Sono innegabili i progressi realizzati negli ultimi anni nella lotta contro i tumori al seno.
Le nuove metodiche di imagining e la risonanza magnetica mammaria, sempre più accurate e precise, consentono di individuare un tumore mammario anche quando la lesione è di pochi millimetri e l’aggressività del tumore è ancora bassa e con rischio di metastatizzazione inesistente.
Pur tuttavia si stima che in Italia siano diagnosticati ogni anno oltre 46 mila nuovi casi di carcinoma mammario.
Statisticamente un carcinoma ogni 1304 abitanti. Ad Amantea se tale percentuale fosse rispettata avremo ogni anno 10-11 carcinomi mammari.
Il problema è che solo una diagnosi precoce è in grado di far ottenere altissimi successi nella lotta contro tumore al seno.
Una diagnosi che appare impossibile qui nel nostro poliambulatorio dove per avere una mammografia occorre un tempo inaccettabile e tale che in presenza di una lesione tumorale già presente questo ritardo significa un rischio altissimo di diffusione.
Ed allora si impone che sia ridotto a pochissimi giorni se non in tempo reale.
Continuare con tempi lunghissimi ed inaccettabili è una vera e propria lesione al diritto alla salute.
Il prof. Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e Presidente Nazionale della Lilt (Lega Italiana per la lotta contro i tumori),nel mentre evidenzia un aumento avutosi negli ultimi sei anni di incidenza del tumore al seno del 14% ed anche delle percentuale pari al 29% del tumore del seno tra i 25 ed i 44 anni di età, sollecita l’attenzione suo fattri di rischio. E tra questi:
-la scarsa attenzione alle giovani donne rispetto alle quali oggi si ritiene che un menarca precoce esponga l’epitelio ghiandolare mammario, per un tempo più lungo dell’usuale, all’azione proliferativa degli estrogeni, aumentando il rischio di tumore.
- il fatto che non si spinge abbastanza per favorire l’allattamento al seno che è associato invece ad un rischio ridotto.
- il rapporto inversamente correlato tra l’età della prima gravidanza ed il rischio di sviluppare carcinoma mammario è
- la inosservanza della dieta mediterranea che riduce l’incidenza dei tumori, mentre, al contrario, una alimentazione ricca in grassi animali e povera di fibre vegetali si associa ad un aumentato rischio di sviluppare la neoplasia.
-i fattori di rischio familiare legati anche ai molto famosi, ultimamente, BRCA-1, localizzato sul cromosoma 17, e BRCA-2, localizzato sul cromosoma 13, portati alla fama mondiale da Angelina Jolie.
Ma forse con la Bernaudo qualcosa di nuovo sta per avverarsi.