Che pena mi fa nell’apprendere che alcuni ragazzi di appena 15 anni siano finiti in galera perché ladri. Dio mio come siamo caduti così in basso! A 15 anni perché ladri e banditi è una cosa molto strana e che io non riesco purtroppo a comprendere. A 15 anni io giocavo con un pallone di pezza. Andavo in giro per le strade a far rullare un cerchio di ferro ricavato da un vecchio braciere. Nelle belle giornate giocavo allu “Strumbulu” che avevo comprato in un negozio della Calavecchia o con la mazza di legno alla lippa. Giocavo a mosca cieca o con le carte napoletano a mazzetto. Potevo perdere alcuni bottoni che strappavo dai pantaloni o dalla giacchetta. A volte a guardie ladri, ma per finta. Ora devo apprendere che a 15 anni non si gioca più come una volta insieme ai compagni del quartiere, non si va a scuola e studiare, ma si sta insieme per fare del male, per terrorizzare i compagni del quartiere, per derubarli, per picchiarli. I ragazzini arrestati e condotti in galera avrebbero dovuto andare a scuola e studiare. Invece marinavano la scuola e terrorizzavano i coetanei. Li costringevano a spogliarsi e consegnare loro non solo i pochi spiccioli che avevano in tasca, ma anche gli orologi, i telefonini, gli smartphone, le felpe e le scarpe griffate che poi andavano a vendere. I malcapitati spesse volte erano costretti a rientrare nelle proprie case in mutande o solo con i pantaloni. Siamo questa volta a Milano e non alla periferia di Napoli o a Scampia. La baby gang agiva nei pressi della Metropolitana Bisaglie quasi sempre nelle ore pomeridiane. Dopo vari appostamenti gli uomini in borghese della Questura di Milano sono riusciti a cogliere in flagrante due membri della baby gang che seminavano il terrore all’uscita del metrò. Sono due ragazzini di appena 15 anni, italiani, che frequentano ancora la scuola media e arrestati con la grave accusa: tentata rapina in concorso e poi portati al carcere Beccaria, che è un carcere minorile. Tutto nasce da diverse segnalazioni raccolte dalla Questura milanese dove venivano segnalati diversi raid ai danni di ragazzini della zona di Biaggio, aggrediti e rapinati all’uscita del metrò. La baby gang si appostava all’uscita del metrò e quando individuava qualche ragazzino isolato subito entrava in azione cogliendo di sorpresa il povero malcapitato che veniva trascinato tra le auto parcheggiate e poi costretto a consegnare con le buone o con le cattive denaro e cellulare. Se si ribellava veniva scaraventato a terra e picchiato con calci e pugni. Ma questa volte è andata male alla baby gang. Gli agenti in borghese bloccano i quindicenni e consegnano al malcapitato i soldi e il cellulare che gli avevano rubato. La baby gang era composta da ragazzini che ancora, malgrado l’età, frequentano la scuola media. A quell’ora si dovevano trovare a scuola ma saltavano puntualmente le lezioni malgrado le madri li accompagnassero a scuola ogni giorno, regolarmente. Invece di studiare e stare in classe, preferivano stare all’aperto e fare la vita di delinquenti.