“Gli Stati Uniti condannano i raid dei servizi di sicurezza di Maduro e l’arresto di Roberto Marrero, capo di Gabinetto del presidente ad interim Juan Guaidó”. La condanna contro l’ultima azione del regime di Nicolás Maduro arriva immediata, via Twitter, dal segretario di Stato americano, Mike Pompeo. Il presidente ad interim del Venezuela, Juan Guaidó, ha denunciato che alle 2 del mattino, ora locale, il suo capo di Gabinetto, Roberto Marrero, è stato arrestato in un blitz compiuto dagli agenti del servizio di intelligence venezuelano Sebin a Caracas. Gli agenti hanno arrestato – e rilasciato qualche ora dopo – anche Sergio Vergara, capogruppo in Parlamento del partito Voluntad Popular, al quale appartiene Guaidó.
Arresti arbitrari, perquisizioni e intimidazioni con cui il regime di Maduro continua a fare pressione sull’opposizione venezuelana, inviando al contempo un messaggio alla società civile: tutti sono in balia al regime, anche i personaggi più esposti pubblicamente, a livello nazionale e internazionale.
Una situazione che finalmente preoccupa anche all’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet. In un comunicato, l’ex presidente del Cile ha dichiarato che “l’importanza e la gravità della crisi alimentare, nelle cure sanitarie e nei servizi di base non è stata riconosciuta da Nicolás Maduro e questo ha fatto sì che le misure adottate siano risultate insufficienti”.
“I diritti economici e sociali si sono deteriorati in modo drammatico dal luglio del 2018 – ha aggiunto Bachelet – e le popolazioni più vulnerabili, come i bambini, le donne incinte, gli anziani e le popolazioni indigene sono stati particolarmente colpiti […] il sistema sanitario continua a deteriorarsi, con un impatto molto significativo sulla mortalità materna ed infantile […] più di un milione di bambini non vanno più a scuola, principalmente perché i genitori non sono in grado di fornire loro una prima colazione, i programmi di alimentazione scolastica non funzionano, manca il trasporto pubblico e mancano anche i docenti”. Bachelet ha ricordato che più di 3 milioni di venezuelani sono emigrati a causa della crisi e che “la scarsità di acqua, di gas naturale e il collasso del trasporto pubblico continuano causare danni a molte persone e, insieme all’iperinflazione, generano condizioni economiche estreme che hanno provocato migliaia di proteste sociali”.
Il presidente del Parlamento, Antonio Tajani, ha scritto su Twitter che “la detenzione arbitraria del capo di gabinetto del presidente Juan Guaidó è un altro colpo alle libertà fondamentali del popolo del Venezuela da parte del regime. Condanno fortemente questa azione. Deve essere liberato immediatamente!”.
Invece il governo italiano si mantiene “neutrale”, nonostante ci siano quasi 200mila di cittadini italiani residenti in Venezuela e più di 2 milioni di venezuelani di origini italiane.
Per Matteo Perego, deputato di Forza Italia, Roma deve prendere posizione al più presto. Con un tweet ha invitato al Movimento 5 Stelle e la Lega a rompere il silenzio: “Preoccupa l’arresto del capo di gabinetto del presidente Guaidó. Il governo italiano prenda immediatamente posizione e richieda ufficialmente il rilascio di Roberto Marrero. In Venezuela è crisi umanitaria e di diritti. Impossibile voltarsi dall’altra parte”.
fonte notizia formiche.net