Ancora scandalo nella Regione Sicilia.
La procura di Palermo ha avviato un’indagine su Edy Tamajo, 41 anni, neodeputato dell’Assemblea Regionale Siciliana, con l’accusa di aver comprato parte dei 14 mila voti ottenuti a 25 euro l’uno.
L’indagato,candidato con Sicilia Futura che appoggiava Fabrizio Micari, domenica scorsa è risultato il più votato nelle liste palermitane ed il terzo con più consensi in tutta la Sicilia, ha quindi ricevuto da parte delle forze dell’ordine un avviso di garanzia con un supplemento di perquisizioni e sequestri.
Nello specifico, il reato ipotizzato a carico di Tamajo si tratta di associazione per delinquere finalizzata alla compravendita di voti e corruzione elettorale.
Coinvolte anche altre tre persone già identificate e localizzate nella parte sud-orientale del capoluogo siciliano: si tratta di Giuseppe Montesano, Cristian D’Alia, Nicolina D’Alia.
L’accusa è quindi legata ad un reato legato alla politica e a questa tornata elettorale, a differenza dell’altro neo eletto Cateno De Luca ai domiciliari per evasione fiscale e quindi per fatti precedenti alle regionali.
La Bindi presidente della commissione antimafia, a ridosso di un convegno organizzato da Libera contro le mafie ha detto “Il caso Tamajo preoccupa molto, perché il vizio della corruzione del voto di scambio, l’uso improprio del consenso, sembra attraversare in modo bipartisan le forze politiche.
La notizia è sicuramente preoccupante ; non è infatti una buona possibilità di partenza per il presidente Musumeci, che merita una condizione migliore per amministrare bene quella regione, che ha tanto bisogno di un buon governo.
Si conferma la necessità di un impegno maggiore delle forze politiche nel selezionare la classe dirigente e nel trovare i modi per ricercare il consenso.
Anche perché in quella terra le politiche clientelari sono sicuramente un vettore per la mafia”
Claudio Fava, candidato della sinistra alle elezioni del 5 novembre scorso in Sicilia, a poche ore dalla notizia dell’avviso di garanzia per voto di scambio che ha raggiunto Edy Tamajo, ha dichiarato “Tamajo, uomo di Cardinale (artefice della campagna elettorale del Pd, figlio di Totò, democristiano di nascita e due volte ministro delle telecomunicazioni nei governi D’Alema), eletto con il centrosinistra con 25 euro a voto. E secondo Orlando, Micari e Faraone mi sarei dovuto alleare con questi personaggi?».
E Sonia Spallitta, dirigente regionale di Rifondazione comunista e candidata all’Assemblea regionale siciliana nelle ultime elezioni dice «De Luca e adesso anche Edy Tamajo. A pochi giorni dallo spoglio, a far parlare di sé è un esponente del centrosinistra candidato con Sicilia Futura. Tamajo, recordman di preferenze a Palermo, è accusato di aver pagato 25 euro per ciascun voto in suo favore. Il reato ipotizzato dalla Procura è pesantissimo: associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Se il reato fosse confermato sarebbe l’ennesima dimostrazione che la piaga degli “impresentabili” affligge trasversalmente quasi tutta la politica siciliana dei poteri forti e degli inciuci».