Bolzano. A montare sull’auto il sistema elettromeccanico un altoatesino.
“Aveva pagato parecchie centinaia di euro per installare un sistema di difesa dagli autovelox degno di un film di James Bond. Bastava un pulsante, ben visibile all’interno dell’abitacolo della sua Skoda sport, per far girare la targa rendendola invisibile alle telecamere e agli occhi di potenziali inseguitori.”
Pensava di non essere visto e lo usava con nonchalance .
Ed invece il meccanismo ha sollecitato la curiosità di un agente della Polstrada di Treviso che in A4, vicino a Bergamo, e fuori dal servizio, l’ha iniziato a inseguire.
“Le due auto hanno sfrecciato a circa 170 km/h una dietro l’altra fino a quando l’agente non è riuscito a leggere le cifre della targa che era appena stata rialzata”.
Da qui l’indagine, effettuata da lui e dai suoi colleghi della stradale di Treviso, una indagine che ha portato a identificare il guidatore (intravisto in corsa) e la sua residenza.
L’uomo è stato identificato e fermato dai colleghi di Bolzano che hanno scortato l’auto in caserma scoprendo il meccanismo.
Dietro il portacenere il meccanismo di comando.
La denuncia un passo obbligato .