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Paola , i tumori ed il fenomeno delle spiagge rosse

Domenica, 03 Maggio 2015 10:58 Pubblicato in Paola

Quasi contemporaneamente si ha modo di leggere che Paola ( posta a metà strada tra la Cunsky cetrarese e la Jolly Rosso camporese) sarebbe la città dove i tumori imperversano in modo incredibile, quasi fossero “figli” di qualche “virus”, e che il misterioso fenomeno delle spiagge rosse si amplia.

Non solo ma, altro paradosso, nel mentre il presidente dei geologi calabresi Francesco Fragale “non esclude” l’origine naturale del fenomeno si ha anche modo di leggere che il fenomeno delle spiagge rosse inizialmente localizzato tra Fuscaldo e Paola, “ora il fenomeno si sarebbe allargato alle spiagge a sud del centro tirrenico. In particolare nell'area limitrofa al torrente Deuda che separa la cittadina tirrenica da San Lucido”. Quasi come se la sabbia asportata da nord si sia naturalmente portata a sud( chissà dove arriverà se vera questa ipotesi!)

Il geologo ha dichiarato infatti: “Non mi sento di escludere l'origine naturale del fenomeno. Anche se per avere certezza della vicenda occorrerebbero esami ancora più approfonditi sia petrografici che mineralogici”.

Poi ha aggiunto che in via teorica “la colorazione della spiaggia possa essere generata da un processo di ossidazione dei minerali” ed ha ricordato come “il vanadio, ma soprattutto il cobalto siano presenti nelle rocce metamorfiche dell'Appennino Paolano” e come “queste sostanze possono esser rilasciate in natura attraverso processi di diluizione delle rocce”.

Nè aiutano gli accertamenti fatti dall’Arpacal su disposizione della procura di Paola da tempo attenta alla vicenda.

Nel 2013 infatti erano stati registrati “ eccessi di concentrazioni di metalli pesanti (cobalto, vanadio, cromo totale e stagno) mentre ad una successiva analisi sono risultati con valori normali”.

Le analisi di oggi evidenziano invece che “ due elementi – il cobalto e il vanadio” sono stati trovati nella sabbia in “parametri più alti del limite di legge”.

Una sabbia ed un inquinamento flessibile, allora? Addirittura naturale?

No! Non basta , anzi c’è chi ricorda che se si esclude il vanadio ( usato nelle leghe di acciaio) il “ cobalto si presta a preoccupazioni molto allarmanti. Basti pensare che il 60Co, radioattivo, è un potente emettitore di raggi gamma, pertanto l’esposizione ad esso aumenta il rischio di cancro. Ingerito, viene eliminato dai tessuti solo lentamente”.

E sulla base di questi allarmi resta attuabile l’ordinanza del 18 marzo 2015 adottata dal sindaco di Paola Basilio Ferrari che ha interdetto al pubblico l’area demaniale (zona nord arenile) a margine del Torrente Regina e fino al Torrente Laponte, a causa dell’inquinamento della spiaggia”.

Non sembra ci sia bisogno di ricordare che Giovanbattista Ruperto fu consigliere della maggioranza Tonnara nonché candidato alle recenti amministrative nella lista “Rosa Arcobaleno”

Circa la vicenda, invece, è necessario ricordare che si tratta di una vicenda simile a tante altre in questa città ed anche altrove.

Una vicenda di un circolo privato, denominato Us Acli Mendicino Club, sito ubicato a Campora San Giovanni, in Via Molise, e che procurava disturbo sia alla pubblica tranquillità anche alla quiete privata.

Nella pubblica via e nelle case private si sentivano “continui urla e schiamazzi anche notturni dagli avventori”.

L’ex consigliere comunale era stato portato in tribunale da alcuni residenti di Campora.

Il tribunale di Paola aveva pronunciato sentenza di condanna alla quale Ruperto aveva ricorso.

Una vicenda che ha portato ad un processo lunghissimo conclusosi ora con la pronuncia della cassazione la quale ha precisato che :“Contrariamente a quanto affermato dal ricorrente, il tribunale ha correttamente ritenuto sussistente la responsabilità del gestore del Circolo, non essendosi ( questi) adoperato minimamente per evitare gli schiamazzi posti in essere dagli avventori, sia all’interno, sia all’esterno del circolo, utilizzando le strutture che erano state abusivamente poste dall’imputato sul marciapiede per le consumazioni dei clienti”.

Lo strano è però che il circolo non sia stato chiuso dalle competenti autorità allorquando si ebbe a constatare che “il Ruperto, oltre a tenere aperto un accesso diretto alla pubblica via, in violazione al

disposto dell’art.4 del Dm 564/92 in quanto circolo privato, occupava con tavolini e sedie il marciapiedi e parte della via Molise, così facendo e con tale comportamento aggirava la predetta

normativa vigente in tema di circoli privati, esercitando di fatto un’attività commerciale a tutti gli effetti”. In sostanza facendo così concludere la intera vicenda senza danni per nessuno!

Sulla vicenda erano intervenuti anche i carabinieri i quali avevano constatato “ che il locale, adibito appunto a circolo privato, aveva abusivamente aperto un accesso diretto alla via pubblica ed aveva occupato abusivamente con tavolini il marciapiede antistante” e che “sul marciapiede del locale c’erano 25 avventori circa e che l’attività del circolo si protraeva spesso fino a notte inoltrata”.

E’ così alla fine è stato condannato il solo Ruperto che dovrà anche risarcire delle parti civili e il pagare le spese.

Antonio Rubino, nella sua qualità di rappresentante del comune di Amantea, capofila dell’Ats che gestisce il Gruppo di Azione Costiera ha preso contatti con l’ente regione ed ha valutato la comunicazione ufficiale nella quale viene dichiarato che «Ruggiero era stato eletto presidente nella qualità di rappresentante del Comune di Amantea, capofila dell’Ats, e preso atto dell’avvenuta nomina di un nuovo delegato, che ha comportato il venir meno del requisito base del medesimo, presupposto indispensabile per la nomina a presidente, ne consegue che occorre necessariamente procedere ad eleggere il nuovo presidente, confermando o meno il ruolo di capofila del Comune di Amantea».

Nessuna possibilità quindi per Ruggiero di essere nominato presidente del GAC

Non solo, ma, aggiunge l’assessore del comune di Amantea Antonio Rubino, nella sua qualità di delegato dello stesso ente, secondo gli uffici regionali tutti gli atti posti in essere dal presidente Ruggiero, compresi quelli discendenti dal direttivo sono nulli perché promananti da organi illegittimi.

Forte di queste dichiarazioni il delegato del comune di Amantea ha convocato per martedì l’assemblea del Gac per la elezione del presidente .

Nel mentre il presidente Ruggiero ha convocato per lunedì il direttivo

Insomma sembrerebbe che ci si trovi di fronte a due distinte ed incompatibili posizioni e di fronte a due persone che sembrano irremovibili

Viene da chiedersi pertanto perché mai l’ente regione non abbia finora provveduto alla nomina di un commissario.

La risposta viene dall’assessore Rubino “ Io ho dalla mia parte la ragione e proprio per questo se dovessi continuare a constatare comportamenti ostativi da parte di Ruggiero dovrò prenderne atto e segnalare il tutto alla regione perché provveda senza più remore alla nomina del commissario. Ma la nomina del commissario porrebbe in imbarazzo chi finora ha sostenuto Ruggiero che a tal punto mi auspico che rifletta. Peraltro ho avuto contatti con componenti dell’assemblea che hanno compreso la delicatezza della situazione e che sembrano orientato a nuove scelte”

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