Cosa non si fa per essere promossi o quantomeno per non essere bocciati.
13 ragazzi, di cui uno solo maggiorenne, diventano hacker , violano il registro informatico e modificano i voti.
Ma alcuni insegnanti se ne accorgono perché avevano registrato su carta i voti poi trascritti informaticamente e denunciano tutto al preside.
Delle indagini si è occupata la Polizia postale di Bologna con il coordinamento della Procura per i Minorenni dell’Emilia-Romagna.
Risultato 13 denunce per aver ‘hackerato’ le password del registro informatico con programmi installati sui computer di una scuola.
In sostanza nei pc erano stati installati particolari software, del tipo keylogger, idonei a carpire le credenziali utilizzate dai docenti per accedere ai rispettivi account professionali.
I giovani, una volta entrati nel sistema, modificavano le valutazioni, ma in modo da non destare particolari sospetti.
Aggiungevano, infatti, frazioni di punto o al massimo un punto decimale, agevolando, in caso di palesi insufficienze, i recuperi delle medie.
Ora risponderanno dei reati di frode informatica e falsificazione di atti pubblici.
Alla sanzione penale si aggiungeranno i provvedimenti di natura disciplinare della direzione scolastica interessata.
I fatti si riferiscono all'anno scolastico 2013-2014.
Protagonisti sono stati 5 studenti emiliani, tutti minorenni tranne uno.
Ma il primo gruppo sarebbe stato aiutato in vari modi da altri 8 ragazzi.
Ricorda la Polizia Postale che “Le pene previste vanno da due a sei anni per la frode informatica aggravata e fino a quattro anni di reclusione per il reato di falsità materiale commessa da privato”.
Per rispettare la privacy degli studenti minorenni la Polizia postale ha deciso di non diffondere il nome della scuola e del Comune interessato.