
D’Alema a Pietro Grasso durante l'assemblea nazionale di Liberi e Uguali a Roma.
Riferendosi alla Lega ha detto a Grasso: «Se torniamo a elezioni per il veto a Savona, quelli prendono l'80%»,
L’autonomia, la sovranità del popolo , le ingerenze straniere.
Ed ancora: "Speriamo bene".
La cosa più strana è che lo ha detto il 26 maggio 2018 cioè il giorno prima che Mattarella dicesse di non approvare la proposta di Savona ministro
Ma lui, allora, lo sapeva?
Già dal giorno prima?
E chi glielo aveva detto?
Forse Mattarella stesso?
Buh!
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista.it
Assolto perché incapace di intendere e di volere.
E’ il verdetto emesso dal gup del tribunale di Brescia Alessandra Di Fazio nei confronti di Abderrhaim El Mouckhtari, marocchino di 54 anni, che a febbraio di un anno fa uccise con dieci coltellate - colpendola alle gambe e all’addome - la sua terapista per la riabilitazione psichiatrica Nadia Pulvirenti, 25 anni.
Il delitto è avvenuto all’interno della Cascina Clarabella di Iseo, nel bresciano, dove lo straniero era ospite da cinque anni in uno degli appartamenti della struttura per la riabilitazione di persone con disabilità fisica e psichica.
Ma quel tragico 24 febbraio qualcosa è scattato nella sua mente: l’uomo afferra un coltello da cucina e colpisce ripetutamente l’educatrice, lei tenta disperatamente di difendersi proteggendosi con le mani, gridando a squarciagola per attirare l’attenzione, ma non c’è nulla da fare, non riesce a sottrarsi alla furia omicida del suo paziente. Mentre il personale della struttura soccorre la giovane terapista, Abderrhaim El Mouckhtari fugge a piedi nei campi.
Viene fermato poco dopo dai carabinieri, in stato confusionale, con i vestiti ancora sporchi di sangue.
Portato in caserma e interrogato dagli inquirenti, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Durante il processo le perizie hanno confermato le sue condizioni di alterazione mentale.
Del resto, nel suo primo interrogatorio, ha chiesto di Nadia per poterle porgere le sue scuse e già questo rappresentava un sintomo evidente di come l’uomo in realtà non si fosse mai reso conto di avere massacrato Nadia a coltellate(belli cxxxi!)
Abderrhaim El Mouckhtari andrà ora in una Rems - le strutture che hanno sostituito i vecchi ospedali psichiatrici giudiziari - per la durata di dieci anni poiché, per lo stesso giudice, si tratta comunque di una persona socialmente pericolosa.
La vicenda processuale non è comunque finita qui.
I genitori della giovane aspettano infatti l’esito di un’inchiesta parallela: quella che coinvolge i responsabili della cooperativa Diogene, alla quale sono affidati i servizi svolti all’interno della Cascina Clarabella di Iseo, e dei vertici dell’Asst di Chiari.
In tutto sono una decina le persone indagate per omicidio doloso, un delitto che forse si sarebbe potuto evitare se all’interno della struttura fossero state adottate adeguate misure di sicurezza e prevenzione: è questa l’ipotesi al vaglio del sostituto procuratore Enrica Battaglia, che ha avviato il secondo filone d’inchiesta.
Quando venne assunta alla cascia Clarabella, Nadia Pulvirenti si era laureata da poco all’Università di Verona in tecnica della riabilitazione psichiatrica e aveva fatto una breve esperienza a Trento. «La scelsi per l’entusiasmo.
Perché condivideva il progetto di accompagnare le persone con disagio psichico all’autonomia.
Per il modo in cui si era presentata, così, senza appuntamento, portando a mano le sue credenziali. Riconobbi subito in lei quello che fa la differenza nei lavori come il nostro: passione e dedizione», la ricorda il responsabile della cooperativa Diogene
Amici lettori di Tirreno News, ci risiamo.
Ogni qual volta l’Italia e gli italiani cercano di alzare la testa e di far valere le proprie ragioni, come d’incanto, dalla stampa estera sono arrivate una serie di critiche contro il governo nascente del Prof. Giuseppe Conte, contro i due leader Di Maio e Salvini, contro tutti gli italiani, nessuno escluso, definiti scrocconi ed evasori.
