Ho conosciuto il professor Pier Franco Quaglieni qualche anno fa, quando mi ha invitato a Torino a una delle tante – e intelligenti – iniziative culturali del Centro “Pannunzio”, che lui anima con grande impegno e instancabile passione.
L’argomento dell’incontro era di quelli che fanno discutere: «Patriottismo e federalismo nel Risorgimento».
Si trattava della manifestazione inaugurale del ciclo di incontri celebrativi che avrebbe caratterizzato, nel 2011, il 150mo dell’Unità.
Ricordo che con me, sul palco, c’erano Emilio Papa e Sergio Pistone. Arrivai tutto trafelato e non risparmiai nessuna bordata alla visione patriottarda – non patriottica nel senso alto del termine – delle vicende risorgimentali, sostenendo con forza dialettica e senza esitazioni ideologiche le ragioni del federalismo. Evidentemente questo federalista ‘impenitente’ – quale mi considero – era risultato simpatico al professor Quaglieni.
Tanto che m’invitò poi al convegno celebrativo del cinquantenario della morte di Luigi Einaudi. Tema del mio intervento – ça va sans dire! – il federalismo dello statista di Carrù.
Anche in quella circostanza non mi tirai indietro. E alla fine della serata, Pier Franco m’invitò a cena. Mi diede appuntamento di fronte a Palazzo Carignano nei pressi della statua di Vincenzo Gioberti e mi portò al “Cambio”, facendomi sedere esattamente dove si accomodava Cavour – com’è ricordato da una targa – e ‘imponendomi’ una cena del tutto cavouriana. Inutile dire che l’ironia caratterizzò la nostra gradevolissima conversazione a tavola.
Questi due brevi cenni per riconoscere all’amico Pier Franco l’acutezza di pensiero, la capacità di ascolto e l’ironia, che sono virtù assai rare. Cerco di spiegarmi. Sono convinto che, per una folla di ragioni, non ultima quella di assistere alla strumentalizzazione ideologica del giubileo della patria, il Paese abbia perduto, nel 2011, una grande occasione: quella di riflettere criticamente sulle grandi aporie – vale a dire sulle contraddizioni – della storia d’Italia. E tuttavia, organizzare un convegno su «Patriottismo e federalismo nel Risorgimento» certifica la volontà di Pier Franco di scavare in profondità e risolutamente dentro queste contraddizioni, senza inseguire il ‘politicamente corretto’. Così come l’organizzare un convegno sulla figura di Einaudi – così trascurata dalla storiografia perché ‘schiacciata’ dalla concomitanza del 150mo dell’Unità – nel cinquantenario della morte gli fa solo onore.
La capacità di ascolto è confermata dalla sua costante apertura e dalla sua tensione all’ascolto delle ragioni degli altri. Com’è nel mio caso visto che non sono solo uno studioso di federalismo, ma anche un federalista autonomista, e da molti anni, da quando portavo le braghe corte; visto che non risparmio – e non ho mai risparmiato – severe critiche al processo di unificazione nazionale. Infine l’ironia, comprovata dall’invito a cena al “Cambio”.
Una cena che mi ricordo benissimo, come se l’avessi consumata ieri sera. E che ripeterei molto volentieri. Ovviamente con Pier Franco, un vero liberale come non ne esistono più.
Mentre stanno per scoccare i suoi primi 40 anni, Francesco Totti non smette di stupire il mondo del calcio. Dopo le celebrazioni per la sua straordinaria prestazione con la Sampdoria, con tanto di rigore all’ultimo minuto che ha consegnato i tre punti alla Roma, ora arriva Topolino, che dedica proprio al Pupone la copertina di un album in cui si consegna alla storia il personaggio di PaperTotti.
Nella chiacchierata con la celebre rivista per i più piccoli, Totti ha naturalmente parlato dei sacrifici fatti per rimanere ancora in forma nonostante l’avanzata dell’età, ricordando che il segreto della sua longevità risiede soprattutto nei sacrifici e nella voglia di divertirsi che ancora lo caratterizza.
Per quanto riguarda il futuro, il capitano giallorosso ha invece affermato che una volta smesso l’agonismo rimarrà comunque nel mondo del calcio, grazie ad un accordo con la società, in base al quale non si staccherà mai del tutto dal campo. Ribadendo anche la sua volontà di onorare sino all’ultimo secondo la maglia vestita per tutta la carriera. Naturalmente il sogno è di poter alzare qualche trofeo prima di smettere e, magari, poter giocare nel nuovo stadio che sembra entrato nella sua fase di realizzazione dopo l’apertura della conferenza tra Regione Lazio e Comune di Roma.
Naturalmente nel suo mirino c’è ancora il record di marcature nel campionato italiano, attualmente detenuto da Silvio Piola. Totti è attualmente a 249 reti e il prossimo traguardo è naturalmente quello delle 250 segnature.
La sua rinnovata verve, intanto, permette ai bookmakers di sbizzarrirsi, se si pensa che Snai quota a 1,85 il conseguimento di almeno 8 reti in questo torneo. La stessa quota che sarebbe conseguita nel caso di una sua firma su almeno quattro reti in Europa League. Insomma, il tramonto di PaperTotti sembra ancora lontano.
“Avvisate parenti e amici, fate circolare questo avviso, grazie”
La foto è stata diffusa dai carabinieri con il seguente appello: “Fate molta attenzione a questa nuova truffa, avvisate parenti e amici, fate circolare questo avviso, grazie”
Come avanza la tecnologia, si perfezionano anche le invenzioni e i dispositivi hi tech per compiere azioni criminali.
Ed ecco un nuovo e sofisticato metodo per svelare i codici Pin, riuscendo così a clonare bancomat e carte di credito.
A scoprire il nuovo metodo di clonazione sono stati i carabinieri della Stazione di San Lorenzo in Lucina.
Arrestati dai militari dell’arma due cittadini bulgari di 35 e 45 anni, colpevoli di aver istallato microcamere e skimmer in uno sportello Atm di una banca di via Cola di Rienzo.
Opera di grande inventiva quella utilizzata per carpire i codici pin, minuziosamente studiata, prevedeva una microcamera inserita al centro della vite di fissaggio del vetrino della luce posta sullo sportello.
Lo skimmer, usato per la lettura della banda magnetica, invece posizionato su una lastra sottilissima, inserita, a scomparsa, direttamente nella feritoia dove vengono inserite le carte.
Congegno quasi impossibile da notare, non sfuggito però ai Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, i quali hanno successivamente solo dovuto aspettare che passassero a ritirare la strumentazione con i dati carpiti.