Direttore carissimo
Come ben sai il 3 maggio u.s. alla Camera dei Deputati alla presenza del Presidente On. Laura Boldrini nel Salone della Regina è stato ufficialmente messo il ritratto della mia carissima maestra di quinta elementare nonché Sindaco del mio paese natio, eletta Sindaco nel lontano marzo 1946, accanto alle altre donne che per la prima volta hanno ricoperto una carica istituzionale. Ora tutti ne parlano e si prendono meriti che non hanno. Si pavoneggiano e parlano di un evento eccezionale da loro ardentemente voluto e desiderato. Non hanno evidentemente letto i miei libri e gli articoli apparsi anche su Tirreno News. E non è la prima volta che il mio piccolo paese assurge agli onori della cronaca. Basta leggere “La Stampa” di Torino del 23 maggio 2009 quando il mio nome compare in prima pagina del giornale “L’aspettativa fa candidare il poliziotto”, perché sono stato l’unico in Italia ad aver segnalato il grave scandalo ai danni dello Stato: poliziotti, forestali, agenti di polizia penitenziaria affollavano le liste elettorali .Ora quei signori che sanno usare alla perfezione il copia ed incolla hanno altri argomenti da discettare. Sono pronti? Via. Dateci sotto.
Pubblicai il mio primo libro su San Pietro in Amantea nel lontano 1983 e nella Premessa scrissi:- Non era dunque vero che San Pietro in Amantea non avesse una storia, anche se gli storici ed i libri scolastici non ne hanno mai parlato. I fatti marginali, i piccoli fatti locali, per la loro semplicità non ebbero la fortuna di assurgere a dignità di documenti-. E così anche l’elezione a Sindaco di una donna nel lontano 1946 ben presto venne dimenticata. Certamente non venne da me dimenticata. Sono stato alunno di quinta elementare della cara ed indimenticabile Sindaco del mio paesello e poi collega nelle scuole elementari statali di San Pietro in Amantea. Ecco cosa ho scritto a pag. 25 della “Storia di San Pietro in Amantea” quando parlo dei personaggi del luogo:-Donna Ines Nervi, insegnante elementare. Primo Sindaco del Comune dopo la caduta del fascismo. Una delle prime donne elette in Italia a ricoprire carche pubbliche-. A Pag.53 “Sindaci del Comune di San Pietro in Amantea” al N.9 c’è il nome di: Ines Nervi in Carratelli dal 1946 al 1951. A Pag. 75 – Il 24 marzo 1946 si vota per la prima volta dopo il ventennio fascista per eleggere democraticamente l’Amministrazione Comunale. Vince la lista capeggiata dalla Sig.ra Nervi Ines sconfiggendo la lista civica della “Stella”. A Pag.139: 31 Marzo 1946: Insediamento Consiglio Comunale-“ nella vita amministrativa del Comune ovvero uno squarcio di Storia paesana del tutto dimenticata. “ Il Commissario Prefettizio, su nome di Sua Altezza Re Umberto di Savoia, Principe di Piemonte, Luogotenente generale del Regno (ancora c’era la Monarchia) noi Commissario Prefettizio del Comune di San Pietro in Amantea, visto l’esito delle elezioni amministrative tenutesi il 24 marzo 1946, D.L.L. 7 gennaio 1946, N.1, sono state espletate, avuta la prova che gli eletti sanno leggere e scrivere, Dichiariamo costituita l’Amministrazione Comunale del Comune di San Pietro in Amantea nei seguenti: Magnone Michele, Gagliardi Pasquale, Mazzotta Francesco, Gagliardi Francesco, Perri Giuseppe, Arella Giacomo, Launi Vincenzo, Caruso Salvatore, Porco Pasquale, Nervi Ines, De Luca Pasquale, Sconza Alessandro, Lucarelli Vincenzina, Policicchio Ottavio. Porco Gallina Michele, insediandone il relativo Consiglio Comunale. Nel libro “San Pietro in Amantea dal 1933 al 2002” a Pag. 318 c’è un capitolo “L’angolo della poesia”. Sono tre poesie che ci ha lasciato l’indimenticabile applicato di segreteria del Comune, in arte Fra Limone, il Cav. Don Gaetano Nesi. La prima è del 1946 scritta dopo le elezioni amministrative del 24 marzo. A quella competizione