Gli articoli scomposti specialmente della stampa tedesca e le vignette diffamatorie apparse sulle copertine dei maggiori quotidiani tradiscono un evidente nervosismo.
Hanno paura dell’Italia e degli italiani.
Hanno forse capito che il Prof. Conte che si accinge a formare un nuovo governo dopo le elezioni nazionali del 4 marzo u.s. non sarà un servo sciocco della signora Merkel e dei burocrati di Bruxelles.
Non si recherà a Berlino col cappello in mano, balbettando e come il vecchio Fracchia non dirà più:- Come è bella lei!-.
L’attacco volgare e le critiche contro il Governo italiano che dovrebbe nascere sono arrivate puntualmente.
E’ un assedio a tenaglia che va dalla Gran Bretagna alla Germania.
E dalla terra della “culettona” sono arrivate le accuse più dure.
E’ incominciato il giornale online “Spigel” il quale così ha scritto:- Una nazione (quella italiana) prima chiede qualcosa per lasciarsi finanziare il suo proverbiale “dolce far niente” e poi minaccia coloro che dovrebbero pagare se questi insistono sul regolamento dei debiti .
I mendicanti dicono grazie, quando gli si dà qualcosa.
L’Italia può continuare a praticare l’evasione fiscale -.
Ha proseguito l’attacco all’Italia e ai suoi nascenti governanti il Frankfurter Aligemeine Woche. Nella copertina è disegnato un furgone Ape con la bandiera italiana e i simboli della Lega e del Movimento 5 Stelle che precipita in un burrone.
E l’Economist che non è stato mai tenero verso l’Italia e i suoi governanti in una vignetta ha rappresentato il Premier italiano Prof. Conte vestito da Arlecchino in mezzo ai due padroni Di Maio e Salvini che discutono fra di loro.
La vignetta, per chi ancora non l’avesse capito, ci vuole ricordare la commedia di Carlo Goldoni: Il servitore di due padroni-. Mentre la Suddeutsche Zeitung è stata ancora più dura.
In una vignetta si vede un malato (l’Italia) nelle mani di due dottori, dottor Pesta e dottor Colera, Di Maio e Salvini.
Non è la prima volta che la stampa tedesca usa articoli al vetriolo e vignette volgari contro l’Italia e gli italiani. Alcuni di voi certamente ricorderanno la copertina dello “Spiegel” di alcuni anni fa.
Una pistola adagiata su un bel piatto di spaghetti fumanti. Come per dire che gli italiani sono tutti mafiosi.
Arrivati a questo punto sarebbe il caso che qualcuno, certamente non i radical shick, si facesse sentire, alzasse un po’ la voce, tirasse qualche pugno sulla tavola, e replicasse per le rime a queste accuse assurde e volgari.
Dovrebbe fare ne’ più ne’ meno come ha fatto Il Piccolo Patriota Padovano magistralmente descritto da Edmondo De Amicis nel libro Cuore.
Un ragazzo malvestito, lacero e macilento, imbarcato su un piroscafo che lo doveva portare a Genova da Barcellona, durante il viaggio incontrò dei facoltosi signori che prima, per farsi notare da alcune signore gli fanno l’elemosina e poi, bevendo e discutendo dei loro viaggi, incominciano a parlare male dell’Italia e degli italiani.
Gli alberghi e le strade ferrate non funzionano, gli Italiani sono tutti truffatori e briganti, gli impiegati non sanno leggere.
Uno di loro stava per dire Ladri, ma non potrà finire la parola perché una tempesta di soldi si rovesciò sulle loro teste e sulle loro facce.
Il ragazzo che aveva ricevuto i soldi da quei signori, affacciatosi fuori dalla tenda della sua cuccetta disse con disprezzo:- Ripigliatevi i vostri soldi, io non accetto l’elemosina da chi insulta il mio paese-.
Non l’ha fatto Monti, non l’hanno fatto neppure Letta, Renzi e Gentiloni, forse lo farà il Prof. Conte.
Ecco perché hanno paura e i tedeschi ci attaccano.
I servi di Merkel e Bruxelles stanno per lasciare le poltrone.