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Redazione TirrenoNews

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Minorenni violentano coetanea e diffondono video con whatsapp

Sabato, 06 Dicembre 2014 13:42 Pubblicato in Italia

Tipo caccia grossa, quando i vecchi cacciatori mandano l loro foto in giro con il leone appena ucciso

Solo che si trattava di una violenza sessuale a danno di una minorenne

Il luogo la nobile Castelfranco veneto in quel di Treviso

Gli autori 3 minorenni

La preda una ragazzina di soli 13 anni che fa la terza media

La ragazzina era stata avvicinata più volte dai giovani che l'hanno poi convinta a seguirli in un garage e, mentre uno faceva da palo, a compiere atti sessuali

Tutto poi veniva ripreso col telefonino

Forse nessuno avrebbe saputo nulla

Ma gli eroi volevano far sapere della loro bravata

E così hanno mandato con Whatsapp il filmato ad un migliaio di loro amici

Uno era di troppo.

Era un parente ed appena visto il filmato è andato dallo zio, il papà della ragazzina a farlo vedere

Immediata la denuncia avvenuta circa un mese fa e le indagini

In pochi giorni, i carabinieri hanno ricostruito quanto avvenuto, identificato i protagonisti e il garage di un complesso dove erano state registrate le immagini.

Quindi la chiusura nelle scorse ore delle indagini con la denuncia al tribunale dei minori dei tre violentatori che sono stati denunciati per violenza sessuale e divulgazione di materiale pedopornografico

Anche i ragazzini che avessero ricevuto il filmato e lo avessero a loro volta rilanciato, rischiano ora la denuncia per divulgazione di materiale pedo-pornografico.

La 13enne, particolarmente scossa, è ora seguita da uno psicologo e si sarebbe rifiutata di tornare a scuola.

Sotto choc una intera comunità, incredula davanti a quanto accaduto

il capitano dei carabinieri Salvatore Gibilisco, comandante a Castelfranco Veneto dichiara-"Questa è una forma di bullismo purtroppo in voga negli ultimi tempi tra i giovani”.

Il sociologo Francesco ha ricordato: "i dati di ricerche recenti sul sexting sono abbastanza allarmanti. Telefono Azzurro ed Eurispes sostengono che nel 2011, 1 adolescente su 10 ha ricevuto messaggi o video a sfondo sessuale, valore passato nel 2012 a 1 adolescente su 4".

Non ci sembra lontano dal vero.

Nemmeno qui da noi dove ci dicono esistere una similare realtà

Ed allora ecco che è bene che “Anche chi riceve foto o video e le divulga a sua volta deve sapere che compie un reato".

Scuola ed istituzioni potrebbero fare qualcosa di più

Chiusa l’indagine sui mattatoi del Tirreno indagati 4 veterinari.
L’indagine ha riguardato i mattatoi di Fuscaldo e San Pietro in Amantea

 

Ora la chiusura delle indagini a carico di 5 persone tra cui 4 veterinari.
Tra le contestazioni il mancato controllo su quanto stava accadendo agli impianti.

Secondo la procura di Paola Giordano diversi i reati, tra cui omissioni, inosservanze nei controlli, violazioni delle normative ambientali tra cui lo scarico di reflui non autorizzato, con correlato imbrattamento dei luoghi. Ed ancora, in un caso, falso materiale ed ideologico.

Un lungo l'elenco come si nota che il procuratore capo Bruno Giordano – titolare dell'inchiesta sulle anomalie ai mattatoi del Tirreno cosentino dei reati che la Procura della Repubblica di Paola – contesta a cinque persone , tra cui quattro veterinari dell'Azienda sanitaria provinciale cosentina, a carico delle quali è stato emesso il provvedimento di chiusura delle indagini preliminari.

Una vicenda complessa partita dal 2013 che ha visto operare sui due mattatoi in funzione a Fuscaldo e a San Pietro in Amantea gli uomini del nucleo Ambiente della stessa Procura, i carabinieri di varie stazioni dislocate sul territorio, carabinieri del Nas di Cosenza, uomini della Guardia costiera, personale ispettivo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro dell'Asp di Cosenza.

la Procura avrebbe stimato oltre 4 milioni di litri di liquami provenienti dalla macellazione di bovini e suini che non sarebbero stati scaricati nei luoghi senza alcun trattamento preventivo.

Una situazione questa che non sarebbe stata denunciata neppure dai veterinari dell'Asp locale.

Anzi in un caso un veterinario avrebbe prodotto anche un «atto materialmente ed ideologicamente falso all'evidente scopo di mascherare le sue responsabilità omissive per i mancati interventi di sua stretta competenza, riguardo le condizioni fatiscenti e inappropriate del mattatoio di Fuscaldo».

Ora la parola passa alla difesa che avrà 20 giorni per presentare una memoria difensiva o per chiedere l’interrogatorio dei loro assistiti.

Decorsi i 20 giorni la Procura della Repubblica di Paola potrebbe chiedere il rinvio a giudizio per i cinque indagati.

Vi faremo sapere

stabilimento mattatoi

«Come mai sono stati convocati i dirigenti delle Aziende sanitarie ed ospedaliere per porre mano ad un piano di riordino dei servizi sanitari?»

E poi di seguito: «Circolano notizie, che se confermate sarebbero di una gravità inaudita, secondo le quali presso gli uffici del Commissario per la gestione del Piano di rientro nel settore della sanità in queste ore sarebbero stati convocati i dirigenti delle Aziende sanitarie ed ospedaliere delle diverse province della Calabria per porre mano ad un piano di riordino dei servizi sanitari».

Si legge quanto sopra in un comunicato della segreteria politica del presidente eletto della Regione, Mario Oliverio.

Inoltre si aggiunge: «Il fatto è grave perché iniziative di questa portata, con implicazioni evidenti in un settore vitale per la Calabria ed i calabresi, vengono assunte in evidente dispregio delle più elementari regole democratiche e del buon senso. Il commissario Pezzi ed il sub commissario Urbani dovrebbero sapere che giorno 23 novembre in Calabria ci sono state le elezioni e, con nettezza di consensi, sono stati eletti il nuovo presidente della Regione ed il nuovo consiglio regionale. Il decreto di nomina dei commissari attualmente in carica prevede esplicitamente la loro decadenza nel momento dell'elezione del nuovo presidente della Regione».

Infine si evidenzia che :«Anche se la formale proclamazione del presidente Mario Oliverio non è ancora avvenuta - si sostiene ancora nella nota - non è assolutamente corretto, sul piano istituzionale e rispetto alle più elementari regole del buon senso, assumere iniziative tese ad esautorare il ruolo ed i poteri del nuovo presidente della Regione, democraticamente scelto dai cittadini calabresi. A nessuno, quindi, può essere consentito di assumere decisioni così delicate ed importanti per la nostra regione attraverso un'evidente ed ingiustificata forzatura. I rappresentanti delle istituzioni sono tenuti, in ogni momento, al rispetto delle regole elementari della vita democratica».

E la conclusione: «Ci si augura che le notizie sopra richiamate siano infondate e che si eviti che vengano assunte iniziative che violano le normali condizioni di rispetto delle regole»

Una diffida vera e propria

“La calabria è mia e guai a chi la tocca” sembra poter leggere dietro questa nota stampa

Ma la cosa più sorprendente e che la stampa regionale nemmeno sfiora il fatto che Oliverio abbia così “snobbato” il Generale e commissario Pezzi da far parlare la sua segreteria.

E non è certamente cosa da poco!

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