Cari amici, oggi pigliando spunto da una nota canzone di Lucio Dalla e per divertirmi e distrarmi un po’, vi voglio parlare di un “fattariellu” curioso per riderci un po’ sopra. Per Lucio Dalla la grossa novità era che per il nuovo anno ci sarebbe stato tre volte Natale, ci sarebbe stato mangiare per l’intero anno, che i preti si sarebbero potuti sposare ma soltanto ad una certa età. Tutto questo, però, Lucio se lo era inventato, per riderci sopra e per far dimenticare evidentemente le cose brutte che accadevano giornalmente nel mondo. E quale sarebbe questo “fattariellu” curioso ripescato nei meandri della mia memoria che mi ha riportato indietro nel tempo agli anni del dopo guerra? Camminando per Corso Mazzini, la via principale della città di Cosenza, fui attratto da alcuni cartelli pubblicitari affissi alle eleganti vetrine di alcuni negozi:- Extra Sale, Super Sale, 4 Sale -. Mi sono fermato, ho preso il telefonino, ho scattato alcune foto e mi son messo a ridere a crepapelle come si suol dire. Se qualche passante non distratto ha osservato la scena certamente avrà detto:- Ma quello è nu scemu. E’ vero, ai suoi occhi sono passato per un ciuotu e nu scemu. Uno che ride a crepapelle davanti ad un negozio deve essere evidentemente un pazzo. Non ci sono altre spiegazioni. Non potrà mai capire cosa ho provato dentro di me nel vedere quei cartelli con la scritta “Sale”. Già, oggi ci crediamo di essere tutti bravi e intelligenti, tutti facciamo finta di conoscere le lingue, al telefonino rispondiamo “Hello” e “O.K.”, al computer usiamo il Desk Top, Messenger, Facebook, Whats App, etc. Tutto questo oggi, ma ieri? Nell’immediato dopoguerra io e mia madre raggiungemmo il mio papà negli Stati Uniti d’America che lavorava in una miniera di carbone, The Ebensburg Coal Mine Company, in Colver, un paesino dello Stato della Pennsylvania. Era un paese piccolo e per andare a fare la spesa settimanale nelle cittadine vicine necessariamente dovevi prendere la macchina. Lungo il tragitto mia madre osservava attentamente il paesaggio, molto diverso dal paesaggio calabrese, per coglierne ogni piccola sfumatura e si soffermava a leggere a suo modo i diversi cartelli affissi ai muri delle case. Un giorno mi disse:- Frank, ( non ero più Ciccio, in America avevo cambiato nome ) in America vendono sale dappertutto. Da noi, in Calabria, il sale si vende esclusivamente nelle rivendite di Sali e Tabacchi perché è Monopolio di Stato. E te ne danno pure 4 pacchetti -. La mamma si era soffermata ad un cartello dove c’era scritto “4 Sale”. Oggi ci facciamo tutti “ Sbierti” perché sappiamo che quella scritta vuol dire “Si vende”, ma io sto parlando del lontano 1948 e mia madre aveva frequentato appena la seconda elementare e non poteva conoscere le preposizioni ed i verbi. Per lei e per noi emigranti allora “Sale” era il sale da cucina che serviva per condire le pietanze.