Tra le strategie a cui si può ricorrere per contrastare la comparsa della muffa in casa, il cappotto è una delle tecniche più efficaci. Occorre, a tal proposito, distinguere tra il cappotto interno e il cappotto esterno. Quest'ultimo non è altro che una sorta di pelle esterna all'immobile che ha lo scopo di mantenere l'edificio al caldo limitando le dispersioni di calore che si potrebbero verificare attraverso il suo involucro: è facile capire, dunque, perché venga chiamato "cappotto". Come fa notare il sito Muffaway.it, il cappotto esterno può essere ritenuto un metodo pratico e in grado di garantire risultati soddisfacenti per la riduzione della trasmittanza termica di un involucro edilizio: gli impianti termici installati in una casa producono del calore che, grazie al cappotto esterno, può essere conservato all'interno.
L'importanza della trasmittanza
Ma che cosa è, di preciso, la trasmittanza termica? Con questa espressione si fa riferimento a una grandezza fisica che corrisponde alla potenza termica per unità di superficie disperdente e per unità di differenza di temperatura tra l'ambiente interno e l'ambiente esterno che attraversa un involucro edizilio. In termini più semplici, tale valore dà un'indicazione della capacità di un metro quadro dell'involucro di riuscire a disperdere calore, prendendo come riferimento un grado Kelvin di differenza tra l'ambiente interno e l'ambiente esterno. Più bassi sono i valori della trasmittanza e più un involucro edilizio può essere ritenuto performante sul piano termico; una trasmittanza inferiore, infatti, corrisponde a una minore dispersione di calore attraverso l'involucro edilizio.
Nel momento in cui la trasmittanza viene diminuita, si contrasta la riduzione della temperatura superficiale delle pareti interne: così, vengono limitate le possibilità che sulle stesse pareti insorga della muffa. In genere la trasmittanza viene abbattuta con l'impiego di materiali isolanti: il loro difetto, tuttavia, è che a volte essi non sono traspiranti come dovrebbero. La traspirabilità, però, sarebbe una peculiarità indispensabile per permettere all'umidità presente all'interno della casa di superare l'involucro edilizio evitando di condensare. La condensa è una delle cause delle muffe. Insomma, il risultato che viene raggiunto da una parte viene compromesso dall'altra.
Il cappotto interno
Ecco perché in qualsiasi edificio per contrastare le muffe non conta solo il cappotto esterno, ma è altrettanto o addirittura più importante il cappotto interno. Esso è costituito da pannelli che non vengono applicati in corrispondenza della parte esterna dell'edificio da proteggere, ma sono collocati all'interno dei locali. Il loro scopo è, da un lato, quello di contrastare le dispersioni termiche, e, dall'altro lato, quello di contribuire alla formazione di un ambiente che sia in un certo senso sfavorevole alla comparsa delle muffe.
Per raggiungere questo scopo, i pannelli migliori sono composti da materiali traspiranti: tra le altre doti ricercate ci sono l'assorbenza e la porosità. Particolare attenzione, poi, deve essere riservata al tasso di alcalinità, dal momento che le muffe faticano a formarsi in ambienti caratterizzati da un pH troppo alto.