“Le due norme approvate ieri (10 giugno, ndr) in Aula alla Camera, che prevedono una l’aumento al 20% dell’arancia nelle bevande vendute con il nome dell’arancia e l’altra l’utilizzo di dispositivi di chiusura più sicuri per l’olio usato negli esercizi pubblici, sono importanti per la tutela del Made in Italy e dimostrano come l’agroalimentare sia centrale nell’azione legislativa.
Il voto è testimonianza di un grande lavoro di squadra fatto in collaborazione tra Governo e Parlamento. Con l’intervento sulla percentuale di frutta nelle bevande, mettiamo in condizione la filiera agricola e quella alimentare di trovare una sempre maggiore collaborazione, in un’ottica di sistema.Con la norma antirabocco tuteliamo una grande produzione come l’olio d’oliva italiano che è sempre più spesso oggetto di contraffazioni e deve essere salvaguardato”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali,Maurizio MARTINA, commentando il voto di martedì 10 giugno in Aula alla Camera della legge Comunitaria nell’articolo riguardante “Disposizioni in materia di bevande a base di succo di frutta” e in quello relativo a “Disposizioni in materia di qualità e trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini”.
Relativamente all'intervento normativo sulle oliere in uso negli esercizi pubblici, si registra anche una presa di posizione di Coldiretti nazionale. Eccola (la nota stampa ufficiale porta la data dell'11 giugno 2014): "È importante lo stop alle oliere truccate nei ristoranti che potranno servire l’extravergine solo in bottiglie dotate di tappo antirabbocco per evitare che possano essere “allungate” o addirittura riempite ex novo con prodotti che non hanno nulla a che vedere con quello originario. È quanto afferma il presidente della ColdirettiRoberto Moncalvonel commentare positivamente l’emendamento approvato sul tappo “antirabbocco” alla legge Comunitaria in discussione nell’aula della Camera che ha anche approvato l’aumento del contenuto minimo di succo di frutta nelle bibite gassate dal 12 al 20 per cento. Nel rispetto della normativa comunitaria l’Italia non ha rinunciato questa volta a svolgere il ruolo di leader nella tutela della qualità e della sicurezza alimentare in Europa, ha affermato il presidente della Coldiretti nell’apprezzare la decisa svolta dell’Esecutivo che si è dimostrato vicino agli interessi reali delle imprese agricole e dei consumatori. Si tratta di salvaguardare prodotti base della dieta mediterranea come l’olio di oliva e la frutta che - sottolineaMoncalvo- offrono un contributo determinante alla salute dei cittadini e sono realtà produttive da primato nazionale che possono offrire importanti sbocchi occupazionali nel Mezzogiorno in cui più duramente si sta facendo sentire la crisi. La norma approvata prevede che – sottolinea la Coldiretti - gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato in etichetta. Un deciso stop alle truffe e agli inganni viene dunque posto dalla legge comunitaria che - continua la Coldiretti - ha anche innalzato la percentuale di succo di frutta nelle bibite gassate prodotte in Italia. È stata sconfitta - sostiene la Coldiretti - la lobby dei furbetti dell’agroalimentare che fanno affari con le aranciate senza arance e cercando di spacciare in ristoranti, pizzerie, mense e bar come extravergine italiano prodotti che nulla hanno a che fare con la realtà produttiva nazionale. Negli ultimi trent’anni - conclude la Coldiretti - il frutteto italiano si è ridotto del 28 per cento ed oggi può contare su appena 321mila ettari coltivati a melo, pero, pesco, albicocco, arancio, limone e agrumi e piccoli frutti ai quali si aggiungono 1.110.706 ettari coltivati ad ulivo anche essi in forte calo"