Alcuni, dove tutto rimane fermo, basta che ognuno sia in condizione di tirare l'acqua al suo mulino.

Vedo tutti felici e contenti, soddisfatti di un carnevale irriconoscibile rispetto a qualche anno fa, di un programma estivo inesistente, di un teatro con le porte sbarrate, di un Palazzetto dello Sport che fa da spaventa passeri per i campi nei dintorni.

Soddisfatti di un Polo scolastico altamente disorganizzato, dove i ragazzi sono costretti a spartirsi le aule e chiudere i laboratori per far posto a nuove classi.

Soddisfatti di un luogo fondamentale per la formazione dei ragazzi mandato in disgrazia dalle gestioni insulse degli ultimi anni.

Quella scuola, che speravo fosse l'unica cosa ancora a resistere al degrado, ha perso ogni sua potenzialità, mandando i ragazzi- appena diplomati senza nessuna preparazione morale- ad affrontare un mondo assolutamente più complesso di qualche decennio fa.

Eppure ci sono molti giovani interessanti, molti dei quali sono anche impegnati in manifestazioni e progetti che invece di essere incentivate vengono trascurate.

Servono dei piccoli segnali- che ci sono- ed è necessario che la gente sia spinta ad apprezzarli, o almeno a prenderli in esame e certamente anche disapprovare.

Quello studente comune rimane deluso ma speranzoso.

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