Indimenti cabile Alfredo Luberto, ex don Alfredo Luberto, già presidente del Consiglio di amministra zione del “Papa Giovanni” di Serra d’Aiello.
Parliamo di uno che è stato condannato definitivamente a cinque anni di reclusione per associazione a delinquere, appropriazione indebita e abbandono di incapaci giacchè alcuni reati si sono prescritti.
Di uno che è stato recentemente condannato ad 1 anno e 10 mesi di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali, all'inabilità all'esercizio di un'impresa commerciale ed all'incapacità all'esercizio di uffici direttivi per dieci anni per bancarotta fraudolenta.
Serve poco affermare come hanno fatto i suoi legali che Alfredo Luberto abbia ”compreso il disvalore delle proprie azioni e abbia iniziato un percorso di ravvedimento morale e spirituale, mutando il proprio stile di vita e dedicandosi in particolare ai profughi e ai poveri”.
Resta, infatti, incredibile crederci se solo si ricorda che tra i poveri, i disperati, i derelitti ci sono le centinaia e centinaia di ex lavoratori dell’ Istituto Papa Giovanni XXIII, la Fiat del Sud, rimasti senza lavoro proprio grazie ( anche) ad Alfredo Luberto, presidente del Consiglio di amministrazione del “Papa Giovanni”.
Ma la misericordia invocata da Papa evidentemente esiste se è vero che Alfredo Luberto è stato affidato in prova ai servizi sociale per scontare il residuo della pena comminatagli.
Ora lui proprio perché sospeso a divinis dal vescovo di Cosenza monsignor Nunnari potrà dimostrare quanto si sia pentito e potrà dedicarsi ai poveri ed ai derelitti vivendo anche lui da povero.