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Secondo il sindaco di Nocera Terinese Fernanda Gigliotti , "il clima di violenza e di intimidazione cui è sottoposta da mesi la mia amministrazione comunale e i beni ed il patrimonio comunale, ha raggiunto livelli preoccupanti e drammatici, mai raggiunti nella storia del nostro comune".

E’ l’ennesimo grido di allarme della neosindaca.

L’ultima vicenda afferma il primo cittadino è relativa al “cimitero devastato con atti di furto e danneggiamento gravi, violenti, sciagurati dal forte valore simbolico e di chiara e manifesta sfida aperta all'azione amministrativa e alle denunce già sporte all'autorità giudiziaria.

Poi conclude sostenendo: “ Nelle prossime ore ci determineremo ma fin da ora invito tutta la cittadinanza, le forze politiche, le associazioni, le istituzioni al consiglio comunale di stasera convocato per le 17,00 con altro odg per una prima condivisa riflessione”

Il consiglio è già iniziato.

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Lamezia Terme - Un cittadino bulgaro residente a Rosarno, Giorgiev Asen Plamenov, di 27 anni, è stato arrestato dalla Polizia locale lametina con le accuse di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

 

L'uomo, già noto alle forze dell'ordine per reati contro la persona, era controllato da circa un mese dal nucleo di polizia giudiziaria della Polizia Locale perché sospettato di far prostituire una ragazza. Plamenov è stato quindi bloccato in flagranza di reato ed arrestato.

 

Nella mattinata di ieri, l'ipotesi investigativa è stata riscontrata e Plamenov, colto in flagranza di reato, è stato bloccato dal personale della Polizia di Stato.

Dell'arresto è stato informato il Sostituto Procuratore di turno, Marta Agostini, che ha disposto l'accompagnamento di Plamenov presso la  Casa Circondariale di Catanzaro.

 

Dopo le formalità di rito l'arrestato è stato tradotto al carcere di Catanzaro a disposizione del Pm.

L’arresto è avvenuto in Piazza Locomotiva a Sant’Eufemia.

L’arresto è scaturito a seguito di un’attività info-investigativa, da parte della Polizia Locale di Lamezia guidata dal dirigente Salvatore Zucco.

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Era maggio 2014 quando il consigliere comunale di Lamezia Terme, Raffaele Mazzei, venne arrestato nella sua qualità di commercialista dai finanzieri del gruppo di Lamezia guidati dal colonnello Fabio Bianco.

 

Il professionista era stato accusato di peculato per un importo di 2 milioni e mezzo e di alcuni reati tributari.

I finanzieri di Lamezia al tempo hanno eseguito anche il sequestro di beni.

Mazzei è recentemente passato all'Udc dopo essere stato eletto nel Pdl e poi avere aderito al Nuovo centrodestra.

Le indagini avevano mostrato alcune irregolarità compiute da Mazzei, tra il 2008 ed il 2012, in qualità è stato commissario liquidatore della società.

 

Ieri il gup di Lamezia, Francesco Aragona, al termine del processo con il rito abbreviato nei confronti del commercialista , Raffaele Mazzei, 47 anni, lo ha condannato a quattro anni di carcere, al risarcimento alla parte civile di 2 milioni e 400 mila euro, ed alla interdizione perpetua dall’ufficio di componente della commissione tributaria.

 

Disposta anche la confisca dei beni in sequestro preventivo dal valore di 110 mila euro (in qualità di legale rappresentante della Cep srl, Jcube srl nonché della Capannelle 2000).

Mazzei (che all’epoca dell’arresto era consigliere comunale e per questa vicenda si dimise, in passato era stato anche vicesindaco) in qualità di commissario liquidatore della cooperativa edilizia romana Capannelle 2000, sulla base delle indagini del Gruppo della Guardia di finanza di Lamezia, avrebbe prosciugato le casse della cooperativa edilizia romana Capannelle 2000 in qualità di commissario liquidatore anche quando il suo mandato (che gli era stato conferito dal ministero dello Sviluppo Economico) era scaduto nel 2008.

Secondo le accuse, mediante cene, pranzi, soggiorni in hotel, regali, rimborsi chilometri, incarichi legali e di consulenza fiscale, fatture per operazioni inesistenti attraverso società a lui riconducibili e con un’altra società romana, nonchè per l’assunzione di sette collaboratori nel momento in cui la cooperativa avrebbe cessato la sua attività, avrebbe svuotato le casse della cooperativa con un ammanco di 2.485.945 euro.

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