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I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli.

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Si impone una premessa che è quella di chiarire chi sono gli imbecilli: “imbecille è chi, per difetto naturale o per l’età o per malattia, è menomato nelle facoltà mentali e psichiche. Si usa nei confronti di chi si mostra poco assennato o si comporta scioccamente, senza garbo, da ignorante, in modo da irritare”.

 

Se lo avesse detto una persona normale, non solo gli imbecilli, ma anche i tantissimi qualunquisti ipocriti che ne sono la naturale corte ed il fondo da cui questa specie trae alimento e vita, avrebbero posto in atto una rivoluzione sociale, invocando un finto diritto di parola, una finta libertà di espressione e tante altre fesserie simili.

Il fatto che lo abbia detto Umberto Eco ci mette al sicuro e ci garantisce una sorta di impunità dai pericolosi attacchi degli imbecilli e dei loro parenti prossimi e/o vicini di casa.

Parlando all’Università di Torino Eco ha detto “Prima ( gli imbecilli) parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l'invasione degli imbecilli". Inarrestabile

Secondo Eco, il web promuove “lo scemo del villaggio a detentore della verità” e favorisce con scarse possibilità di difesa il proliferare di bufale. In questa ottica è la più grande arma per la ineducazione .

E in proposito ha affermato anche che il ruolo dei giornali in tal senso è importante perché dovrebbero “filtrare con équipe di specialisti le informazioni di internet perché nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno".

Poi, Eco riferendosi al fenomeno della copiatura dal web,ha suggerito ai giornali di “dedicare almeno due pagine all'analisi critica dei siti, così come i professori dovrebbero insegnare ai ragazzi a utilizzare i siti per fare i temi”.

Un piccolo esempio di questa imbecillità la rileviamo quotidianamente nei post successivi agli articoli del web, in taluni dei quali, e spesso nascosti da pseudonimi, si oltraggia e si porta violenza, ignorando o facendo finta di ignorare che la Polizia Postale,a richiesta di un quasiasi cittadino che espone querela, ben può risalire alle generalità esatte che sono solo apparentemente nascoste dagli pseudonimi .

 

Il Mattino ha postato un sondaggio dal titolo: Umberto Eco: «I social e Internet hanno dato diritto di parola agli imbecilli». Ha ragione?.

Ecco i risultati:

SI                    85,4 %

NO                   13,9%

NON SO             0,7%

Secondo voi in quale percentuale si nascondono gli imbecilli?

Ultima modifica il Venerdì, 19 Giugno 2015 09:53
Redazione TirrenoNews

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