aveva partecipato attivamente anche il fabbro mastro Alfonso Lorelli. Antonio Paladino era il suo aiutante: tirava il mantice nell’officina e picchiava forte la mazza sull’incudine. Il simpatico e bravissimo fabbro, mastro Alfonso, confezionava vanghe, zappe, accette, picconi e vomeri per i contadini del luogo. Paladino batteva forte la mazza sull’incudine e il ferro arroventato prendeva forma. Martello e mazza picchiavano con suono festoso e le faville schizzavano in tutti i versi. Pasqualino, invece, era il caro ed indimenticabile Don Pasquale Policicchio, farmacista del luogo, il quale, anche lui, aveva partecipato attivamente alla competizione elettorale del 1946 ( ancora non si era trasferito a Cosenza con tutta la famiglia) e si era presentato con la lista “Stella”, antagonista della lista della Democrazia Cristiana capeggiata dall’Ins. Ines Nervi in Carratelli. Ecco alcuni versi: Il fabbro zoppicante (camminava zoppicando per infermità) il cervello si rovente./ Se la da con Paladino che non votò per Pasqualino./ E risponde Paladino: Mastro Alfò / Ma la Stella è stata pazza./ E ripiglia con la mazza. A Pag. 247 c’è la descrizione del nostro comune dopo la caduta del fascismo. Articolo pubblicato su Tirreno News il 6 maggio u.s. A Pag. 255 è riportato un volantino con la data del 27 novembre 1946, dopo alcuni mesi delle avvenute elezioni amministrative, che ha per titolo: Pronto? Chi parla? Fra Limone. Fra Limone risponde agli articoli anonimi apparsi su “Italia Libera” e su “La voce del Popolo” alcuni giorni prima. L’articolista anonimo aveva attaccato la Sig.ra Ines Nervi, Sindaco, insegnante elementare, lamentandosi che i ragazzi che frequentavano la sua classe non volevano più andare a scuola perché la Maestra li trascurava e dedicava tutto il suo tempo alle cose del Municipio. Veniva accusata che si assentava spesso dalla scuola ed i ragazzi o erano abbandonati a se stessi oppure erano costretti ad andare in altre classi con altri insegnanti. Infatti il titolo del secondo articolo è molto preciso:-O si fa il Sindaco o la Maestra- Ma la buona e dolce maestra donna Ines cercava di fare prima la Maestra e poi il Sindaco. Ancora i veleni della sconfitta subita dalla lista “Stella”non si erano sopiti. L’articolista non si era firmato, dunque, per Fra Limone era una persona la più trista e spregevole. L’apostrofava dicendo che aveva perso la memoria e quindi era necessario, come le automobili, una messa a punto del suo cervello un po’ sfasato. E quello che dovrei scrivere io oggi nei confronti di quelle persone che cercano in tutti i modi di attribuirsi il merito di aver segnalato alla Presidente della Camera che anche San Pietro elesse nel lontano 1946 un Sindaco donna e di aver portato agli onori della cronaca il nostro paese. La segnalazione è solo mia e Tirreno News pubblicò un articolo il 12 novembre del 2016 in risposta ad un articolo apparso su “Il Quotidiano” in cui si affermava che la Presidenza del Consiglio aveva deciso di onorare il ricordo delle prime dieci sindachesse italiane elette nel lontano 1946 con una targa celebrativa. Era stata dimenticata, perché nessuno di quelli che oggi si pavoneggiano, aveva segnalato che anche il nostro paese nel lontano 1946 elesse una sindachessa: l’Ins. Ines Nervi in Carratelli. Dunque anche per il mio piccolo paese il 31 marzo 1946 rappresenta negli annali della vita amministrativa una data storica e l’amico Silvio Clemente dopo aver letto l’articolo così commentò- Bravo il mio amico professore a ricordarcelo-. E Argia Socievole:-Concludo ringraziando il maestro Gagliardi per la segnalazione da cui è iniziato tutto il circolo virtuoso e che ha portato agli onori della cronaca il nostro paesino per una cosa nobile e non per discussioni che lasciano solo l’amaro in bocca-.